Non esiste la ricetta perfetta per sopravvivere in un videogioco, soprattutto perché i fattori da considerare sono molteplici. In testa alla classifica, rientrano le abilità del giocatore stesso, in particolare nelle partite competitive online. In secondo luogo, ci sono casi in cui, a dare noia, è il comparto singolo giocatore del titolo, che per via delle sue meccaniche, non permette un facile proseguimento della storia principale.

Principalmente, la guida fa riferimento a videogiochi degni di questo nome, ovvero per PC e console, più che i classici giochini a livelli infiniti del mondo mobile (che per carità sono sempre più condivisi tra le piattaforme e hanno meccaniche simili).

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Più che una guida a come non perdere mai ai videogiochi, questo articolo punta sull’analizzare i vari fattori che possono aiutare il giocatore a sopravvivere in determinati titoli, o per la precisione, proporre qualche valida alternativa al problema, in stile “scoperta dell’acqua calda”, rivolgendosi a giocatori che vorrebbero avere tutto e subito, senza il minimo sforzo.

Scegliere videogiochi in cui non si può perdere

La soluzione più semplice per non perdere ad un titolo, è un videogioco in cui non apparirà mai la scritta Game Over. Rientrano in questa categoria, videogiochi come il vecchio Prince of Persia (quello in cell-shading per intenderci) in cui cadere non significava perdere, ma riprendere dal punto precedente, con l’aiuto di Elika. Anche Heavy Rain, Beyond: Due Anime e Life is Strange fanno parte di questo filone. Nel primo, la morte dei protagonisti porta comunque ad uno dei tanti finali, mentre in Beyond, l’entità Hayden difenderà Jodie, anche dopo che questa le avrà prese di santa ragione.

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Un altro genere in cui è quasi impossibile perdere (fatta eccezione per alcuni titoli), sono le avventure punta e clicca, come Sherlock Holmes, Syberia, Monkey Island ecc. C’è il quasi, perché, ad esempio, nell’avventura punta e clicca Black Mirror, ci poteva scappare il morto comunque. Quindi, se vi piacciono le avventure, ma non vi piace perdere, optate per uno di questi titoli.

Selezionare livelli di difficoltà bassi

Per i meno pazienti, e per quelli che si vogliono godere semplicemente il gioco, senza strafare, c’è sempre la possibilità di selezionare un livello di difficoltà basso, novizio o principiante che sia, applicabile nella maggior parte dei videogiochi. Anche se la difficoltà bassa non rappresenta una vittoria assoluta, sarà più difficile perdere per una distrazione.

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Certo, ci sono alcuni generi che non permettono di selezionare il livello di difficoltà, si pensi a certi GDR o JRPG, come Dark Souls e Bloodborne, il cui livello di difficoltà addirittura sale ad ogni nuova partita. Inutile dire che questi videogiochi non sono adatti a tutti ed è impossibile non restarci secchi almeno una volta, anche per i più esperti del genere.

Giocare ad un titolo gestionale

Per videogiochi gestionali si intendono quelli più votati alla organizzazione che al lavoro vero e proprio, tipo The Sims o i vari Tycoon. Ci sarà la possibilità di far fare una brutta fine ai personaggi di gioco, ma questo non comporta la fine o la perdita della partita (o sì?). Non si è parlato di videogiochi strategici, perché sappiamo tutti che richiedono una certa abilità. Basti pensare ai MOBA che vanno tanto di moda, o semplicemente a strategici di guerra, tipo Warhammer 40.000, Company of Heroes, dove le scelte vanno ponderate, per non rischiare di perdere la partita.

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Giocare videogiochi offline

Senza un apposito contatore, si perde il conto di quante volte si viene sconfitti nelle partite competitive online. Quindi la soluzione più semplice al problema del perdere, è quella di allontanarsi il più in fretta possibile da qualsiasi partita multigiocatore, concentrandosi solo sui videogiochi offline.

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Uno potrebbe pensare: “Ho acquistato Gears of War 4, ti pare che non lo giocherò online?” La risposta è chissene, quest’articolo spiega come non perdere mai ai videogiochi, ma si è liberi di giocare a quel che si preferisce e perdere quante volte si vuole.

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Scegliere un videogioco non survival horror

Sembra alquanto inutile sottolineare quanto il genere survival horror preveda di per sé un alto tasso di morti del giocatore, altrimenti non sarebbe considerato tale. Se ci si mette in più lo stress di alcuni titoli, che prevedono delle fasi lente di infiltrazione o fuga, è chiaro che questo genere non è adatto né a chi non vuole mai perdere né a chi ha la pazienza di un criceto, in quanto andrebbe incontro a morte certa. Perfetti esempi, sono titoli come come The Evil Within o Resident Evil, dove spesso e volentieri ci sono nemici con mosse instant kill, quindi è assolutamente un genere da evitare.

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Non giocare ai videogiochi

La perla di saggezza più grande – per chi non vuole perdere mai ai videogiochi – è quella di seguire i precedenti consigli, oppure quella di non mettere proprio mano ai videogiochi. Meglio ascoltare musica, leggere un libro o vedere un film, almeno l’unica cosa che si può perdere è il filo del discorso, la pagina che si stava leggendo o qualche ora di vita, dietro un film brutto.