Nei primi anni 2000, con l’avvento delle tecnologie di Adobe Flash e Java, internet venne rivoluzionato radicalmente.
Tutto appariva più dinamico e fluido, con delle animazioni su siti che prima di allora erano statici. Ma oltre a rivoluzionare la navigazione sul web, queste tecnologie condussero a nuove frontiere nel mondo videoludico: i giochi flash o “Flash Games”.

Queste opere create attraverso l’utilizzo di Adobe, Macromedia e programmi simili, richiedendo all’utente di scaricare i plug-in del software, permettevano a milioni di giocatori di poter dedicarsi a centinaia e centinaia di videogiochi semplici ed immediati, direttamente sul proprio browser predefinito senza download aggiuntivi. Queste piccole creazioni fecero il boom in quanto accessibili a tutti e senza nessun costo, regalando un’esperienza adatta a qualsiasi tipo di persona grazie all’enorme scelta di generi disponibili. Dal biliardo, alla briscola, agli stickman che lottavano, agli FPS, tutto poteva essere creato da qualsiasi utente attraverso dei tool appositi, rendendo i flash games una creazione dei giocatori per i giocatori.

Il sito italiano più famoso, ancora in attività, è sicuramente Flashgames.it, il quale annovera nel suo catalogo centinaia e centinaia di titoli sia single player che multiplayer, che spaziano da giochi d’avventura a quelli umoristici e per finire sino a quelli pornografici, i quali hanno avuto un successo non indifferente sia in patria che all’estero.

Parlando della controparte straniera, non si può non citare il sito capostipite di questo genere: Newgrounds.com. Quest’ultimo è un inno alla tecnologia flash, visto che raccoglie non solo giochi, ma qualsiasi altra forma di media che utilizza quel formato. Inoltre è il più vecchio sito di contenuti Adobe del mondo ed è stato il primo ad aver implementato uno strumento che permetteva all’utente di inserire automaticamente i suoi contenuti sul portale, il che gli permise di diventare uno dei portali più visitati di internet tra il 2002 e il 2007.

Newgrounds

In questi siti, vennero raccolti i videogiochi ed i video più famosi del globo, come per esempio la serie koreana “There She Is!!” o l’intramontabile “Numa Numa Dance”, oppure il gioco “Super Meat Boy” che all’inizio era proprio un flashgame. E chi non si ricorda la serie di giochi “Tortura il”? Questo franchise metteva i giocatori nei panni di una figura sottomessa dal classico capo/professore/bullo in grado di architettare centinaia di modi per uccidere il proprio aguzzino, il che creò moltissime polemiche per via della sua cruenta natura. Insomma, dai giochi tributo a saghe famose, come Super Mario 63, a video virali storici, la cultura flash è sempre stata un baluardo della sfera del web e della cultura generale moderna.

Ma adesso, che futuro avranno i flash games? E come se la passano ai nostri giorni? Purtroppo, la fascia flash ha risentito molto l’avvento degli smartphone, i quali permettono di giocare titoli simili sul proprio telefono e a titolo gratuito. Le app presentano dei motori migliori, grazie appunto all’utilizzo dell’hardware del cellulare, oltre che ad essere giocabili in qualsiasi luogo e non per forza davanti allo schermo di un PC. Per questo motivo, molti creatori di contenuti hanno abbandonato il giro dei flashgames per dedicarsi alla creazione su altri lidi. Oltre che per una ragione economica (Newgrounds fatturava molti contanti nei suoi tempi migliori, arrivando ad essere il sito privato più costoso d’America, mentre adesso senza le donazioni degli utenti non reggerebbe i costi di manuntezione) si parla di una ragione prettamente tecnologica, sopratutto per quanto riguarda l’accessibilità dei nuovi mezzi di sviluppo sia su App che su PC. Mentre prima risultava ostico e inaccessibile sviluppare un gioco, anche di piccola entità, adesso potrebbe farlo chiunque grazie alla miriade di strumenti messi a disposizione da internet. Se poi si era già creatori di giochi di successo in Adobe Flash, il passo verso nuove vie per guadagnare soldi e popolarità è piuttosto breve.

Prendiamo per esempio Super Meat Boy, il quale era un gioco Flash e poi pubblicato su Steam e molte altre piattaforme. Il suo lanciarsi verso il mercato attuale della finanza videoludica, gli ha permesso di diventare un gioco iconico e gradito ad un pubblico più vasto, sopratutto considerando che i flash games adesso sono più adatti ad una nicchia di persone amanti del genere. Oppure il portale Flashgames.it, il quale ha convertito molti dei suoi giochi popolari in vere e proprie App, in modo da appellarsi al consumatore medio.

Insomma, i Flash Games stanno perdendo lo smalto e l’esclusiva di anni fa, vittime anche loro del passare del tempo e dell’avanzata della tecnologia che li ha fatti “evolvere” forzatamente nelle applicazioni per smartphone, più redditizie e famose.
Seppur i siti dove trovare giochi flash verranno probabilmente abbandonati negli anni a venire, i creatori dei suddetti videogames non staranno con le mani in mano, infatti proprio queste enormi opportunità nel mercato attuale hanno permesso agli sviluppatori di avere nuovi metodi per esprimere le loro idee, in una sorta di lido alternativo adatto alla tecnologia a portata di mano dei nostri tempi.

AngryBirds Mobile

Il futuro dei FlashGames è dunque piuttosto chiaro.
Mentre i siti continueranno ad esistere, evolvendosi in ibridi tra browser e fornitori per mobile, i creatori di contenuti avranno più mezzi per realizzare i loro giochi sulle piattaforme più in voga del momento.

Da un lato abbiamo Steam su PC, il quale attraverso Greenlight spesso e volentieri mette sul mercato titoli di qualità che assomigliano molto a quelli flash, come per esempio HuniePop. Dall’altro late abbiamo App Store e Play Store, i quali sfornano continuamente decine e decine di giochi simil-flash al giorno, che però sono accessibili ad un pubblico più vasto rispetto a quello da browser e sopratutto non richiedono di essere giocati davanti ad uno schermo, ma possono essere utilizzati nelle pause o nel tragitto con i mezzi pubblici.

Stiamo assistendo, come per molti altri settori videoludici, ad un’evoluzione del genere passata un po’ in sordina, cambiando il nome da “flash game” ad “applicazione”, ma la sostanza, il cuore pulsante, è sempre quello di molti anni fa.