In questi tempi si è molto disquisito sui titoli single player e sul loro impatto sul mercato attuale. La verità è che Phil Spencer mesi fa fece un discorso sensato a riguardo di questo tema, inutile dire che è fu attaccato in malo modo. Sostanzialmente spiegò che le esperienze a giocatore singolo non riescono più a essere d’impatto a livello commerciale come i videogiochi multiplayer, soprattutto se sono sviluppati da team non preparati.

Sinceramente a me è sembrata una dichiarazione, si forte, ma anche veritiera. Dopo la chiusura di Visceral Games, EA Games si è vista presa di mira da altri utenti inferociti, pronti a riempire di insulti l’odiata compagnia americana. Forum, siti di informazioni e gruppi, hanno alzato la voce per difendere i videogiochi single player.

Prima di tutto questo, bisogna scendere alla radice del problema: perché vengono chiusi alcuni studi di sviluppo? Perché vengono lasciate a casa persone con famiglia? Semplice: i loro giochi non vendono abbastanza. Il mondo del gaming, come qualsiasi altra cosa, ruota attorno al business, conseguentemente a ciò è importante sapere che i videogiochi vengono venduti per guadagnare e non essere necessariamente elogiati dalla critica. Scoperta dell’acqua calda? No, ma è sempre giusto sottolinearlo.

Visceral Games non ha raggiunto le previsioni di vendita richieste con gli ultimi due Dead Space, e il loro nuovo gioco di Star Wars non sembrava convincere l’azienda, per questo è stata chiusa, perché non raggiungeva gli standard richiesti. A me sinceramente sembra tutto più che lecito.

Arriviamo dunque al vero fulcro della discussione: perché i giochi single player tanto amati vendono poco ? Quanti di voi possono assolutamente confermare di aver comprato un gioco only single player al day one a 60/70 euro? Sono abbastanza certo che la maggior parte di voi dirà di averlo recuperato scontato, se non adirittura usato. “Usato” è una parola tanto semplice, quanto forte, una delle ragioni per cui molti videogiochi non raggiungono determinati standard di vendita.

Avete presente l’E3 2013? Si, quello in cui Microsoft annunciò di voler combattere l’usato salvando la lincenza sulla propria Xbox One. In quell’evento l’azienda di Redmond fu pesantemente criticata, ma col senno di poi, non posso fare a meno di chiedermi: e se avessero avuto ragione? Voglio dire, l’usato è un mercato ancora oggi fortissimo, ogni tanto passo per i negozi e vedo file e file di Quantum break, Uncharted 4, The Last Guardian e via dicendo, usati.

È assolutamente ovvio che c’è un risparmio davvero importante, i videogiochi costano, meno di quanto dovrebbero costare, ma costano, per questo io capisco perfettamente chi adotti metodi -tranne la pirateria, ovviamente- per giocare di più, spendendo il meno possibile, persino io sfrutto tantissimo la condivisione. Il vero problema è l’ipocrisia. Tutti noi facciamo questo, ma nonostante ciò ci lamentiamo che i titoli single player vendano molto meno di quanto dovrebbero e vediamo software house molto amate, chiudere sotto i nostri occhi, non è che la colpa è anche un po’ nostra?

Concludendo: volete davvero che i giochi single player restino in vita? Ci tenete veramente? Bene, allora vi sfido a non comprare più titoli usati, a togliere la condivisione dalla propria console e a cominciare ad acquistare titoli a prezzo pieno al day one. Sono sicuro che in pochi lo farebbero, io sicuramente non lo farei, pur amando le esperienze a singolo giocatore.