In questo momento storico ci troviamo davanti ad uno di quei bivi nel quale, all’approdo sul mercato di una nuova tecnologia, sono ancore incerte le possibilità che questa diventi poi un oggetto presente in ogni casa del mondo (come è, già da un po’, per i personal computer) o un gadget di nicchia per soli “fanatici” tecnologici.

VR

La storia insegna che a far pendere l’ago della bilancia verso il consenso generale di una nuova tecnologia molto spesso è proprio l’industria  pornografica. Ad esempio, non tutti sanno che il formato Blu-Ray ha avuto successo, contrariamente al suo diretto antagonista HD DVD (oramai in pensione), proprio grazie all’industria pornografica, la quale ha scelto il primo piuttosto che il secondo come supporto fisico per i loro contenuti in alta definizione.

Attualmente i colossi del porno hanno già investito molto sulla realtà virtuale, con l’obbiettivo di rendere l’esperienza dell’utente sempre più “interattiva”. A quanto pare Peter M. Lenkov e Robert Reneau con il film “Demolition Man” del 1993 non sono andati poi così lontano da quella che sarebbe stata effettivamente l’evoluzione di questa tecnologia.

Qualche videogioco, soprattutto hentai, che sfrutta la tecnologia VR esiste già, addirittura con funzionalità online, come per esempio Custom Maid 3D, che già supporta i visori, oppure tutta la schiera di titoli simili che stanno provando a supportare questo tipo di accessorio.

Per dare una risposta, crediamo che la VR sia una tecnologia con enormi potenzialità e quindi è normale che la maggior parte dei contenuti multimediali si adatteranno a questo nuovo hardware. Probabile quindi che, se gli esperimenti di VR con i giochi hentai o similari avranno successo, ci sono buone possibilità che i visori diventino un prodotto popolare. Possiamo infine dire che la vera killer app della VR è la VR stessa.

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