Quando all’E3 di Los Angeles nel 2016 SONY annunciò l’uscita del nuovo God of War, le reazioni del pubblico alle informazioni rilasciate furono molto contrastanti.
Da un lato c’era chi lo vedeva già come un capolavoro, mentre dall’altro arieggiava un senso di profonda delusione. Questo perché fu annunciato un cambiamento alla serie del gioco, con un rinnovamento quasi totale del comparto tecnico.

In quel di Gamempire abbiamo avuto la possibilità di analizzarlo in tutto e per tutto.
Eccoci qui dunque con la nostra recensione su uno dei titoli più attesi dell’anno, se non il più atteso in assoluto.
Kratos è tornato!

ATTENZIONE!
Potrebbero essere presenti degli SPOILER, quindi scorrete tutto con cura!

Ma è un prequel o un sequel?

Gli appassionati della serie ricorderanno sicuramente che nell’ultimo God of War Kratos muore. È lecito quindi pensare che questo nuovo capitolo tratti una fase intermedia di quella che è stata la vita di Kratos prima della sua morte.

A smontare però questa ipotesi sono stati gli stessi sviluppatori, ammettendo che questo è a tutti gli effetti il continuo della storia.
Come si spiega quindi la morte del protagonista?
Semplice, Kratos è un Dio, niente di più niente di meno. Nessuno sa cosa sia successo dopo la sua “morte” e a questo punto è meglio così. Il mistero della storia rende tutto più affascinante.

Nuovi Dei ostacolano il cammino di Kratos!

Come detto precedentemente, all’annuncio del titolo fu detto che God of War avrebbe subito diversi cambiamenti.
Quello che salta subito all’occhio è il leggero cambio di look del protagonista.
Vediamo infatti un Kratos diverso rispetto all’uomo al quale eravamo abituati, con una barba incolta e qualche ruga che lo fa sembrare vicino alla vecchiaia.

Il carattere ha invece subito un cambiamento piuttosto radicale.
Se fino all’ultimo capitolo avevamo di fronte un Dio costantemente infuriato con tutto e tutti, in questo lo troviamo molto più calmo e saggio.
Il “nuovo” Kratos ha infatti imparato a controllare la sua ira, garantendo sicurezza a lui e a chi ha intorno.

In un certo senso è stato però obbligato a saper gestire la rabbia, grazie alla nascita di suo figlio Atreus. Nel nuovo viaggio, Kratos è infatti affiancato proprio da lui, un ragazzino all’apparenza timido e tranquillo, ma che scopriamo subito essere il degno erede di suo padre. Atreus tornerà utile in quasi tutte le situazioni di gioco, aiutando il padre sia negli scontri con i nemici che nelle strade da percorrere.

Un cambiamento essenziale nella saga è stato apportato allo scenario.
In questo nuovo capitolo infatti, Kratos si trova in Norvegia e gli Dei e le creature che avrà di fronte non saranno più quelli greci, bensì quelli della tradizione norrena (o nordica, che dir si voglia).
Sono stati gli stessi sviluppatori a spiegare questo preciso cambiamento, specificando che l’universo di God of War è molto più ampio di quello che conoscevamo e comprende tutte le tradizioni religiose e territoriali esistenti, non solo quelle elleniche.

“Open World o non Open World? Questo è il dilemma!”

Guardando i trailer rilasciati da Sony la maggior parte del pubblico si è chiesta se questo God of War fosse Open World o se invece avesse le stesse meccaniche lineari dei precedenti capitoli.
L’unica risposta che ci è venuta in mente è: non al 100%.
Se vi aspettate una mappa esplorabile come in The Witcher 3 allora la risposta è no.

Rispetto ai capitoli precedenti, però, l’ambientazione è molto più grande, con spazi aperti interamente esplorabili. Alcune zone sono divise da laghi o fiumi e per percorrerli si potrà utilizzare una barca. All’interno della mappa sono sparsi tesori e quest secondarie che, una volta completate, daranno accesso ad altre zone a loro volta esplorabili e con collezionabili da raccogliere.

È anche presente un sistema di fast travel (inizialmente molto limitato) che permetterà ai due protagonisti di andare da una parte all’altra senza dover obbligatoriamente percorrere la strada a piedi o in barca. Una scelta ottima considerando la vastità del mondo.

