Ecco come portare a termine l’interrogatorio con Grosvenor McCaffrey senza errori.

Cole: Come si chiama?

Grosvenor: Grosvenor McCaffrey.

Cole: Le dispiace sse le faccio un paio di domande, signor McCaffrey?

Grosvenor: Sono solo uno scrittore morto di fame, detective. Di cosa vuole parlare?

Cole: Di Evelyn Summers. E del perché è stata trovata pestata e strangolata nel deposito ferroviario sulla Santa Fe.

Grosvenor: OK, capisco.

Cole: La conosceva bene?

Grosvenor: Non posso dire che la conoscevo. Diciamo che ero consapevole della sua presenza.

Domanda: Precedenti penali

Cole: Lei ha precedenti, signor McCaffrey?

Grosvenor: Niente di serio. Qualche piccolo incidente.

Comportamento: Forza

Cole: Vuole farmi risparmiare un po’ di tempo, o devo andare a cercare il suo fascicolo?

Grosvenor: Dispute industriali, scioperi. Diritti dei lavoratori. Roba del genere.

Rusty: Un membro della quinta colonna, certo. Piacere di conoscerti, compagno.

Domanda: Relazione con la vittima

Cole: Ha detto di conoscere appena Evelyn?

Grosvenor: Sì, esatto.

Comportamento: Accusa

Cole: Sta mentendo, McCaffrey. Guarda Evelyn dall’alto in basso ma la conosceva bene e ha un’idea precisa di quello che è successo.

Grosvenor: Spero che abbia modo di dimostrarlo. Glielo dico ancora, conoscevo a malapena quella donna.

Prova: Libro

Cole: Perché prestarle il suo libro sulla metafisica se la conosceva solo di passaggio? C’era di più. Un uomo colto come lei passa i suoi testi solo agli allievi, ai seguaci.

Grosvenor: Mi tampinava per quel dannato libro. Poi l’ha preso a casa mia e ha mentito spudoratamente quando gliel’ho chiesto. Come se potesse capirci qualcosa. L’ho vista entrare in un hotel con Tiernan, ieri notte. Avevano le bottiglie nei sacchetti di carta. È lui il vostro uomo.

Cole: Grazie per le informazioni, signor McCaffrey.