Homefront The Revolution è il tormentato seguito di un titolo che sarebbe potuto essere un gran bel capolavoro ai tempi della sua uscita, un must have FPS che però a conti fatti, per troppi errori in troppi ambito, si classificò più che altro come un mezzo flop.

Homefront-The-Revolution

Homefront The Revolution (HTR da ora in avanti) ne ha già passate tante a neanche un anno dalla presentazione all’E3 dello scorso anno; superate le difficoltà finanziare di Crytek che hanno portato la sh quasi al fallimento e HTR quasi alla cancellazione, grazie all’intervento di Deep Silver e all’acquisizione degli assets di Homefront posseduti da THQ e Crytek si è riusciti a garantire ai ragazzi di Dambusters Studios, di continuare il lavoro su HTR e indirizzarlo verso una direzione ben precisa.

HTR segue la scia futuristica tracciata dal suo predecessore, portandoci a vivere in un ipotetico futuro in cui gli Stati Uniti hanno perso la guerra con la Korea, venendo invasi, ed in cui i cittadini americani vivono sotto una rigida legge marziale nelle periferie delle città, privi di qualsivoglia libertà.
La nostra storia inizia nel cuore di Philadelphia, città legata a doppio filo alla storia americana, dove prenderanno il via i primi moti rivoluzionari contro il regime koreano. La città è divisa in zone: la Zona verde è il centro della città, il cuore vivo e pulsante, la Zona Gialla rappresenta le periferie ove si concentrano la maggioranza delle attività produttive mentre la Zona Rossa è la periferia più estrema di Philadelphia, pesantemente danneggiata e dai bombardamenti e dove vengono “tenuti” i cittadini americani, sottoposti ad un fortissimo controllo.

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L’elemento di maggior rilievo che permette di differenziare HTR dalla stragrande maggioranza degli altri FPS più o meno conosciuti è uno e fondamentale, l’approccio di gioco. Proprio in virtù del fatto che stiamo partecipando ad una rivoluzione non potremmo neppure lontanamente sognarci di uscire allo scoperto a fuoco spianato e fare fuori tutti i cattivi vista l’imbarazzante diseguaglianza tanto nel numero di soldati quanto nella potenza di fuoco… Un approccio alla COD regalerà quindi ai koreani una facile vittoria, ma noi, dal canto nostro, avremo la possibilità di esplorare il mondo di gioco per riuscire a trovare munizioni (utili come il pane), nuova artiglieria e pezzi da montare sulle nostre armi per cercare di colmare il gap bellico rispetto al nemico asiatico.

L’esplorazione tuttavia non sarà quella tipica di un open world vero e proprio, visto che qualora ci allontanassimo eccessivamente dalla zona di azione non mancherà modo di farcelo notare, minacciando una sorta di desync che interromperà il nostro libero vagare per le strade di Philadelphia.

Homefront

Proprio il modo in cui customizzeremo la nostra arma (in ogni sua singola, anche minima, parte, sarà un elemento fondamentale nell’impostazione delle nostre tattiche belliche
Sarà quindi necessario pianificare, tanto l’attacco quanto gli strumenti da utilizzare, eliminare prima i vari centri di comando minori al fine di garantirci tutto il supporto possibile da parte dei nostri compagni nel momento in cui decideremo di scagliare il cruciale attacco nei confronti del centro di controllo principale dei vari distretti nei quali sono divise le zone che abbiamo descritto prima.

Le dichiarazioni del team di sviluppo:

RELATIVAMENTE AL MECCANISMO DI CUSTOMIZZAZIONE DELLE ARMI:

Flessibilità è la chiave del nostro sistema di customizzazione: la ricerca della componentistica aggiuntiva nelle rovine del mondo permetterà agli utenti di cambiare completamente l’esperienza di gioco: sarà possibile cambiare mirino, canna del fucile o dell’arma ed anche tipologia di proiettili. L’idea alla base di Homefront: The revolution è quella di permettere ad ogni singolo giocatore di creare il suo arsenale personalizzato e di accedere a questo arsenale in modo dinamico durante il combattimento. Quello di Homefront è un mondo povero di risorse ed è nostra intenzione quella di fornire pochi proiettili, poche armi e la necessità di frugare nel mondo alla ricerca di soluzioni per sopravvivere.

RELATIVAMENTE ALLO SVILUPPO DEL TITOLO SU PIU’ PIATTAFORME DI GIOCO

Stiamo sviluppando per tutte e 3 le versioni e, per quanto la versione pc sarà ovviamente la versione migliore, la flessibilità del cry engine ci permetterà di trarre il meglio anche dalle console. Per evitare inoltre casi come quello di Batman, abbiamo assunto anche dei programmatori specializzati in sviluppo su console per ottimizzare lo sviluppo del titolo senza lasciare nulla al caso.