La fattura di un gioco spesso non si misura in base al suo prezzo. Ci sono giochi gratuiti che hanno dimostrato di valere tanto se non addirittura di più di tanti altri pagati a suon di risparmi.  Certo è che quando si va scavare nel fitto sottobosco di “giochi da browser” ci si ritrova a fare i conti con uno sciame di prodotti paragonabile ad una biblica invasione di cavallette tra i quali si può trovare ben più di un “crosta videoludica”. Non è facile quindi districarsi tra i tanti videogiochi che intasano le pagine dei portali che propongono questo tipo di intrattenimento di facile accesso e senza costi.

E in questo potpourri di pixel un enorme spazio lo trovano i giochi di guerra in prima persona che, con la loro enorme popolarità e presenza decennale del genere sul mercato, sono sempre ricercati e appetiti. E questa popolarità porta prodotti sempre nuovi in questo genere le cui meccaniche sono facilmente applicabili a scenari e modalità diverse.

Non nego che di tanto in tanto mi piace andare a scavare nel web più oscuro e andare a pescare qualche scacciapensieri quando un po’ di apatia mi colpisce fino al punto da farmi trascurare i più recenti e desiderati videogiochi. E capita spesso nelle mie navigazioni di trovare piccole perle che altrimenti mi sarei perso. Qualche settimana fa ho avuto modo di prendere contatto con Military Wars Warfare, un FPS online che si presentava particolarmente bene, sembrando vagamente un Counter Strike prima maniera. Era passato parecchio tempo da quando avevo alimentato la mia fame inconscia di guerra virtuale e ho colto l’occasione al volo per tornare a fare il soldato assetato di uccisioni. E quale migliore momento per riprendere le Cronache Videoludiche Notturne se non con un gioco adattissimo alle notti insonni.

Il primo contatto è stato di quelli consueti: menu a bassa risoluzione, zero tuorial e lobby praticamente vuote. Questo ovviamente è accaduto fin quando ho giocato di giorno. Ero quasi tentato dal lasciarlo lì, quando poi mi è ricomparso davanti a tarda notte, quando un po’ di insonnia si è messa di traverso tra me e Morfeo. A quel punto i server si sono popolati e ho potuto lanciarmi finalmente sul campo di battaglia.

Military Wars Warfare #9

Military Wars Warfare si presenta come già detto come uno shooter in prima persona prettamente votato al multigiocatore. La modalità dalla quale si parte è il classico death match a squadre nel quale si può scegliere tra quattro classi di personaggi ognuno con un piccolo arsenale diversificato tra le mani. Purtroppo anche se testato di notte, è difficile non notare che il bilanciamento delle armi sia leggermente a favore di quelle a ripetizione, ma non in maniera così marcata. Parlando di contenuti le tre mappe disponibili sono davvero poca cosa. Di buono c’è il ranking, semplice nella sua realizzazione ma comunque una aggiunta che non ti aspetti con livelli e statistiche anche mensili o settimanali.

Entrati in lobby e creata la stanza, o trovata una in cui joinare, tutto si è ancora una volta essenziale con pochi settaggi tra cui scegliere. “Meglio andare direttamente sul campo di battaglia” mi sono detto tra me e me. Avviata una partita, la composizione delle mappe ha dimostrato di seguire lo stile che ha reso popolare Counter Strike ai suoi albori: minimalismo nei dettagli, mappe sviluppate su più livelli e texture da Commodore 64. Dove Military Wars Warfare pecca un po’ è sotto il profilo tecnico quando si tratta di impartire realismo ai colpi e ai movimento: zero rinculo e hitbox fin troppo precisa anche in una corsa concitata. E tutto questo aveva anche il grosso handicap di essere accompagnato da suoni di spari e passi che spesso erano poco sincronizzati con l’azione.

Gioco da ignorare direte voi, ma attenti a valutarlo per la sua natura free-to-play, senza istallazione e senza microtransazioni. Anche con tutti i suoi difetti, Military Wars Warfare mi ha fatto divertire perché è un gioco gratis è senza pretese da grande produzione. La notte trascorsa in sua compagnia è stata piacevole. Non so se lo riprenderò di nuovo in mano nel breve periodo, ma probabilmente qualche partita dal sapore vintage sarà sicuramente protagonista di qualche mia nuova nottata insonne in futuro alla ricerca di un gioco che occupi il tempo senza riempirmi la testa di complessi meccanismi.