GabboDSQuared, 22enne youtuber italiano che non ha bisogno di presentazioni. Presente su Youtube dal “lontano” 2011, anno in cui ebbe inizio la sua scalata agli oltre 400’000 iscritti. Senza ulteriori indugi vi lasciamo all’intervista dove Gabbo dirà la sua su alcuni temi molto importanti del mondo videoludico e di Youtube.

Sul tuo canale ti abbiamo visto giocare a molti videogiochi diversi, dai vari “Call of Duty” ad “Infamous”, passando per “Fifa”, “Wolfenstein”, “Silent Hill” ecc. Ma, detto tra noi, qual è il tuo preferito?

Detto francamente, il Let’s Play più coinvolgente è stato la serie del famosissimo “The Last of Us”. Quella serie è stata fantastica, penso ineguagliabile…

Come ti è venuta l’idea di intraprendere la carriera da youtuber? Ti saresti mai aspettato tutto questo successo? E cosa consiglieresti a una persona che vuole emergere in questo mondo?

Tutto é nato per gioco. Mi reputavo forte a Call of Duty e volevo condividere i miei punteggi con il mondo.
In questo momento emergere su Youtube è davvero un impresa difficile. Se non sei bravo non ti considerano, se sei bravo e ti fai aiutare sei raccomandato. Bisogna avere le palle ora per intraprendere questa strada. Non farsi abbattere dai giudizi negativi. Ho visto tanta gente brava abbandonare Youtube per colpa di chi lo popola. Bisogna avere creatività e soprattutto essere se stessi. Altro punto fondamentale, è obbligatorio farlo per divertimento, non per diventare “famosi”.

Una volta era molto più semplice introdursi nel mondo di Youtube rispetto ad oggi. Pensi che collaborazioni e sponsorizzazioni possano dare la giusta spinta per emergere?

Possono dare una certa spinta, certo. L’aiuto dei più seguiti può essere fondamentale. Però c’è il rischio che se io mi iscrivo ad un canale solo perché me l’ha detto gabbo, ad esempio, il giorno dopo posso dimenticarmelo. Bisogna colpire nel cuore delle persone.

Cosa pensi della community italiana su Youtube? Pensi che un giorno possa arrivare ai livelli di quella degli altri paesi?

La community italiana di Youtube rispecchia, sotto tutti gli aspetti, la situazione che c’è in Italia. Invidio molto gli youtuber internazionali che non hanno problema a dire cose delicate sotto l’aspetto economico. Quello che la gente deve capire è che non rubiamo soldi a nessuno! Anzi, sotto un certo punto di vista, dovrebbero anche apprezzare un guadagno grazie alle loro visite. Più soldi guadagniamo, più abbiamo la possibilità di arricchire i nostri video e soprattutto aver più voglia di farli. I “fan” sono molto accaniti sotto l’aspetto economico, dovrebbero capire che non rubiamo nulla a nessuno.

Cosa pensi dell’E3 2014 che hai vissuto in prima persona, e degli annunci che sono stati fatti? E cosa ti aspetti, invece, dal Gamescom di Colonia?

L’E3 2014 è stato meno interessante rispetto a quello dell’anno scorso. Ovviamente è abbastanza normale siccome l’anno scorso c’erano le presentazioni delle console next gen. Quest’anno ho visto davvero le potenzialità che possono offrire PS4 e Xbox ONE. Vedremo dei cambiamenti incredibili.
Prenderò parte al Gamescom anche quest’anno come l’anno passato. Non ci saranno grandi novità, solo la possibilità di provare titoli in uscita come FIFA15, Advanced Warfare, Assassin’s Creed e tanti altri giochi. Non vedo l’ora!

Con l’inizio della distribuzione del development kit 2, l’Oculus Rift sembra essere vicino alla sua versione definitiva. Pensi che l’Oculus, e le VR in generale, porteranno un cambiamento radicale nel settore dei videogiochi o saranno un grande flop?

Per quanto riguarda l’Oculus Rift non posso dirti tanto. Non ho mai avuto interesse nel provarlo. Ne avevo la possibilità ma voglio aspettare la versione finale per potermelo godere al massimo. Penso che sarà la rivoluzione di qualsiasi cosa. Pensate se arriveremo al punto di costruirci una seconda vita virtuale.

Oltre ad essere un celebre youtuber gestisci anche un negozio di videogiochi, quindi il mondo videoludico è il tuo “pane quotidiano”. Pensi che questo campo, come molti altri, sia stato colpito dalla crisi? E da commerciante, cosa pensi della crisi che sta attraversando in questo periodo il nostro paese?

Guarda , è un argomento molto delicato. Purtroppo lo stato non incentiva i piccoli commercianti come me. Tutti pensano che quando entrano da me e mi lasciano 70€ io quel giorno ho guadagnato 70€. Purtroppo non è così. I giochi costano tantissimo e sicuramente ho grande concorrenza fra Gamestop e Amazon. Fortunatamente ho comunque la possibilità di guadagnare qualcosina attraverso la visita in sede dei miei “fan”. Altrimenti avrei già chiuso perché la gente ora, giustamente, guarda anche a quei 5 euro in meno.

Qualche tempo fa il programma televisivo “Le Iene” ha trasmesso un servizio incentrato sulla dipendenza creata dai videogiochi, soprattutto a causa della forte componente grafica che coinvolgerebbe eccessivamente il giocatore rendendolo a dir poco schiavo.
Noi, in un nostro articolo abbiamo detto la nostra, tu cosa pensi al riguardo? Inoltre il mondo videoludico viene spesso criticato per l’eccessiva brutalità presente in molti titoli che rischia di stimolare violenza nei videogiocatori, in particolare nei più giovani. Concordi?

Gioco ai videogiochi da quando avevo 6 anni. Il mio primo gioco è stato GP1 per PC, passando successivamente a GTA2 sempre per PC. Comprai una PS1 e giocavo tutto il giorno a Dino Crisis e GTA 2, uccidendo persone e a fare missioni per la mafia. Non mi sembra di essere un delinquente, diciamo che i videogiochi spesso e volentieri vengono usati come capro espiatorio per giustificare un comportamento di una persona. Soprattutto nei ragazzini. È vero che può essere la causa di molti stati d’animo, come l agitazione o aggressività di molti bambini, ma li è colpa dei genitori che non impostano dei limiti. Io potevo giocare 2 ore al giorno lunedì, mercoledì, e venerdì mentre il sabato e la domenica 3 ore al massimo, ovviamente dopo aver studiato. Il tutto sta nell’educazione dei genitori e come fanno conoscere i videogiochi ai propri figli.

Per concludere, cosa vorresti dire ai nostri lettori e a tutte le persone che ti seguono su Youtube?

Che se sono qui a scrivere queste righe è grazie a loro. Li amo alla follia e la mia paura più grande è che si stanchino di me. Soprattutto mi preoccupa la mancanza di fiducia. Ho sempre dato modo di credere in ciò che dico. Se un giorno dovessi lasciar perdere Youtube sono sicuro di lasciare un vuoto sia alla community, sia a me stesso.

Un saluto a tutto lo staff e ai Bombers!

E con questo si conclude la nostra intervista a GabboDsquared. Gli auguriamo di raggiungere a breve i 500’000 iscritti e di puntare a traguardi ancora più alti in futuro!

Vi ricordiamo che potete commentare l’articolo qui sotto e dire la vostra su quello che è stato chiesto a Gabbo. Non dimenticate di visitare il suo canale!