Un ragazzo di vent’anni a sentir parlare oggi i quarantenni di Atari e Sega che un tempo producevano console può avere lo stesso effetto di ascoltare un nonno che parla della guerra. Eppure c’è stato un tempo in cui a battagliare nel colosseo dei videogiochi c’erano anche gladiatori oggi caduti in disgrazia o al più relegati a semplici publisher armati di IP alle volte di seconda fascia.

Sono passati poco più di trent’anni da quando la crisi del mercato dei videogame ha fatto collassare giganti come Atari che fino a quel periodo era una diretta concorrente di Nintendo e delle altre aziende operanti nel settore dell’intrattenimento digitale.

Di quei primi anni ‘80 molti genitori di adesso hanno ricordi indelebili delle partite a Centipede o Asteroids (solo per citarne un paio) quando i videogames erano tutto gameplay e pochissima grafica. Abbiamo già parlato indirettamente di quanto il mercato attuale stia riscoprendo i classici del passato grazie ad alcune manovre di Nintendo, di Sega e di Atari stessa, ma mai ci saremmo aspettati l’annuncio così in pompa magna di una nuova console da parte di uno dei veterani dei videogame.

E infatti, a sorpresa, ecco Atari Box, nuova console annunciata qualche giorno fa con un video criptico e privo di qualunque informazione che non siano le forme di questa nuova piattaforma.

Top secret

Da quel poco che il video e le immagini hanno mostrato, Atari Box si presenta come una console dalle linee ispirate ad Atari 2600, e infatti una delle colorazioni disponibili per il frontalino (con venature del legno) è chiaramente un richiamo al suo antenato.

Un tuffo nel passato quindi, ma anche nel presente, come testimoniano le porte HDMI, USB ed Ethernet visibili sul retro della console, oltre che un molto probabile (ma poco riconoscibile) ingresso per SD card.

Una console che quindi potenzialmente si collega ad internet e che potrebbe avere memoria espandibile e apparentemente con dimensioni associabili ad altre console sul mercato. Una piattaforma di cui, e questa è la lacuna più grande, non si è visto alcuni controller o joystick, che possa quantomeno far capire se si tratterà di una console votata ai vecchi classici, magari con un controller ispirato ai cabinati da sala giochi, o qualcosa che strizza l’occhio al presente o addirittura al futuro.

Atari non si è minimamente sbottonata in merito alle informazioni su lineup o eventuali caratteristiche della console rassicurando tutti che condividerà le informazioni mano a mano che saranno disponibili. Il mistero di Atari Box quindi è tutto da scoprire e decifrare.

E se non fosse tutto amarcord?

Con il trend attualmente in voga, che ho personalmente definito “neoclassicismo videoludico”, Atari potrebbe quindi essere un nuovo esperimento di console retrogaming e la mente subito fantastica su quale possa essere la nuova lista di giochi iconici che saranno precaricati sulla prossima piattaforma di Atari andando a ripescare senza inibizioni in quella che è stata l’epoca d’oro dei cabinati.

Ma se non fosse propriamente questo il concept della nuova nata in casa Atari? Un tarlo mi rode nella testa visti anche i dettagli comunicati dalla casa madre: che Atari voglia far tornare nell’arena per competere con i grandi. Difficilmente questo Box potrà essere una nemesi di PlayStation 4, Xbox One o Nintendo Switch, ma è lecito aspettarsi che nelle intenzioni degli sviluppatori ci sia il desiderio di ritagliare anche a questo oggetto dal gravoso e accidentato passato un posto al sole sul mercato.

L’universo Android potrebbe essere un’alternativa, ma visto il poco successo delle console che gravitano attorno a questo ambiente di sviluppo e considerato quanto siano forti gli smartphone sul mercato delle app, questo potrebbe diventare un azzardo di non poco conto. Rimane questa comunque l’ipotesi più plausibile viste le apparenti dimensioni ridotte della console e il rapido diffondersi di titoli classici negli store digitali.

L’alternativa è comportarsi da PC e emulare le gesta di Nvidia Shield, ma questo implicherebbe una bella potenza di calcolo sotto la scocca che potrebbe non essere propriamente alla portata di Atari, o una forchetta di titoli più circoscritta (gli indie o i titoli old gen) che potrebbe non avere sufficientemente appeal.

Cabinati nel cuore

La terza via, la mia ipotesi più probabile, è che Atari Box sia il simulatore di cabinati definitivo. Uno spazio dove tutto il passato e l’immediato presente dei coin-op si ritrova insieme spolverato e lucidato. Il percorso intrapreso dall’azienda nipponica sembra proprio questo, visti i numerosi passaggi fatti, un po’ in sordina nel corso di questi anni con la serie di console Atari Flashback giunta alla sua ottava incarnazione.

Il futuro è ammantato di mistero, ma un annuncio così in pompa magna non può essere sono un fragoroso colpo a salve. Deve essere qualcosa di più; qualcosa che nelle intenzioni di Atari abbia la forza di far sentire la propria voce sul mercato. In attesa di annunci, non ci resta che sperare e sognare.