LA TORRE DI TRASMISSIONE

Non facciamo nemmeno in tempo ad avvicinarci alla porta della torre di trasmissione, che l’ingresso si spalanca dinanzi a noi e da esso fuoriescono una serie di soldati dell’esercito di Galbadia, urlanti e terrorizzati. Da cosa scappano?

“Ammasso di codardi!!”

Non da cosa, ma da chi, quindi. La voce di Seifer, inconfondibile, ci fa capire che probabilmente nemmeno all’interno della torre il nostro caposquadra abbia trovato un avversario in grado di dargli soddisfazione con uno scontro degno di questo nome.

Non ci degna di uno sguardo, si gira e rientra all’interno della torre. Lo (in)seguiamo, visto che Selphie non ha potuto ancora recapitargli il messaggio per il quale è arrivata fin qui. Entrati nella torre notiamo che Seifer ha raggiunto il piano superiore sfruttando il piccolo ascensore posto di fronte all’ingresso dal quale siamo appena passati e così, senza pensarci due volte, facciamo lo stesso e anche noi saliamo al piano superiore della torre, laddove si trova l’antenna che i soldati si sono, fino all’arrivo di Seifer, impegnati a riparare.

Non appena arrivati in cima, non abbiamo nemmeno un secondo per goderci il panorama splendido che si può ammirare da quassù, notando uno dei soldati, probabilmente di rango più alto di quelli incontrati fino ad ora visto il differente colore della sua divisa, armeggiare con i meccanismi dell’antenna della torre.

Squall: “Cosa stai facendo?”
Maggiore Biggs: “E voi chi siete? Cosa credete di combinare quassù? Che fine hanno fatto i soldati che erano giù?”

Il maggiore chiama subito rinforzi, ma vedendo nessuno arrivare, cerca di darsela a gambe e raggiungere l’ascensore per sfuggirci. Sfortunatamente per lui proprio dall’ascensore salta fuori Seifer che con un colpo di Gunblade gli fa volare via un pezzo di armatura. È tempo di lottare, ma stranamente Seifer non si aggiunge alla battaglia continuando a rimanerne fuori. Ci ha servito i nemici, ma non ha voluto combattere, forse non li considera alla sua altezza…

Il maggiore Biggs padroneggia al meglio alcune magia di elemento tuono, noi contraccambiamo utilizzando la migliore arma della quale possiamo disporre noi SeeD, i Guardian Force. In sequenza Ifrit e Shiva mettono in difficoltà il maggiore Biggs, fin quando i precedentemente invocati rinforzi si palesano al suo fianco. Un singolo soldato, Wedge, che non sembra nemmeno troppo entusiasta di doversi scontrare con noi.

final fantasy viii biggs wedge

Dopo aver invocato anche il potere dei tuoni di Quetzal, la nostra battaglia viene improvvisamente interrotta da un poderoso ciclone di vento che spazza via i nostri due avversari.

Alzando lo sguardo ci rendiamo conto che si tratta di un mostro, un gigantesco Herbia, probabilmente si era “accasato” su questa vecchia torre abbandonata e il via vai di soldati non deve avergli fatto molto piacere.

Grazie alla magia Scan ci rendiamo conto che anche l’Herbia, stranamente, possiede il potere di un Guardian Force, Siren, tuttavia senza essere in grado di richiamarla in battaglia. Riusciamo a liberarla e farne nostri i suoi servigi, con l’aiuto di Selphie, mentre io e Zell continuiamo ad attaccare il poderoso mostro. Continuiamo a combatterlo con l’aiuto di Ifrit, Quetzal e Shiva mentre lui ricambia i nostri attacchi con magie di elemento tuono e continua a curarsi appena può grazie all’utilizzo della magia Energia. È sicuramente il mostro più difficile incontrato fino ad ora nel corso di questa missione, mi spiace quasi che Seifer si stia perdendo questo combattimento!

La battaglia dura un po’, dandomi anche modo di provare una delle mie tecniche speciali, idealizzata nel corso degli allenamenti, e quindi grazie anche all’aiuto (seppur involontario e difficile da ammettere) di Seifer. Il Renzokuken, questo il nome che ho deciso di darle, mi permette di colpire ripetutamente il nemico con una velocità che non gli permetta di reagire prima che io possa aver finito di eseguire il mio attacco.

Dopo la raffica di colpi di spada che gli scarico addosso, l’Herbia precipita finalmente al suolo, anche questa battaglia è vinta.

Sono carico di adrenalina per quanto appena fatto e mentre Zell si riposa accanto a me, stremato, io cerco con lo guardo Seifer, come a dire “Hai visto cosa ti sei perso?”.

Noto che mi stava già fissando con un sorriso sornione, come se si aspettasse tutto quanto ha appena visto, come se avessi mantenuto le sue aspettative…

Nel frattempo, Selphie ha finalmente l’occasione di riferire il messaggio al nostro caposquadra Seifer:

Selphie: “Caposquadra B! Ho portato dei nuovi ordini. Questo posto deve essere lasciato prima delle ore 19:00. L’adunata è alla spiaggia.”
Seifer: “Ritirata? Ci sono ancora nemici, NON VEDI?”
Selphie: “Non te la prendere con me! Io sono solo la portaordini!”
Squall: “La ritirata ha priorità assoluta. Non voglio arrivare tardi all’imbarco.”
Seifer: “Abbiamo solo mezzora. Alla spiaggia, svelti!”

Abbiamo mezzora per ripercorrere a ritroso la strada fin qui fatta e ritornare alle imbarcazioni SeeD che ci hanno portato qui, in tempo per la ritirata dalla città di Dollet. Se tutto va bene dovremmo farcela senza alcun problema di sorta. Magari ci imbatteremo in qualche soldato, magari in qualche mostro, ma non credo che niente possa fermarci visto l’andazzo delle cose fin qui.

Seifer, ovviamente, non ci ha aspettato e si è affrettato da solo. È chiaro che non gli piaccia fare squadra. Io, Selphie e Zell, nel frattempo, siamo saliti sull’ascensore della torre e ci accingiamo a ritornare giù.

Ad aspettarci, appena messo piede fuori dall’ascensore, uno sparuto gruppo di soldati. Noto che la maggior parte sono stati già messi k.o. da Seifer che intravedo con la coda dell’occhio proseguire la sua corso in lontananza.

final fantasy viii dollet

La lotta non richiede nessun particolare impegno e riusciamo celermente ad avere la meglio e uscire dalla torre. Non appena attraversata e lasciata alle spalle la porta di ingresso della torre, udiamo un fortissimo stridio metallico provenire dall’alto, al di sopra delle nostre teste. La prima cosa che penso è un malfunzionamento della torre, ma la realtà è molto peggiore. Non appena alziamo lo sguardo notiamo un immenso robot pioverci giù dall’ultimo piano della torre dove ci trovavamo prima.

Ho letto qualcosa a riguardo, si tratta del modello X-ATM092, soprannominato “Vedova Nera” (chiaramente per le sembianze del robot che la ricordano) e dotato di meccanismo autoriparatore.

Forse poco fa ho avuto una visione troppo ottimistica del nostro rientro a casa…