Un percorso all’apparenza semplice

Se nei precedenti capitoli Kratos non aveva pensieri se non quello di ammazzare creature greche, in questo ha il “problema” di suo figlio. Sì perché dovrà tenerlo d’occhio in ogni istante.
Da un lato per proteggerlo da eventuali pericoli che siano nemici o semplicemente personaggi sconosciuti.
Dall’altro perché in qualche modo dovrà insegnarli a combattere nella sua stessa maniera, facendogli capire che il suo destino sarà simile a quello del padre.

Fin da subito, scopriamo che la madre di Atreus è passata a miglior vita. Prima di morire confida al ragazzino la volontà di far spargere le sue ceneri a Jötunheim, terra dei giganti.
Inizia così il viaggio di Kratos e Atreus.

Le cose però non saranno così semplici.
Per raggiungere la meta, padre e figlio dovranno affrontare creature mai viste prima d’ora da Kratos ed attraversare luoghi all’apparenza incantati ma che si riveleranno dei veri e propri campi di battaglia, come ci hanno da sempre abituato i ragazzi di Santa Monica Studio.

Nel corso del viaggio, il punto focale della trama è incentrato sul rapporto padre-figlio, che alle volte può sembrare travagliato, ma in fondo si intuisce il senso di protezione di Kratos nei confronti di Atreus. In questo viaggio, Kratos sarà accompagnato da una nuova arma: il Leviatano, ovvero un’ascia con delle doti particolari.

Quando lo stile RPG non può proprio mancare

Da qualche anno a questa parte è impensabile che un gioco con le classiche caratteristiche action non possegga una parte RPG. Ecco quindi che anche God of War entra a far parte di questa famiglia. In quel di Santa Monica Studio hanno ben pensato di aggiungere una componente di personalizzazione per quanto riguarda Kratos ed Atreus.
Nel menù ci sono tre sezioni di personalizzazione: Armi, Armatura ed Abilità.

La sezione Armi è dedicata alla personalizzazione del Leviatano (l’ascia di Kratos), dell’Artiglio (l’arco di Atreus) e di un’arma sbloccabile andando avanti nella storia.
Il Leviatano può essere dotato di un Attacco Runico Leggero ed uno Pesante tramite delle rune trovate nelle casse sparse per il mondo o acquistabili nei negozi di due nani fabbri che in un certo senso affronteranno il viaggio insieme ai nostri protagonisti. Inoltre, all’ascia può essere aggiunto un pomo (o manico) che aumenterà alcune statistiche dell’arma in questione.
Alcune rune speciali potranno essere applicate sull’arco di Atreus per delle Evocazioni Runiche.
Le rune potranno essere potenziate grazie ai punti esperienza (o XP) che si accumuleranno con uccisioni e apertura di scrigni.

Nella sezione Armatura è possibile personalizzare busto, braccia e fianchi di Kratos con un equipaggiamento che aumenterà determinati valori.
Ogni parte di vestito può essere dotato di un Castone Incantesimo che garantiranno l’aumento di alcune statistiche durante i combattimenti.
È anche possibile equipaggiare Kratos con un Talismano che gli permetterà di utilizzare un’abilità particolare a seconda del tipo di Talismano.
Per quanto riguarda Atreus, si può personalizzare solo una veste generale.
Le varie armature possono essere acquistate nei negozi dei nani.

In Abilità troviamo invece gli alberi delle skill per il Leviatano, il combattimento a mani nude e lo scudo di Kratos, l’Artiglio e l’arma sbloccabile in seguito.
Ogni singola abilità può essere acquistata tramite l’XP.

I negozi dei nani, fondamentali per il miglioramento

Dopo circa un’ora di gioco avremo il piacere di incontrare due fratelli nani divisi da questioni personali. Entrambi infatti butteranno fango addosso all’altro per tutto il viaggio, ma il loro talento non si discute. Sono infatti degli abilissimi fabbri che, grazie ai loro negozi sparsi per tutto il mondo, permetteranno a Kratos ed Atreus di acquistare oggetti e potenziare il loro equipaggiamento.

Le componenti che possono essere acquistate in questi negozi vanno dalle armature per i due personaggi ai talismani con i quali personalizzare le loro armi, passando per alcuni oggetti utili in alcune situazioni (come la pietra della resurrezione).
Per quanto riguarda i potenziamenti, possono essere applicati sulle armi o anche sugli stessi talismani e può essere fatto solo ed esclusivamente nei negozi.

