Chi si interessa un minimo del mondo anime/manga, conoscerà sicuramente la serie Attack on Titan (Shingeki no Kyojin) di Hajime Isayama. In Italia è stata pubblicata da Planet Manga molti anni fa, mentre solo recentemente il mondo ha potuto conoscere l’adattamento animato, il quale ha letteralmente fatto volare la popolarità di quest’opera, tanto da creare moltissimi spin-off e media aggiuntivi, come dei film live action.

Sebbene nel mondo videoludico siano stati pubblicati già alcuni giochi relativi al brand, come delle visual novel o Humanity in Chains per Nintendo 3DS, questi erano più dei prototipi che vere e propri titoli fedeli all’azione di Attack on Titan. Arriviamo dunque a Wings of Freedom, uscito su varie piattaforme tra cui quelle old gen, il quale promette l’esperienza più accurata vista fin ora. Noi di Gamempire.it siamo sopravvissuti all’invasione su Playstation 4 e siamo giunti da voi per raccontarvi la nostra lotta contro i Titani.

48191_1_fb4f61e097

La storia si ripete, di nuovo

La trama del gioco segue fedelmente quella dell’anime, con l’aggiunta di qualche elemento immediatamente successivo del manga. Quest’ultimo, che ormai è molto avanti rispetto a dove è stata interrotta la serie animata, ha aggiunto moltissimi elementi che sicuramente sarebbero stati piuttosto essenziali da inserire nel contesto del videogame. Tuttavia, vi avvisiamo che nella nostra analisi potrebbero esserci spoiler per chi non segue la versione cartacea, ovviamente ci limiteremo agli elementi che sono stati introdotti nel gioco.

Le premesse del franchise, e quindi del gioco, sono le seguenti: l’umanità è stata minacciata da esseri giganteschi, dalle sembianze deformi simil-umane, chiamati Titani. Queste creature, seppur all’apparenza possano sembrare una sorta di evoluzione umana, sono praticamente immuni a qualsiasi arma convenzionale, in quanto sono in grado di rigenerare le proprie parti del corpo e possono emettere un estremo calore. Oltre a queste due sorprendenti capacità, esistono diverse specie che hanno abilità uniche, di cui parleremo poco più avanti.

I Titani si cibano solamente di esseri umani e per questo l’umanità ha rischiato di estinguersi, fino a quando non si è rintanata dietro tre grandi mura altissime, fatte appositamente per evitare di essere distrutte dai Titani. Almeno, così credettero per moltissimi anni fino a quando un gigantesco Titano colossale ruppe il primo muro con un semplice calcio, in quanto era più alto della fortificazione stessa. In quel momento, l’umanità conobbe dei nemici temibili ed essenzialmente diversi dal resto della loro razza, visto che erano in grado di sprigionare una forza immensa e creare una spessa armatura sui loro corpi. Durante questa invasione, il protagonista della serie Eren Jaeger assiste alla morte della madre per mano dei Titani mentre veniva evacuato all’interno del secondo muro. In quel momento, giurò di uccidere dal primo all’ultimo quegli esseri immondi che minacciavano la razza umana.

218134_screenshot_01_l

Da qui, la storia si evolve passando dall’allenamento di Eren e compagni fino alle missioni fuori dalle mura e alle invasioni successive dei Titani. In quest’ultima occasione, Eren scopre che è in grado di trasformarsi in un Titano, rendendolo effettivamente la speranza più lucente della sua razza. Purtroppo, poco dopo questa rivelazione, si verrà a sapere che non è l’unico a possedere questa caratteristica e che gli altri individui ci sono nemici e non alleati. Ciò porterà allo scontro tra due titani, ovvero l’ultimo arco narrativo che il gioco presenta, anche se darà accenni riguardo a quelli successivi. Attraverso imprese secondarie e informazioni testuali, il gioco fa del suo meglio per spiegare il mondo di gioco ma non include alcuni elementi importanti come il padre di Eren o il seminterrato della sua casa.

Per chi è nuovo, come probabilmente avrete capito dalla sinossi, si tratta di una storia cruenta dove molti personaggi verranno uccisi, mangiati, squartati e quanto altro. Nel gioco si è cercato di rendere il tutto meno splatter, ed è possibile disattivare anche il gore nel caso lo si volesse, tuttavia per apprezzare veramente quest’opera bisognerebbe accettarne la natura macabra. Mentre l’anime (ed il gioco di riflesso) ha cercato di trasformarlo in uno Shonen, l’opera è effettivamente nata per essere un Seinen e così andrebbe letta. Per chi non conoscesse i termini, possiamo semplicemente dire che il gioco si focalizza più sull’eroicità delle gesta dei protagonisti, che sulla violenza dei titani o le condizioni disperate in cui versa l’umanità.

