La scena della realtà virtuale, e dei visori nel senso più generale, è all’alba della sua storia. Molti giochi disponibili nei vari cataloghi virtuali spesso non sono altro che tech demo per far provare al giocatore l’ebrezza di questo nuovo strumento. Questo particolare fenomeno è ovviamente normale nel quadro che vede l’introduzione di una nuova tecnologia che stravolge completamente il modo di programmare, un po’ come quando si passò dal 2D al 3D.

In questo panorama, lo studio Symmetrical risulta uno dei pionieri del mondo virtuale grazie al suo progetto “Gates of Nowhere: un RPG Fantasy che effettivamente mira ad essere un vero e proprio videogame che sfrutta a piena potenza le nuove possibilità dei visori. Dopo essere stati al Lucca Comics ed al Romics, questa volta abbiamo avuto modo di incontrarli al Gamerome per fargli alcune domande e provare la demo del loro gioco in prima persona.

Gli sviluppatori hanno optato per uno scenario fantastico in quanto sono quasi tutti giocatori (e videogiocatori) di vecchia data, cresciuti con Dungeons&Dragons e con tutti gli altri titoli che hanno segnato l’alba dei videogame, molti dei quali, appunto, erano di stampo fantasy per via della forte influenza dei giochi da tavolo dell’epoca. Attraverso l’Unreal Engine 4 hanno dunque dato vita ad un dungeon molto particolareggiato pieno di insidie e mostri in agguato, il tutto completamente esplorabile attraverso la tecnologia dell’HTC Vive, il quale permette di calarsi letteralmente all’interno del gioco attraverso i sensori del movimento ed i due controller. Questo mezzo inoltre è più adatto per chi soffre di Motion Sickness, visto che ci si muove con il corpo e non attraverso delle levette.

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Nonostante all’evento fosse stata messa a disposizione un’area apposita dove muoversi liberamente, la prima domanda che ci siamo posti era la seguente:”In un’appartamento di una persona media, come si può ovviare ai limiti di spazio?” Gli sviluppatori ci hanno dunque spiegato che, nonostante ci sia bisogno di almeno un po’ di spazio libero per giocare al meglio Gates of Nowhere, nel loro titolo hanno inserito una comoda funzionalità di teletrasporto. Infatti al giocatore basterà premere sul pulsante circolare del controller destro e puntare nella direzione dove desidera teletrasportarsi, segnalata da un cerchio magico blu. Questa meccanica è davvero eccezionale e permette una completa esplorazione delle mappe anche con pochi movimenti, il che non solo permette di venire incontro a chi giocherà in spazi angusti, ma anche di rendere meno spiacevoli i limiti naturali dell’HTC Vive.

Una volta indossato il visore, siamo stati catapultati in una nuova realtà resa sempre più verosimile grazie alla cura nella grafica del titolo, la quale è soprattutto evidente negli effetti di luce e nelle texture ambientali. Infatti più volte è stato difficile ricordarsi di essere all’interno del gioco, trovandoci dunque a cercare di scavalcare gradini inesistenti o facendo attenzione a elementi non presenti fisicamente. Passando ai controlli, il team di sviluppo ha fatto un buon lavoro rendendo semplice ed intuitivo l’uso dell’inventario e degli oggetti in generale, infatti basterà usare il grilletto per raccogliere le cose e premere due volte il tasto laterale per mandare nell’inventario ciò che tenevamo nella mano del controller usato. Per equipaggiare gli oggetti nell’inventario basterà premere il tasto corrispondente e afferrarle dallo slot in cui risiedono sempre attraverso il grilletto. Come è evidente, si tratta di un meccanismo fluido che non spezza per niente l’azione di gioco e, soprattutto, è un qualcosa di fattibile anche nei momenti più concitati.

In Gates of Nowhere le armi sono un punto chiave e anche una delle principali motivazioni per cui è stata scelta l’atmosfera fantasy. Gli sviluppatori ci hanno spiegato che, in effetti, quando si prendono in mano i controller Vive la prima cosa che ti viene più naturale è pensarli come spada e scudo. Nella demo noi abbiamo proprio usato questa coppia di strumenti, oltre che all’arco. Tutti e tre avevano un feeling naturale e si muovevano esattamente come volevamo, senza alcuna sbavatura fisica. La precisione dei controlli è maggiormente evidente con l’arco, il quale reagisce con precisione e velocità. Era inoltre possibile infiammare la freccia puntandola prima su un fuoco, e questo è uno dei tanti dettagli che arricchiscono l’esperienza del titolo, come già detto in precedenza.

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Passando ai combattimenti, i mostri sono abbastanza reattivi e presentano variazioni che ne aumentano la difficoltà (all’inizio troverete solo mostri disarmati e di taglia media, mentre andando avanti si armeranno o diventeranno più grandi). Possono tendervi agguati e aspettarvi nel buio, ed in quest’ultimo caso sono molto difficili da vedere, cosa che aumenta il realismo dell’esperienza. Nonostante questo, è piuttosto difficile con la tecnologia attuale dare un feedback accurato dei colpi e dei movimenti del giocatore, ma è un aspetto su cui il team continuerà a lavorare. Al momento però, il risultato è più che soddisfacente.

Giocando la demo siamo rimasti soddisfatti dell’esperienza fornita, la quale è solamente una piccola percentuale di ciò che sta continuando a creare Symmetrical. Nella nostra opinione, ci sentiamo di dire che si tratta di uno dei giochi VR più promettenti del panorama attuale e sicuramente era il migliore nello show floor del Gamerome. Per il futuro, il team ha in serbo tante altre chicche tra cui una possibile componente co-op fino a quattro giocatori.

Se siete interessati al progetto, Gates of Nowhere entrerà in fase Closed Beta entro il prossimo anno su Steam e questo sarà un passo essenziale per creare un prodotto che rappresenta i sforzi congiunti tra community e developers. Ovviamente le iscrizioni sono aperte.