Prey è uno sparatutto in prima persona sviluppato da Arkane Studios e pubblicato da Bethesda il 5 maggio 2017 per Microsoft Windows, PlayStation 4 e Xbox One, rivisitazione dell’omonimo gioco del 2006. Gli amanti di Dead Space e BioShock saranno sicuramente entusiasti dell’arrivo del titolo, visto che si può definire come un connubio perfetto tra i due generi. Da neofita, posso garantirvi che in  poche ore di gioco sarete catturati dal gameplay di Prey, che riuscirà a trasportarvi nel freddo ventre della stazione spaziale Talos 1, facendovi vivere in pieno l’incubo generato da pericolosi alieni ostili. Ma non perdiamoci in chiacchiere, partiamo subito con la nostra recensione.

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Benvenuto su TALOS 1

Prey si svolge in un futuro alternativo, dove il presidente Kennedy è riuscito a sopravvivere al suo attentato, innescando gli eventi che caratterizzano la nostra storia. Il presidente, una volta sventato il suo assassinio, decide di assumere il controllo di un progetto congiunto tra Stati Uniti e Russia, trasformando un satellite russo in una struttura di ricerca extraterrestre, chiamata Talos I. La stazione in seguito viene acquisita dalla TranStar, che la utilizzano per compiere esperimenti con le Neuromod, degli impianti in grado di modificare la struttura del cervello umano per permettere alle persone di assorbire i poteri dei Typhon, una razza aliena.

Nel gioco vestiremo i panni di Morgan Yu, un ricercatore reclutato da suo fratello Alex per lavorare a bordo della stazione spaziale. Dopo i primi test fisiologici però qualcosa va storto, ed un Typhon riesce a sfuggire ai sistemi di sicurezza, scatenando il caos più totale. Il nostro scopo sarà quello di sopravvivere all’invasione, scoprire tutti i misteri della stazione spaziale Typhon e cercare di salvare la terra, evitando la diffusione della razza Aliena.

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Appena risvegliati saremo colpiti da una sorta di amnesia che ci farà perdere tutti i nostri ricordi, ma nel corso del gioco capiremo che non siamo li per un semplice caso del destino. A guidarci verso la verità sarà l’operatore robotico January, programmato dallo stesso Morgan, mentre nostro fratello cercherà di raccontarci la sua versione dei fatti.

Come detto in precedenza, la storia principale vi terrà incollati allo schermo, spinti dal desiderio di scoprire tutta la verità. Ma il successo dell’opera di Arkane Studios e dato anche dalle missioni secondarie, mai banali e tutte destinate a rivelarci particolari dettagli sia sulla stazione di ricerca che su noi stessi. Ogni computer, ogni email, ogni documento contengono preziose informazioni che vi aiuteranno a prendere determinate decisioni.

I diversi finali disponibili infatti saranno influenzati appunto dalle nostre decisioni prese all’interno del gioco, spingendoci a rigiocare Prey anche dopo aver completato la prima partita.

Quella sedia ha qualcosa di sospetto

Nel corso del gioco ci troveremo ad affrontare i famigerati Typhon, alieni composti da una strana sostanza nera. Saranno di diverse dimensioni e forme, passando da piccole creature aracnidi a grandi umanoidi. Ogni Typhon ha inoltre diverse abilità, che vanno dal poter imitare gli oggetti dell’ambiente per mimetizzarsi, al teletrasporto. All’inizio dovremo preoccuparci specialmente dei Mimic, che essendo in grado di trasformarsi in qualsiasi oggetto si trovi nelle sue vicinanze, ci faranno prendere più di un colpo.

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Con l’avanzare della storia, e con lo sviluppo della tecnologia, la paura si concentrerà principalmente sugli spettri, raggiungendo l’apice con l’Incubo, una sorta di Boss che ci darà la caccia durante gran parte dell’avventura, specialmente quando utilizzeremo le neuromod per potenziarci. Tra le prime armi a disposizione troviamo il Cannone GLOO, un cannone che spara una sorta di colla appiccicosa, che ci servirà sia per rallentare e immobilizzare i nemici, ma anche per superare alcune zone, come costruire una scala improvvisata per raggiungere zone irraggiungibili.

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L’arsenale di armi e poteri psichici è molto vasto, passando dalla pistola silenziata al fucile a Pompa, al potere di mimetizzarsi allo schock psichico. Usare le abilità Psioniche però ci farà perdere la nostra identità umana, finendo per diventare come le creature contro cui combattiamo.

Ogni scontro, ogni situazione, potrà essere risolta in maniera differente, spingendovi a cercare sempre il modo migliore per superare l’ostacolo. Una cassaforte può essere scassinata utilizzando l’abilità hacking sbloccata con i neuromod, o cercando di trovare il codice tra i vari appunti o indizi. Uno scontro invece potrà essere affrontato in mille maniere diverse. Potrete bloccare il nemico con il cannone GLOO per poi finirlo a colpi di fucile a pompa, potrete raccogliere delle bombole di gas e farle esplodere al passaggio, potrete utilizzare delle esche per distrarli ed utilizzare le bombe riciclanti. Sta a voi scegliere come agire, e questa è sicuramente una delle note più azzeccate di questo titolo, l’estrema libertà di scelta.

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La gestione delle risorse e dell’inventario ricorda molto quello di Resident Evil 4, avvicinando sempre più PREY alle dinamiche di un survival horror. Le munizioni sono limitate, ma proseguendo nel gioco troverete vari riciclatori per generare materiale organico, da introdurre poi nel fabbricatore per creare munizioni, armi, medikit e molto altro.

Veniamo ora alle note dolenti. Se dal punto di vista della storia e della libertà di scelta il gioco ci soddisfa pienamente, per quanto riguarda le meccaniche di puntamento abbiamo riscontrato qualche pecca. Nel momento in cui inizierete a sparare, la mira risulterà difficoltosa, e i colpi spesso andranno a vuoto. Un altro problema è dato dai tempi di caricamento tra una zona e l’altra, che spesso risultano troppo lunghi.

Lo spazio non è mai stato così bello

Nella versione PC da noi testata non abbiamo riscontrato alcun problema di stabilità, sia all’interno della stazione che negli ambienti esterni di Talos-1. Questo è un grande risultato, visto la quantità immensa di oggetti interattivi disponibili. In termini grafici non possiamo di certo lamentarci, specialmente per le sezioni con la tuta all’esterno della stazione, capaci di rimanervi impresse. Gli effetti sonori sono superlativi, la musica retrofuturistica si interrompe solo per enfatizzare la sensazione di tensione, riuscendo in pieno nel suo intento.

L’intelligenza artificiale dei nemici è nella norma. Abbiamo provato il gioco alla difficoltà difficile, e sapere che bastano due tre colpi ben assestati per morire, aumenta esponenzialmente il timore di essere braccati da un gruppo di Typhon.

Conclusione

Arkane Studios si dimostra ancora una volta in grado di realizzare un progetto vincente, prendendo il buono di tanti giochi e mischiandoli per creare un opera unica. Troverete tracce di Dead Space, di BioShock e di molti altri titoli di successo. Ci ritroveremo catapultati in un ambiente pericoloso, senza memoria, circondati da alieni pronti ad ucciderci e NPC ambigui. La storia vi rimarrà impressa nella mente. Da neofita del genere, posso garantirvi che una volta iniziato, lasciarlo sarà impossibile. Consiglio vivamente l’acquisto del gioco a tutti gli amanti dei survival horror, ma anche a quelli che voglio avvicinarsi al genere per la prima volta.

No Lo sconsigliamo a tutti!

Recensione Breve