Possiamo quindi dire che per i fan non si tratterà sicuramente di nulla di nuovo, mentre per chi non si è mai approcciato alla saga saranno presenti tutti gli elementi necessari per capirne appieno gli aspetti chiave. Non sarebbe guastata qualche aggiunta dal manga, ma si può sicuramente affermare che il contenuto narrativo è di buona fattura e può tenervi incollati allo schermo grazie ai vari colpi di scena che presenta, anche se quest’ultimi mancano della drammaticità necessaria vista nella serie o nel manga.

maxresdefault

Schiere di Titani invadono le strade

Passando al gameplay, Koei Tecmo adotta la collaudata formula del musou per permettere al giocatore di esplorare liberamente i paesaggi principali della serie. Prima di procedere all’analisi tecnica, è necessario comprendere come l’umanità ha deciso di combattere i Titani. Essenzialmente sono stati creati degli equipaggiamenti chiamati “Meccanismo di Manovra Tridimensionale”, i quali utilizzano il gas e degli arpioni per permettere ai protagonisti di “volare”. In realtà ciò che succede è che i rampini possono essere direzionati e conficcati in qualsiasi superficie o nel corpo di un Titano. Una volta assicurati, è possibile utilizzare il gas per fornire una spinta all’utilizzatore, in modo da permettergli un movimento fulmineo e controllato grazie alle imbracature che ricoprono tutto il corpo.

Per attaccare i Titani si utilizzano delle lame “usa e getta” dall’acciaio super rinforzato, unica fonte per penetrare a fondo la pelle del nemico. Quest’ultimo ha un punto debole tra la schiena e il collo, il quale se colpito comporta l’immediata morte del Titano che evaporerà poco dopo il colpo fatale. In maniera molto semplificata, questo è lo stile di combattimento degli umani nell’universo di gioco. C’è da sottolineare che in Wings of Freedom è possibile personalizzare e migliorare l’equipaggiamento svolgendo missioni e raccogliendo materiali.

Compresi i meccanismi, possiamo assolutamente affermare che il gioco centra in pieno le dinamiche del movimento tridimensionale, dando effettivamente la possibilità di muoversi liberamente con estrema velocità, inoltre è fedele nel riproporre le inconvenienze dell’equipaggiamento, come il dover sostituire il gas e le lame quando si esauriscono. Seppur si tratti di un sistema abbastanza ostico da imparare alla perfezione, è altamente soddisfacente quando si riesce ad utilizzarlo al meglio per abbattere i nemici presenti nel gioco.

Una volta trovato un Titano, potrete bloccare la visuale su di lui in modo da lanciare gli arpioni in parti specifiche del suo corpo, così da indebolirlo o ucciderlo a seconda del punto che si vuole colpire. In questo senso, è importante anche controllare la propria velocità e la direzione: più veloci e precisi sarete, più danni infliggerete. Se sarete troppo lenti, c’è il rischio di essere afferrati o colpiti. Se questo dovesse accadere, entrerete in uno stato di debolezza che vi renderà piuttosto sensibili al prossimo colpo che subirete, il quale vi porterà alla morte certa.

attack-on-titan-12

Essendo un musou, avrete una mappa piena zeppa di nemici da abbattere con diversi alleati e obiettivi. Oltre a quelli principali, di tanto in tanto appariranno missioni secondarie da completare che porteranno dei vantaggi, come degli alleati che attaccheranno in base ai nostri comandi o dei rifornimenti per il nostro equipaggiamento. Il gameplay dunque si basa sulla formula “entra nella mappa, completa gli obiettivi, uccidi più bersagli che puoi, sconfiggi il boss di livello, ottieni il punteggio migliore, fine della missione”. La diversità, oltre che nelle mappe, sta nei nemici e nel personaggio che si utilizza. Il gioco propone infatti diversi protagonisti da impersonare, i quali hanno tutti abilità diverse a seconda della loro indole. Per esempio, Eren può trasformarsi in un Titano ed è improntato sull’offensiva, mentre Armin è uno stratega e come tale può comandare direttamente gli alleati per colpire i suoi nemici in punti specifici, ma il suo danno è decisamente ridotto. Questa differenziazione del cast attutisce la ridondanza generale del gioco la quale, dopo aver completato la storia principale, si farà particolarmente sentire.

