Con l’enorme quantità di notizie che giornalmente vengono pubblicati in rete non è semplice restare aggiornati sui propri interessi e passioni e può capitare che qualche contenuto sfugga alla lettura. Per arginare questo fenomeno esistono molti programmi per PC e app per smartphone di news feed capaci di racchiudere un flusso di notizie selezionato e tenere traccia delle varie pubblicazioni provenienti dai portali e dai giornali online.

Ma la qualità di questi applicativi molto spesso si paga o e, se è gratuita, risulta limitata. Per di più molto spesso questi feed mancano di una componente accattivante che possa attirare i più giovani alla lettura e alla condivisione.

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Da poco tempo è stata una applicazione che cerca di risolvere in un sol colpo tutti questi piccoli problemi. Il suo nome è Squid ed è sviluppata da un team variegato di giovani europei tra i quali anche l’italiana Giulia Ranuzzi de Bianchi.

Squid è una applicazione per smartphone, disponibile sia su dispositivi Android che iOS, che consente di selezionare, gestire e condividere il proprio flusso di notizie personalizzato. Il sistema permette di scegliere gli argomenti di interesse divisi per categorie o per aree geografiche e di averle sempre disponibili e pronte per essere visionate.

Uno dei punti di forza di questa app risiede nell’interfaccia facilmente consultabile e che strizza l’occhio al modo contemporaneo di comunicare, che sfrutta maggiormente l’impatto delle immagini piuttosto che quello del testo, privilegiando sia nella schermata che nel tipo di notizia quelle con foto e video.

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Squid è una app diversa che punta tantissimo ad un pubblico under 18 e ne sono esempio alcune categorie di notizie come gaming, e-sport, video news e vloggers. Tutte tematiche che puntano ad interessare i nati a cavallo del 2000, spesso poco attenti e attratti dalle notizie.

Squid non è solo un news feed, ma anche un modo per condividere le notizie, tramite i collegamenti ai social rendendole personali grazie ad un editor che permette di evidenziare, scrivere, disegnare e applicare sticker espressivi di calamari (squid è calamaro in inglese) alle notizie per renderle personali e colorati; un sistema che ricorda vagamente Snapchat.

Tutto questo non necessita di alcuna registrazione e soprattutto è tutto completamente gratuito e immediatamente disponibile, il che rappresenta un evento abbastanza raro per le applicazione sviluppate di recente che spesso o sono a pagamento o richiedono microtransazioni per essere ottimamente utilizzate.

L’informazione digitale, sempre più frammentata, estesa e poco accattivante, potrebbe trovare in Squid un nuovo alleato per far districare gli utenti nel mare di notizie e non affogare in turbinose ricerche senza esito o sentirsi sperduti tra le onde del mondo dei media.

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