Un salto indietro nel tempo…

Nippon Ichi Software e NIS America sono riuscite a portare una pietra miliare del panorama videoludico su PC. Si tratta di Phantom Brave; titolo uscito nel 2004 su Playstation 2 che vede il suo ingresso su Steam in una Definitive Edition che comprenderà, oltre a Phantom Brave: The Hermuda Triangle, anche il secondo episodio della saga: Phantom Brave: We Meet Again!

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NIS America non è certo nuova a questo genere di giochi, già celebre per le saghe quali: Disgaea e La Pucelle. Con questa edizione ha voluto riunire due titoli usciti per diverse consolle su di un’unica piattaforma, infatti il primo Phantom Brave fu sviluppato su Playstation 2, ed in seguito ne fu fatta una trasposizione del titolo su Playstation Portable introducendo nuove novità e contenuti, mentre l’episodio We meet again! fu sviluppato nel 2008 su piattaforma Wii. Per quest’ultimo ne fu fatta una versione fisica, del primo invece, soltanto i giocatori americani poterono usufruire sia della versione fisica che di quella digitale, mentre gli europei soltanto quella digitale scaricabile attraverso il Playstation Store.

La bambina degli spiriti

Come ogni RPG che si rispetti quello della trama è un punto focale per ogni videogiocatore, dato che essa è il cardine dell’intera struttura del gioco ed il più delle volte ne decide anche le sorti dello stesso. In questo caso però non è così, pur essendo molto più seria e commovente rispetto ai precedenti titoli, la trama non è molto accurata e ci troviamo di fronte ad un lavoro fatto mediocremente.
La trama del gioco quindi non eccelle qualitativamente ma viene supportata da un sistema di combattimento e livellamento dei personaggi che la fanno divenire una questione quasi secondaria. Andiamo per gradi: appena iniziata la nostra partita ci ritroveremo sull’ Isola del Male con un interessante prologo che ci mostrerà tre personaggi dediti a combattere contro delle creature oscure, quando sembra che tutto stia per finire ecco che appare un terribile mostro che cerca di intralciare il cammino dei nostri tre guerrieri. Stanchi e provati dalle battaglie precedenti i nostri eroi cadranno in battaglia, soltanto una bambina riuscirà a salvarsi grazie al nostro protagonista: Ash il quale egli stesso perderà la vita nel tentativo di salvarla.

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La piccola non è altri che Marona figlia dei due cacciatori di mostri morti durante lo scontro con quest’ultimo. Marona ed Ash sono i veri e propri protagonista della storia, anzi se proprio vogliamo dirla tutta, Ash sembrerebbe più un personaggio secondario che primario in quanto se Marona non avesse ricevuto i poteri dal Dio, l’esistenza di Ash sarebbe finita e così anche la loro amicizia.
La bambina infatti dalla nascita ha ricevuto il potere che le permette di interagire col mondo degli spiriti potendoli evocare in battaglia in suo soccorso, purtroppo però questo potere, che la farà ben presto ribattezzare col nome di “The Posseded One” la porterà ad essere isolata e discriminata dalle persone. Come ogni storia che si rispetti la bambina ben presto riuscirà a farsi volere bene dalle persone che pian piano la inizieranno ad accettare, riuscendo a farsi anche nuove amicizie. Ed è proprio per le scene di amicizia della bambina per il quale la trama non risulta poi così tanto scadente.

Spiriti…Spiriti ovunque

Fino ad ora abbiamo parlato dei due personaggi principali sottolineando come Marona è la vera e propria protagonista del gioco ed Ash non lo sia, purtroppo è così. Se ci addentriamo meglio nel gioco e più nello specifico nei combattimenti, ci accorgiamo come NIS abbia rivoluzionato lo schema di gioco incentrando tutto sui poteri di Marona. Quando incontreremo dei nemici sulla mappa di gioco non avremo a disposizione la classica griglia su cui spostare i personaggi, ma bensì un intero spazio delineato da un cerchio rosso ad indicare il limite di evocazione con solo presenti i nemici e Marona. A questo punto la bambina potrà evocare i fantasmi ed inserirli all’interno di oggetti dando agli spiriti bonus o malus a seconda di dove li si inserisce. Una domanda sorge spontanea: ma una volta evocati tutti gli spiriti, Marona che ruolo assume? La risposta è molto semplice: la bambina diventa completamente inutile! Anche volendo utilizzarla come guerriera le sue statistiche non essendo molto alte non gli permettono di fare ingenti danni, inoltre gli spiriti potranno solo essere confinati negli oggetti presenti all’interno della mappa, quindi niente oggetti niente spiriti.

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Quando evocati non rimarranno sul campo di battaglia per sempre, ma avranno un numero limitato di turni, ed una volta finiti essi scompariranno dalla battaglia senza alcuna possibilità di ritorno. Diventa subito chiaro che quando si evoca uno spirito la scelta di dove poterlo inserire deve essere fatta attentamente ed è proprio qui che si vede quanto il lato strategico inserito da NIS all’interno del gioco sia evidente. Secondo il nostro parere questo potrebbe essere un lato negativo, in quanto in una situazione in cui non possiamo evocare più spiriti, ci ritroveremo con le spalle al muro, inoltre durante il combattimento è fondamentale che Marona rimanga in vita in quanto è l’unica a poter evocare gli spiriti. La sua morte, unita al numero limitato degli spiriti ci porterebbe al Game Over.

