Prendete un grosso armadio e infilate dentro di esso tutta la vostra smisurata cultura di videogiochi, film e anime. Aggiungete abbondante humor macabro, shakerate bene, servite su una base di punta e clicca e guarnite con una spruzzata di no sense.

Bastano queste poche parole a comporre un quadro sufficientemente completo di The Wardrobe, l’avventura grafica sviluppata dal team indie italiano Cinic Games e pubblicata su Steam da Adventure Productions.

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Avevamo già avuto modo di parlare del nostro primo contatto con il gioco in occasione del nostro speciale indie dalla Milan Games Week 2016 e già allora la sua forte impronta ironica e il desiderio di proporre una visione non convenzionale della vita si erano palesate.

Un mondo di no sense e easter egg

La forte vena umoristica di The Wardrobe si denota già a partire dalla trama che segue le vicende di Skinny, uno sfortunato ragazzo morto per un inconveniente con una prugna e diventato scheletro custode del suo migliore amico che, dopo un trasloco a sua insaputa, tenta di ricongiungersi al suo compagno di giochi per salvarlo dal suo destino.

Tuttavia la vita di uno scheletro nel mondo degli umani non è tanto semplice e Skinny dovrà sudare (gli scheletri sudano?) le proverbiali sette camice e risolvere numerosi puzzle per avanzare nel gioco. Per fortuna ci troveremo ad intraprendere il nostro viaggio il giorno di Halloween e il nostro scheletro riuscirà a passare quasi inosservato in una città comunque popolata da personaggi e oggetti tutt’altro che normali.

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Abbiamo infatti parlato di un mondo degli umani, ma sarebbe più corretto parlare di mondo del no sense, poiché le miriadi di cianfrusaglie e personaggi strampalati che si accalcano nei vari scenari sono quanto di meno normale si possa trovare nel mondo. Tra palle di polvere parlanti, statue di dragoni canterine e bar negli scantinati gestiti da mummie poco loquaci, sarà davvero dura non lasciarsi trasportare dalla ironica assurdità delle situazioni nelle quali ci troveremo invischiati.

A questa già improbabile atmosfera si aggiungono le centinaia di citazioni e esater egg dedicati a film e videogiochi piazzate sapientemente in ogni angolo del mondo. Ad ogni cambio di scenario sarà difficile non ritagliarsi qualche minuto di tempo per scovare ogni minimo cammeo che non mancherà di strappare più di una risata anche per le demenziali storpiature di cui alcuni di essi saranno vittime.

Perfino i paradossali dialoghi e indizi per l’utilizzo degli oggetti saranno un intricato mix di citazioni ed enigmi che, tuttavia, spesso non saranno subito comprensibili e costringeranno a qualche casuale tentativo di utilizzo di troppo. Questo fattore, unito alle già citate “pause scova eater egg”, aumenteranno la longevità del gioco che comunque difficilmente supererà le 8/10 ore di gioco.

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Mettete gomme da masticare nei vostri microonde

Come ogni avventura punta e clicca che si rispetti, The Wardrobe ci metterà difronte una serie di enigmi da risolvere con gli oggetti che troveremo sparsi lungo il nostro peregrinare. L’azione e i movimenti sono ovviamente completamente gestiti dal mouse e quattro tipi interazione possibile: guarda, raccogli, usa e parla. La gabbia toracica dello scheletro Skinny conterrà l’inventario con tutti gli oggetti disponibili per l’uso e per le eventuali combinazioni.

Come già detto, in alcuni frangenti, soprattutto all’inizio dell’avventura, alcuni indizi saranno poco chiari e ci ritroveremo spesso a gironzolare senza meta certa alla ricerca dell’interazione giusta. Questa mancanza di indicazioni all’interno del gioco purtroppo non aumenta il livello di difficoltà, ma soltanto quello di frustrazione dopo il milionesimo commento sarcastico di Skinny per una interazione sbagliata.

Le improbabili combinazioni di oggetti e gli altrettanto poco convenzionali loro utilizzi saranno le ennesime occasioni per strappare una risata all’utente condendo ancora una volta di humor poco politically correct il gioco. Il più assurdo passaggio, per esempio, è quello necessario per far esplodere il microonde, impastare in una betoniera una gomma da masticare precedentemente biascicata da una statua moai per bloccare un robot e poter inserire quindi un tubo di ferro per farlo esplodere.

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Il colorato mondo dell’humor nero

Graficamente il gioco offre scenari prerenderizzati disegnati in stile fumetto con profondità di campo appena accennata, così come i personaggi e gli oggetti inseriti nel gioco, e anche le occasionali scene di intermezzo possiedono una animazione minima.

L’accozzaglia di oggetti in ogni area, proprio grazie a questo stile grafico, riesce ad essere coerente, nella sua incoerenza, e gradevole senza risultare fastidiosa. Diversamente la legnosità di alcuni movimenti e azioni è l’unico elemento che in più di un’occasione spezza il ritmo e la fluidità del gioco e intacca la resa generale del titolo.

Da un gioco che fa dello humor nero il suo marchio distintivo ci si aspetterebbe una palette cromatica cupa e dai colori vividi. The Wardrobe rispetta solo in parte questo stile, passando dai colori cupi a tonalità vivaci con una semplicità e naturalezza che in poche occasioni disturba la visione generale della scena.

Il sonoro, con doppiaggio completamente in italiano e inglese, è ben realizzato così come la campionatura di suoni che risulta gradevole e ben integrata con i vari scenari. La colonna sonora invece è poco variegata e non sempre riesce a emergere e farsi notare.

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Il gioco non mostra particolari errori di programmazione anche se, per correttezza, dobbiamo ammettere che un fastidioso bug, che ha fatto mischiare il sonoro e i sottotitoli inglesi con quelli italiani (senza possibilità di modificare la lingua a partita in corso), ci ha costretto a ricominciare l’avventura da capo.

Commento dell’autore

The Wardrobe è un punta e clicca tutto italiano che si fa apprezzare per ironia, assurdità e per la miriade di citazioni cinefile e videoludiche di cui è costellato. Un’avventura gradevole da vivere anche se in alcuni passaggi ed enigmi ci fa sentire persi per la mancanza di indizi sul come proseguire l’avventura.

Graficamente il gioco è ben realizzato e la scelta dello stile fumetto permetterà di essere apprezzato anche tra qualche anno. Peccato per alcune animazioni troppo legnose che lo rendono ancora imperfetto. In ogni caso The Wardrobe è un ottimo inizio per il team italiano Cinic Games che speriamo continui su questo filone e con questa stile sarcastico.

Erano anni che non mi avventuravo in un punta e clicca e questo The Wardrobe non credevo potesse rapirmi così tanto come ai tempi fece il primo Syberia. Ovviamente il motivo di tale interesse lo devo soprattutto ai tanti cammei e citazioni che hanno richiamato tutta quella che è la mia cultura videoludica/cinefila tra sorrisi e ricordi. Non diventerà certo un cult o un blockbuster di questa industria, ma non vi pentirete certo di averlo acquistato.

No Lo sconsigliamo a tutti!

Recensione Breve