La maggior parte degli oggetti può essere acquistata grazie ad una determinata quantità di argento, che è possibile trovare nelle casse o dopo aver ucciso un nemico.
Alcuni oggetti particolari necessitano però anche di materiali, rendendo questa fase una sorta di crafting.
Nel negozio è possibile anche vendere tutto ciò che non viene utilizzato o che ci sembra inutile, in modo tale da accumulare altro argento.

Il cambio di visuale

Una novità che è risaltata agli occhi di tutti guardando i trailer di God of War è stata sicuramente la visuale differente rispetto ai capitoli precedenti.
Se prima avevamo un’ampia visuale sul campo di battaglia ed era possibile tenere sott’occhio tutti i nemici presenti nella zona, in questo capitolo il campo visivo è nettamente più ristretto.

Durante i combattimenti, si intuisce l’attacco alle spalle solo grazie agli indicatori o (se disattivati) alle grida di Atreus che avvisa Kratos dell’arrivo di un colpo.
La visuale infatti è stata adattata alle tendenze degli ultimi anni (es. GTA, Uncharted, ecc.), dove abbiamo una telecamera libera alle spalle, molto vicina al personaggio e più lenta rispetto a quella frenetica vista nei precedenti capitoli.

Un combat system piuttosto limitato

Per quanto riguarda il gameplay, le meccaniche sono quelle presenti negli action-RPG.
Durante un combattimento si può colpire un nemico da vicino (con il Leviatano, con calci e pugni o con lo scudo) oppure dalla distanza lanciando l’ascia.
Per la difesa è possibile utilizzare la schivata, la parata utilizzando lo scudo o in alternativa la contromossa, se chiamata al momento giusto.

Tutti i nemici hanno una barra relativa alla salute ed una relativa alla resistenza. La prima diminuirà con i colpi inflitti, mentre la seconda aumenterà se il nemico viene attaccato senza sosta.
Quando la barra della resistenza raggiunge il massimo, attraverso il tasto R3 è possibile avviare una cutscene di esecuzione o un quick time event attraverso il quale si possono infliggere diversi colpi prima che il nemico muoia o si riprenda.

Il sistema di combattimento si basa quindi solo su questa tipologia di azioni.
Rispetto ai capitoli precedenti si ha un set di mosse abbastanza limitato. Sarà sufficiente una manciata di scontri per rendersi conto che sconfiggere un nemico non è così complicato.
Questo almeno se si scelgono le difficoltà più basse, perché il gioco comprende quattro difficoltà differenti.

Per rendere il tutto un po’ più dinamico consigliamo quindi di sbloccare più skill possibili dagli alberi delle abilità riferiti alle armi.
In questo modo si avranno più scelte, senza utilizzare sempre lo stesso tipo di attacco.
Negli scontri sarà molto utile l’apporto che darà Atreus. Il ragazzino infatti sfrutterà la sua agilità per stordire i nemici e dare la possibilità a Kratos di attaccare.

Poca varietà nelle creature

Se il combat system risulta piuttosto limitato senza però intaccare la stupenda coreografia dei combattimenti, nulla si può fare contro la poca varietà degli avversari che si affronteranno nel corso della storia.

Gli scontri assurdi che fanno parte dei precedenti capitoli non li troveremo in questo con la stessa frequenza.
Esclusi infatti lo scontro iniziale e quello finale che sono i più eccitanti, negli altri si ha la sensazione di affrontare sempre lo stesso avversario.
Ciò che differenzia i nemici più semplici tra loro è solo la componente elementale.

Un capolavoro tecnico!

Molto probabilmente, in quel di Santa Monica hanno realizzato una meraviglia grafica, dalla quale gli sviluppatori delle altre case dovranno prendere assolutamente spunto.
La perfezione tecnica del titolo è visibile già dalle schermate di caricamento, che numericamente si contano sulle dita di una mano.
Le troveremo infatti solo ad inizio gioco e quando si decide di ripartire dal checkpoint dopo essere stati uccisi.

Graficamente è stato gestito tutto in maniera maniacale.
Il titolo presenta quasi per tutta la sua durata una nebbia che copre gli spazi lontani. Quando SONY fece provare God of War, molti critici presero la scelta di inserire questa nebbia come una copertura per il poco dettaglio applicato alle zone in lontananza.
Mai affermazione fu più sbagliata!
Alcuni spazi sono infatti privi di nebbia ed è possibile vedere come in lontananza sia tutto meravigliosamente dettagliato.

