PREMESSA

Per chi non avesse mai giocato a Bioshock le cose da fare sono due: la prima è fiondarsi a comprare questa collection che racchiude un pezzo di storia videoludica indelebile, la seconda è vendere immediatamente qualsiasi console in proprio possesso dato che per sfregiarsi del nome di videogiocatore bisogna aver messo almeno una volta i piedi a Rapture o a Columbia.

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Bioshock, nonostante un secondo capitolo poco ispirato, è una di quelle saghe che è entrata nell’Olimpo videoludico segnandone profondamente il mercato. L’ambientazione e la trama sono state la vera rivoluzione che questo gioco è riuscito a portare nelle nostre console. Grazie ad un gameplay ben articolato e coinvolgente ed una direzione artistica veramente ispirata Bioshock è quindi entrato negli annali della storia.

La saga non è stata esente da difetti, tra cui una trama che sì ha colpito per la peculiarità e direzione artistica, ma è carica di molti buchi a livello narrativo. La collection, con le dovute accortezze per migliorarne la qualità, è stata di fatto richiesta a gran voce dai fan e finalmente possiamo tornare a fare una visita a Rapture e Columbia i due dei luoghi iconici di Bioshock.

QUALITATIVAMENTE PARLANDO

Partiamo con il dire che l’offerta è sicuramente una delle migliori. Bioshock: The Collection si presenta con tutti e tre i giochi della serie più i rispettivi contenuti aggiuntivi single-player scaricabili.

Per gli amanti della risoluzione non possiamo non sottolineare il fatto che il tutto viene presentato a 1080p e i tanto agognati 60fps stabili. La risoluzione con una marcia in più non sarebbe una gran cosa senza l’aggiunti un gran numero di miglioramenti tecnici che impreziosiscono l’aspetto generale di ciascuno dei tre giochi. In generale l’immagine è più fluida e nitida con un arricchimento di texture in background che danno una maggior spessore a profondità ai tre giochi.

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Raramente ci troviamo ad analizzare il motore grafico di un gioco prima di parlare del gioco stesso ma in una collection, quindi remastered, l’occhio cade soprattutto su quest’ultimo dato che è uno dei principali motivi dell’acquisto. Bioshock: The Collection riesce solo in parte a soddisfare questo aspetto. Sebbene con texture aggiornate, un qualcosa che assomiglia a 60fps stabili e una risoluzione generale più elevata rispetto ai rispettivi originali, non offre a coloro che si avvicinano alla serie per la prima volta la possibilità di godersi Bioshock ad un nuovo livello come è successo con Gear of War Ultimate Edition.

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Nelle scene più concitate il framerate è ballerino (altro che 60fps granitici) e durante gli ancora lunghi caricamenti tra un salvataggio ed un altro ci sono problemi di texture che “tardano” ad arrivare lasciano lo stage completamente spoglio per una manciata di secondi. A livello tecnico diciamo che la collection si fa apprezzare ma si poteva osare sicuramente di più.

OFFERTA RICCA?

L’offerta in generale è buona, tre giochi che potranno tenerci incollati al pad per molte ore ma non solo. Per gli amanti della serie avremo il Museum of Orphaned Concepts,  in cui è possibile esplorare una galleria enorme in-game piena zeppa di concept che non sono mai stati completamente sviluppati o che non hanno mai lasciato il tavolo da disegno. Ogni capitolo della serie sarà accompagnato da un commento tecnico che aiuta ad entrare nelle viscere di Rapture e sulle nuvole di Columbia.

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In aggiunta ai video sopra citati avremo anche le “Imagine Bioshock“, una breve serie di diari degli sviluppatori in cui Ken Levine e un paio di designer parlano della serie nel suo complesso. Per quest’ultime dovremo però impegnarci a fondo nei tre capitoli della serie dato che saranno nascosti e non sempre facili da trovare.

