Sono anni che il tanto apprezzato cinema hollywoodiano non riesce a trovare uno sbocco decente per rivitalizzare un settore che ristagna tra remake e film su supereroi.
Per gli appassionati di pellicola, ormai un puro ricordo dato che è tutto in digitale, sono sicuramente usciti film di nota ma pochi sono riusciti a fare un centro così perfetto come i due film sui Ghostbusters. I due capitoli sugli acchiappa fantasmi, girati da Ivan Reitman, avevano quel mix che hanno reso un mito la serie ed in molti hanno storto il naso al remake che si appresta ad arrivare nelle sale italiane questo luglio 2016.

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Se già il ritorno degli acchiappa fantasmi al cinema può essere visto come pura mossa commerciale il videogioco proposto da Activision è palesemente tale data la concomitanza con la pellicola. Scopriamo insieme tutto cosa fa più paura dei fantasmi.

DIMMI PERCHE ESISTI

I non morti o quello che potrebbe tornare dall’aldilà è sempre stato uno degli spunti più gettonati per romanzi, film, fumetti ed anche videogiochi. Il motivo è da ricercare in quella “paura” dell’ignoto e di creature virtualmente immortali perché già morte. Partendo da questo spunto arrivano i ghostbusters che nel lontano ’84 hanno non solo reso più simpatico il concetto di fantasmi, ma hanno creato un nuovo culto nel monto cinematografico e ludico. Perché Activision e gli sviluppatori, FireForge games, hanno voluto stuprare con questo gioco un brand così prestigioso?
Partiamo dalla trama. Per quanto il cambio di attori possa aver disturbato, le prime impressioni che girano sulla pellicola non sono così malaccio. Il film sembra quantomeno “decente” con una storia tutto sommato scorrevole. Perché il gioco non si appoggia su di essa? Non solo, la mancanza dei protagonisti del film, sostituiti da personaggi anonimi, rende il gioco sfortunatamente ancora più inconsistente dato che non si saprà nulla dei protagonisti interpretati.

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Se a livello di storia e personaggi l’appiattimento è totale a dare il colpo di grazia ci pensa un gameplay di una bruttezza inenarrabile. Andiamo con ordine: una volta lanciato il gioco saremo accompagnati da un menu tutto sommato accettabile ed una intro che lascia sperare in un gioco degno di essere chiamato tale. L’inizio, grazie ad uno stile fumettoso e colori sgargianti non sembra affatto male se non poi appiattirsi miserabilmente una volta entranti in aszione. Appena partito il primo livello, una sorta di tutorial in game, i nostri acchiappa fantasmi verranno miniaturizzati sulla mappa diventando delle piccole palle grigie che si muovono in una serie di stage che compongono la scontata avventura principale. Questa potrà essere affrontare o con gli amici, altri tre pazzi che hanno comprato il gioco, o essere accompagnati dalla imbarazzante intelligenza artificiale.
Ghostbusters è un Twin Stick Shooter cooperativo con l’obiettivo di ripulire le ambientazioni da zombie e fantasmi. Si avete letto bene nel gioco saranno presenti anche gli zombi.

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Il gameplay si riduce ad uno sparare forsennato prestando attenzione al riscaldamento dell’arma per non dover attenderne il raffreddamento. Non avremo molte abilità speciali per dare vita alla monotonia del continuo sparare alla massa di nemici che ci troveremo davanti dato che le armi a disposizione saranno due più qualche granata dal dubbio effetto e gestione. I movimenti del mister x che controlleremo risulteranno impacciati ed imprecisi cosa che renderà il più delle volte fastidioso il procedere dell’azione.

Quest’ultima inoltre riesce a toccare livelli ignobili di ripetitività con un level design terribilmente lineare e una diversificazione dei nemici praticamente inesistente. Non mancheranno i boss fight posti come di consueto alla fine del livello con una molto discutibile sequenza di azioni per catturarli. Finita la barra della vita a suono di colpi di fucile dovremo bloccare il fantasma con il fucile protonico, lanciare la consueta trappola fantasmi e sbattere qualche volta per terra il malcapitato fantasma per farlo entrare in essa. Oltre alla mancanza di una degna sequenza una volta catturato lo spettro, il tutto lascia totalmente privo di entusiasmo il giocatore.

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Una volta finito lo stage avremo un voto finale sulle nostre azioni, mostri uccisi e segreti scoperti, e la possibilità di aumentare le caratteristiche nel nostro personaggio o di un componente del team se giochiamo in singolo. Il gioco tenta di rialzare la testa con qualche agghiacciante mini-gioco ma soprattutto con degli inutili ed imbarazzanti quick time event. Come accennato ci saranno dei segreti di gioco che potremo trovare grazie ad un rivelatore ma anche qui ci troveremo in balia di una ripetitività tale da far perdere l’interesse per i collezionabili fin dalle prime sessioni di gioco.

UNA GRAFICA DA “SPAVENTO”

Se il gameplay fa pietrificare il pad nelle mani del giocatore per la sua ridondanza il comparto grafico e tecnico è quello che fa più paura dei fantasmi stessi. Partendo dalla paletta dei colori, sgargianti e luminosi solo durante qualche scena di intermezzo, fino ad arrivare ai quasi inesistenti effetti di luce ed ombre, il gioco è un altalenarsi di tentativi di camuffare il gioco in qualcosa di accettabile. Alle spalle degli sviluppatori c’è una società dalla potenza di fuoco come Activision, inutile dire che quanto vedrete a schermo lascerà parecchio interdetti.

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La IA è imbarazzante seguita a ruota dalla piattezza dei nemici da affrontare praticamente senza un briciolo di caratterizzazione. Tralasciando i problemi tecnici, i nostri poveri occhi sono costantemente obbligati a vedere degli stage anonimi e con una struttura che si ripete fino alla morte dello stesso giocatore con immediata trasformazione in spettro.
Chiude il cerchio un agghiacciante comparto audio a cui non possiamo non chiedere il perché Activision non abbia chiesto la compilation del film solamente per campionare qualche suono in maniera decente, consueta sigla Ghostbusters a parte. Le costanti battute dei personaggi in gioco, che dovrebbero essere spiritose e sul tema, in poco tempo non faranno altro che infastidire il giocatore che molto probabilmente muterà il televisore.

CONCLUDENDO, SCAPPIAMO URLANDO

Ghostbusters di Activision è un insulto non solo al nome ed al culto che si porta dietro da più di 30 anni il brand ma anche per le nostre tasche. Ebbene sì, il prezzo per questo aborto al lancio è di ben 50€, una cifra che fa veramente battere i denti. Il titolo sulla celebre saga degli acchiappa fantasmi non ha nulla che vale la pena di essere provato ma soprattutto apprezzato. Trama e personaggi inconsistenti, un comparto tecnico di una pochezza indicibile fanno di Ghostbusters uno dei giochi più brutti di questo 2016. Da evitare come una malattia e scappare urlando ogni volta che lo vedete in un negozio di videogiochi (gridando “un fantasmaaaa”).

No Lo sconsigliamo a tutti!

Recensione Breve

Utilizzando uno stile discorsivo, segui la seguente scaletta:

1. Motiva perché hai scelto quella valutazione e se vale il suo prezzo attuale
/ Se la valutazione è “Ni”, specifica a quale categoria ti riferisci

2. Principali punti di forza

3. Principali punti a sfavore

4. Ci giocherai ancora tra 6 mesi?

5. Un tuo personalissimo commento