Dinamici sono anche i luoghi che vengono attraversati da Kratos, ognuno diverso dall’altro. Il livello di dettaglio è affascinante su ogni singolo aspetto, dalle armi all’ambientazione, per finire alla gestione delle luci.
Lavoro perfetto anche per quanto riguarda le animazioni, in grado di far capire pienamente la potenza dei colpi inflitti da Kratos e la brutalità con la quale smembra i nemici.

Abbiamo provato God of War sia su PS4 Pro che su PS4 “base” ed è uno spettacolo su entrambe le tipologie di console.
Su PS4 Pro si può scegliere se giocare utilizzando il massimo delle prestazioni o il massimo della grafica.
Nel primo caso non vengono raggiunti i 60 fps , ma ci si aggira intorno ai 40/50 fps con qualche piccolo colpo di aliasing.
Nel secondo caso la grafica viene sfruttata alla perfezione, però senza mai superare il limite imposto di 30 fps.
Giocato su PS4 Pro con annesso televisore 4K HDR è una meraviglia per gli occhi, con un dettaglio a dir poco spettacolare.

Quando il comparto sonoro rende tutto più epico

Se nell’aspetto grafico non abbiamo trovato alcun difetto, quello sonoro non è da meno.
Il doppiaggio di Pierluigi Astore rende perfettamente l’idea di un Kratos cambiato, più calmo ma severo come padre. L’interpretazione è assolutamente l’ideale, con voce profonda e soprattutto potente nei momenti con più adrenalina.

La colonna sonora, composta da Bear McCreary, si adatta perfettamente allo stile bellico e nordico del gioco. La musica orchestrale interpreta alla perfezione ogni preciso momento della storia, con voci che si levano nei momenti più intensi, rendendo tutto meravigliosamente epico, come ci ha da sempre abituato la saga.

Signore e signori, God of War!

All’annuncio di questo nuovo capitolo l’entusiasmo si è fatto sentire in maniera piuttosto evidente e le aspettative erano molto elevate.
La scelta degli sviluppatori di rivoluzionare quasi completamente la saga non sembrava molto convincente, ma spesso i cambiamenti sono la soluzione migliore e per God of War lo è stata senza ombra di dubbio.

I ragazzi di Santa Monica Studio hanno azzeccato ogni singola mossa, lanciando sul mercato videoludico un titolo destinato ad essere fonte di ispirazione per le generazioni a venire. Qualche piccolo difetto lo abbiamo evidenziato, ma quando tiri fuori un gioco di questo calibro è quasi impossibile non tralasciare qualcosina.

Non sappiamo se da questo momento in poi seguiremo le avventure di Atreus o continueremo con quelle di Kratos, ma il piccoletto ha dimostrato di avere il carattere giusto per finire ciò che il padre ha iniziato.
Non ci resta che aspettare, nel frattempo però, godiamoci questo meraviglioso spettacolo.
Nulla da aggiungere, semplicemente God of War!

No Lo sconsigliamo a tutti!

Recensione Breve

I ragazzi di Santa Monica Studio sono tornati con un nuovo capitolo di una delle saghe più amate dai videogiocatori: God of War.
Il titolo è a tutti gli effetti un nuovo punto di inizio per la nuova generazione di videogiochi ed il cambiamento apportato alla serie è stata una scelta che ha premiato nel migliore dei modi SONY.

God of War si presenta graficamente perfetto, con dettagli pazzeschi e un livello sopra la maggior parte dei titoli visti fino ad ora.
Colonna sonora da brividi così come la trama, incentrata sul rapporto padre-figlio e in grado di suscitare forti emozioni.
È tutto assolutamente affascinante.

La poca varietà dei nemici e il combat system leggermente limitato sono gli unici punti che fanno storcere il naso.
Le creature ostili si differenziano leggermente per qualche abilità o per fattori elementali.
L’aggiunta di qualche altra mossa d’attacco sarebbe stata gradita, anche se le varie abilità da acquisire fanno fronte a questo punto.

Il titolo esalta perfettamente i canoni presenti nei giochi di tendenza degli ultimi anni, innalzando la qualità dei videogiochi ad un livello mai visto prima d’ora.
In ogni singolo passo di Kratos si percepisce l’epicità del nuovo God of War, riportando alla mente i bei momenti passati a disintegrare creature greche.