Il mercato dei visori VR è sicuramente in espansione, coi grandi brand dell’industria tecnologica che stanno cominciando a darsi battaglia in un settore che nei prossimi anni potrebbe valere oro.

Nel corso della GDC Jesse Schell, game designer e professore presso la Carnegie Mellon University, ha tenuto un seminario sull’argomento, durante il quale ha esposto le sue previsioni sul futuro della realtà virtuale e della realtà aumentata. Schell crede che entro il 2022 i visori più acquistati saranno quelli portatili e non dipendenti dalla comunicazione con altri dispositivi, come smartphone, console o PC.

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A questa affermazione si collega il passaggio relativo a Nintendo, con la grande N che starebbe già lavorando a un visore VR capace di lasciare il segno e orientare l’intera industria. Secondo il professore della Carnegie Mellon, Nintendo potrebbe rendere questa tecnologia accessibile al grande pubblico immettendo sul mercato un device destinato ad essere il “Game Boy” dei dispositivi VR, completamente portatile e pronto all’uso.

Quanto c’è di vero in queste previsioni? Nintendo in un primo momento si è tenuta lontana da ogni possibilità di entrare in questo segmento, con Miyamoto in persona che riteneva questa tecnologia poco applicabile alla filosofia di gioco della grande N. A questa dichiarazione aveva aggiunto il carico Reggie Fils-Aime, definendo il gioco tramite visori VR poco divertente.

Di recente però nel corso di una riunione con gli investitori, la casa di Kyoto ha ammesso di guardare con attenzione al mercato della realtà virtuale, sottolineando nello stesso tempo che non ci sarebbero stati sviluppi nel breve periodo.

Staremo a vedere. Nintendo sicuramente penserà bene alla sua strategia, memore del clamoroso flop incassato dal Virtual Boy nel lontano 1995. Ma questa è un’altra storia.