Anche i nemici contribuiscono a spezzare la ripetitività delle missioni. Infatti sarà possibile trovare titani di varie dimensioni e sopratutto i più grandi dovranno essere indeboliti per ucciderli senza problemi. Oltre alla dimensione, varierà persino il comportamento, rendendoli “Anormali”. Questi titani saranno più veloci, utilizzeranno pose diverse e in linea generale saranno più aggressivi e focalizzati su obiettivi sensibili piuttosto che solo sulla fame. Come se queste tipologie di mostri non bastassero, ci saranno quelli corazzati che saranno molto più difficili da uccidere e spesso richiederanno l’uso di bombe in modo da diminuire le loro difese. Insomma, la varietà non mancherà di certo, sia nel design che nell’aspetto.

Una volta completata la storia, sarà possibile svolgere incarichi secondari sulla falsa riga delle missioni della trama. È possibile giocare in questa modalità sia online che offline, oltre che a poter utilizzare il proprio personaggio preferito. In questo senso, il gioco potrebbe risultare un po’ troppo ripetitivo e le ricompense non così soddisfacenti. Tuttavia, avanzando nella modalità si sbloccheranno alcune missioni relative alla storia del manga, che sicuramente arricchiscono l’esperienza di chi magari ha visto solo la serie animata.

218134_screenshot_18_l

Dal manga al videogame

Passando al comparto tecnico, vediamo una buona resa dell’effetto animato su videogioco, una meccanica introdotta dai titoli della serie di Naruto. La differenza tra gioco e tratto del fumetto è davvero sottile ed effettivamente il livello qualitativo del motore grafico è ottimo, anche se forse smorzato dall’esigenza di pubblicare il titolo su old gen. Su PlayStation 4 non abbiamo notato cali di frame e Wings of Freedom fa il suo lavoro nel rimanere fluido durante tutta l’esperienza.

Passando alla colonna sonora, abbiamo degli ottimi brani sulla falsa riga di quelli dell’anime, con queste tonalità epiche che sfociano in vocali piuttosto alti e solenni. Più la battaglia si fa intensa, più la musica risulta incalzante, sfociando nel drammatico durante i combattimenti nella forma di Titano di Eren. Per quanto riguarda il doppiaggio, sentiamo di nuovo le voci classiche del cast giapponese e il doppiaggio inglese è assente. In questo senso, il gioco è totalmente nella lingua anglosassone, ma non è di difficile comprensione, dato che si basa più sull’azione che sui dialoghi.

I menù ed i controlli sono eccellenti, sopratutto sul fattore del movimento tridimensionale. Certo, abbiamo qualche sbavatura qui e lì negli spazi più angusti ed affollati, ma in linea di massima si tratta di un sistema ben pensato e con dei controlli intuitivi e che non spezzano la rapidità dell’azione, anzi la accelerano.

attack-on-titan-wings-of-freedom-features

Conclusione e commento dell’autore

Attack on Titan Wings of Freedom è forse il vero primo videogioco del franchise, visto che è una fedele trasposizione di ciò che si è visto nell’anime. Un gameplay ben studiato, la trama già collaudata della prima serie ed un buon comparto sonoro rendono questo titolo un ottimo acquisto per i fan della saga e del genere di cui fa parte. Seppur ci sia una ripetitività verso la fine del gioco, la diversità dei personaggi e dei nemici permettono di divertirsi anche in missioni già svolte, sopratutto se si cerca di ottenere il punteggio più alto e migliorare le proprie abilità con i controlli. Tra difetti e punti di pregio, Wings of Freedom è un prodotto di buona qualità che può essere molto appetibile per chi apprezza sopratutto il mondo dell’animazione nipponica.

Personalmente sono un amatore del manga fin dalla prima uscita in Italia, tuttavia non ho apprezzato più di tanto l’anime, che ritengo abbia un po’ snaturato ciò che doveva essere l’opera di Hajime, anche se sicuramente era una serie di ottima fattura e realizzazione. Il gioco mi ha sorpreso positivamente, dato che l’ho trovato veramente azzeccato nella sua composizione. Tralasciando lo stupore iniziale da fan, sono rimasto deluso per la fine della trama principale, la quale avrebbe potuto spaziare tranquillamente fino all’arco narrativo di Uprising. Da una parte però capisco l’esigenza di fermarsi al limite dell’anime per ragioni di mercato.

No Lo sconsigliamo a tutti!

Recensione Breve