Incluse le mappe sfida uscite dopo il rilascio di ciascun capitolo in cui potremo testare le nostre abilità nel combattimento in una sorta di “arena” slegata dal mondo bioshock. Le mappe sono state migliorate ed aggiornata e sono, a sorpresa, davvero interessanti, in quanto è possibile migliorare le proprie abilità senza la preoccupazione di dover necessariamente avanzare con la trama (e salvare spesso specialmente a livelli alti di difficoltà).

Presente l’espansione di Bioshock Infinite, Burial at Sea, dove giocherete nei panni di Elizabeth a Rapture, e per di più, è inclusa l’espansione Minerva’s Den di Bioshock 2, una storia che da sola vale di più di tutto il secondo capitolo.

Ricapitoliamo gli elementi presenti capitolo per capitolo

BioShock

  • I commenti del regista: la nascita di BioShock” con Ken Levine e Shawn Robertson.
  • Museum of Orphaned Concepts: un“dietro le quinte” con contenuti inediti.
  • Challenge Rooms: oltre alla storia di BioShock, tackle puzzle, Splicer e Big Daddy.

BioShock 2

  • Minerva’s Den: dieci anni dopo gli eventi narrati nel primo BioShock, con una Rapture inedita.
  • Protector Trials: controllo dell’Alpha Series Big Daddy risvegliatosi dall’ibernazione poco prima degli eventi di BioShock 2.
  • Nuove abilità di combattimento con Laser ionici sperimentali e un caotico pozzo gravitazionale di plasmidi.

BioShock Infinite

  • Burial at Sea: espansione costituita da due parti, completa la trilogia di BioShock riprendendo la serie da dove è iniziata offrendo un vero e proprio prequel.
  • Clash in the Clouds: 60 sfide attraverso le quattro mappe aggiuntive per la classifica e nuove aree da esplorare nel museo centrale della Columbian Archaeological Society.
  • Pacchetto Columbia’s Finest che include Industrial Revolution e l’Upgrade Pack:
    o Cinque Lock Picks
    o Sei uniche Gear items
    o Due potenziamenti per le armi: un Fucile China Broom di Comstock e un Fucile da cecchino Occhio di Aquila di Comstock

QUALCHE PAROLA SUL GAMEPLAY

Il gameplay è rimasto invariato anche se sembrano migliorati i tempi di risposta ai comandi ora più reattivi e fluidi. Non sappiamo dire se è dovuto ad un lavoro di affinamento del codice, o per averci giocato con l’elite controller di Microsoft, ma sta di fatto che il protagonista risulta più maneggevole nel cambio abilità ed armi da fuoco. Non si è visto un miglioramento per quanto concerne IA o elementi legati alla fisica del gioco anche se come già descritto gli stage risultano più ricchi e dettagliati.

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Poteri ed armi, anche se non abbiamo fatto un’analisi profonda e precisa a riguardo, non sembrano aver ricevuto particolari cambiamenti sia nel danno che nelle caratteristiche se non qualche piccola, ma interessante, aggiunta nei vari pacchetti espansioni. Lo stesso possiamo dire dei potenziamenti vari presenti nel gioco. In generale possiamo dire che i tre capitoli risultano tuttora attuali ed eventuali modifiche sul gameplay avrebbero minato un gioco ben congegnato fin dal suo rilascio.

CONCLUDENDO

Come scritto nell’introduzione la serie Bioshock non può e non deve mancare nella vostra collezione. I giochi di per sé sono fantastici ma non è quello per cui sono state create le remastered. Se da un lato garantiscono un guadagno con un lavoro non eccessivo da parte delle software house, dall’altro devono soddisfare i fan di vecchia data tanto quanto i potenziali nuovi giocatori.
Bioshock: The Collection ha una completezza di contenuti quasi impareggiabile ma viene un po’ meno nelle novità. Il tutto si limita a raccogliere tre capolavori e le loro espansioni in un’unica soluzione senza però dare veramente nulla di nuovo. I miglioramenti grafici ci sono ma, alcuni problemi tecnici inaspettati, rendono zoppicante un lavoro che con un po’ di attenzione in più poteva raggiungere quasi la perfezione.

No Lo sconsigliamo a tutti!

Recensione Breve