Interessante la scelta di utilizzare gli oggetti all’interno del combattimento, quando è presente un oggetto a terra, può essere preso ed equipaggiato da qualsiasi personaggio l’oggetto oltre ad aumentare vari parametri conferirà anche nuove abilità al personaggio. Soffermiamoci un attimo sulle abilità: per poter essere utilizzate è necessario utilizzare gli SP (Skill Point) ogni abilità ne richiede un preciso numero e possono avanzare di livello. Più un’abilità viene utilizzata durante il combattimento più essa cresce di livello e di potenza aumentandone i danni inflitti, inoltre anche le skill possono essere di tipo elementale infliggendo danni maggiori ai nemici deboli di quell’elemento.

Farmville o The Sims??

Come se non bastasse dopo tutte le nozioni che dobbiamo imparare per affrontare al meglio il combattimento, il titolo ci mette a disposizione una piccola isoletta (l’area di partenza per intenderci) dove potremmo parlare con i vari spiriti che evocheremo durante il corso della partita, crearne di nuovi semplicemente parlando con Marona, gestire le armi ed altro tra cui la possibilità di entrare in dungeon casuali parlando con un pg (Il monk dungeon), necessari per far avanzare il livello del party. Ovviamente tutto questo non è gratis, infatti per creare uno spirito e poterlo potenziare ci servirà il BOR, la valuta principale del gioco.

Altro elemento di cui bisogna tenere conto è il limite dei livelli dei personaggi, se siamo nelle fasi avanzate di gioco è completamente inutile creare uno spirito di livello 1 e buttarlo nella mischia, quindi ogni volta che pensate di creare un nuovo fantasma sarà bene pensare a seconda della fase di gioco in cui siamo di quale livello crearne, assicurandovi di avere abbastanza BOR da spendere. La valuta di gioco potrebbe risultare un altro limite di questo titolo dato che anche nelle fasi avanzate di gioco ne riceveremo pochissimo. Questo ci porta su due strade: da una parte ci permetterà di riuscire a creare uno/due fantasmi per la fase di gioco in cui siamo dall’altra ci limita la creazione di fantasmi e quindi a decidere quale sia migliore o di aiuto in quella fase di gioco.

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Comparto tecnico old style

Il comparto tecnico non differisce molto da quello da cui il titolo proviene se non per il fatto dei fondali di gioco migliorati graficamente con dei colori molto più accesi, mentre i personaggi rimangono di un bidimensionale alquanto datato. L’ambientazione di gioco risulta però molto accattivante dato soprattutto dai fondali, che però, non permettono ai personaggi di integrarsi interamente in essi, il distacco si nota anche di tanto visto l’effetto pixel molto marcato. Per quanto riguarda invece le animazioni ci sono sembrate migliori, sia per l’effetto durante i combattimenti sia esternamente dove l’effetto grafico è ridotto e non risulta sbavato.
Il sonoro invece risulta datato, dandoci l’impressione di non essere migliorato rispetto a quello che ci aspettavamo, seppur con musiche che rispecchiano molto la tipologia anime ma che si adattano comunque al genere di gioco che NIS ci propone anche se in alcune parti, queste non ci sono sembrate adatte visto l’assunzione di un tono più serio che non si adattava al contesto nel quale stavamo giocando.

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Se da una parte il lato tecnico non ci ha convinto molto dall’altra abbiamo due aspetti che ci hanno fatto capire come questo titolo sia stato solo un porting sul PC, il primo è la risoluzione: una completa assenza della possibilità di impostare la risoluzione di gioco, potendo solo ingrandire la finestra tramite l’opzione ingrandisci, non garantendo una sostanziale differenza in quanto appena la finestra viene ingrandita vi appaiono le classiche bande nere laterali che danno un senso di fastidio al tutto.
Il secondo punto, invece, è la localizzazione in italiano completamente assente, il titolo è disponibile solo in due lingue: inglese e giapponese con possibilità di alternarne anche l’audio dei dialoghi, una localizzazione nella nostra lingua non ci sarebbe dispiaciuta ed avrebbe sicuramente attratto una maggiore fetta di pubblico che non mastica bene l’inglese.

Concludendo: Ne vale la pena?

Di certo possiamo dire di come il titolo NIS sia un completo porting della versione PSP con solo qualche piccola miglioria in vari ambiti, i fan della saga saranno contenti di poter rigiocare i due capitoli su PC, ma lo rende al tempo stesso inutile se lo si è giocato negli anni precedenti, per chi si avvicina per la prima volta a questa saga è un prodotto che vi consigliamo di provare senza pretendere nulla di sostanzioso, specie se volete provare qualcosa di differente dai classici strategici.

Il titolo raggiunge al massimo la sufficienza data dalla buona volontà del team di riuscire ad aumentare la longevità del titolo attraverso dei dungeon casuali. Se siete fan della saga non ci resta che consigliarvelo facendo attenzione che il prezzo non è proprio quello che ci aspettavamo essendo leggermente altino per quello che il titolo offre. In definitiva siamo lontani dal top dei titoli che la Nippon Ichi ha saputo portare sul panorama videoludico.

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No Lo sconsigliamo a tutti!

Recensione Breve