I Pokémon fanno parte della cultura nipponica dall’ormai 1996, da quando Satoshi Tajiri immagina “veri e propri esseri viventi che si muovevano avanti e indietro lungo il cavo”. Tajiri, che da piccolo amava collezionare insetti, notò una riduzione degli insetti nella città in cui abitava a causa dell’urbanizzazione e si accorse che i bambini non passavano più molto tempo a giocare all’aperto. Concepì allora l’idea di un videogioco basato sulla cattura di creature simili agli insetti a cui i bambini si sarebbero affezionati. Decide così di concretizzare il suo desiderio attraverso una collaborazione con Nintendo dando vita ai “Pocket Monsters“.

Nel 1996 escono quindi le prime due versioni di Pokémon per Game Boy: Pocket Monsters Aka (Pocket Rosso) e Pocket Monsters Midori (Pocket Verde). Per rendere omaggio a Sathoshi e Miyamoto (dichiarato da Sathoshi stesso come suo mentore), gli sviluppatori, decidono di chiamare Satoshi l’allenatore Rosso e Shigeru il personaggio DI Gary Oak.

Successivamente, nel 1998, i Pokémon approdano in Occidente.

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Lo scopo dei giochi Pokémon è molto chiaro e ben impresso nello slogan: “Acchiappali tutti!“. Le prime versioni contano un numero di 151 Pokémon da catturare e fare evolvere attraverso gli scontri con gli altri allenatori. Un ruolo importante viene svolto dalle palestre, luoghi dove sono situati i vari capo palestra che il protagonista deve sfidare e battere, per concretizzare il suo sogno di diventare l’allenatore più forte.

Una caratteristica, per nulla da ignorare, è il fatto che i Pokémon né muoiono e né sanguinano, proprio per evitare che il gioco possa diventare violento. In un mondo dove ormai la violenza è pressoché ovunque, non è scontato che questa caratteristica sia rimasta immutata.

Ad oggi contiamo, per quanto riguarda la serie principale, 26 versioni di Pokémon e 6 generazioni (NB: la settimana generazione è in arrivo). Il termine generazione viene utilizzato per indicare l’introduzione di un gruppo di Pokémon in uno dei videogiochi principali della serie; ma anche per indicare l’intervallo di tempo trascorso tra la pubblicazione di una serie e l’altra.

Pokémon non è solo una serie di videogiochi, ma una vera e propria cultura. Quando parliamo di Pokémon, non intendiamo solo la serie principale, ma una vastità di opere, dagli anime fino ad arrivare ai videogiochi mobile.

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Tuttavia, nonostante le numerose opere che hanno a che fare con i Pokémon, oggi ci concentreremo sul, molto probabilmente, rivoluzionario Pokémon Go, in arrivo a luglio.

Come è nato Pokémon GO

Tutto ha avuto inizio con un semplice pesce di aprile di Google, dove bisognava catturare i 151 Pokémon su Google Maps, con un Mew che scappava da una parte all’altra del globo. Uno dei pesci d’aprile più apprezzati di sempre e chi lo ha provato sicuramente avrebbe voluto qualcosa di più. Qualcosa di più reale.

Ecco che allora nel 2014 iniziano ad esserci i primi contatti tra Niantic e The Pokémon Company. Entrambi apprezzavano il gioco dell’altro ed è così che “in quel momento entrambi i nostri pensieri e le visioni erano molto simili, il discorso è poi diventato: facciamo qualcosa insieme in futuro“.

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Nei primi giorni di settembre dell’anno scorso viene annunciato finalmente Pokémon GO, sviluppato in collaborazione con Niantic, Game Frack, Nintendo e The Pokémon Company. Solo l’annuncio ha letteralmente fatto volare le azioni Nintendo. Segno che l’apprezzamento, per aver deciso di trasportare il mondo Pokémon in quello reale, era decisamente elevato.

La sintonia tra le due aziende è stata molto alta fin dall’inizio e per Niantic “è un onore avere il sostegno e i consigli di una società che ha portato decenni di gioia alla gente attraverso le loro IP, il game design e l’innovazione tecnologica. Essi condividono i nostri stessi valori di utilizzo di innovazione e del gioco che unisce le persone. Abbiamo così tanto rispetto per Nintendo, così come per The Pokémon Company e, naturalmente, Google. Non potevamo chiedere di meglio come gruppo di società.

Pokémon GO, tramite il mobile e la realtà virtuale (è possibile giocare anche con i Google Cardboard) ha intenzione di rivoluzionare il modo di giocare con i Pokémon a cui eravamo abituati, spingendoci ad esplorare un mondo che conosciamo davvero poco.

Cosa è realmente Pokémon GO?

Pokémon GO permetterà ai giocatori di vivere delle vere e proprie avventure nel mondo reale. I protagonisti di questa avventura saremo noi, che dovremo viaggiare – anche per il mondo, visto che è stato confermato che alcuni Pokémon saranno situati solo in alcune parti del globo – alla ricerca di Pokémon da catturare e capo palestra da sfidare. Non mancheranno inoltre missioni, in stile Niantic, che vedranno il coinvolgimento di più giocatori.

Mentre viaggeremo in giro per il mondo il nostro smartphone vibrerà per avvertirci della presenza di Pokémon nelle vicinanze e quando ne incontreremo uno lo potremo catturare senza problemi. Tuttavia, catturare un Pokémon non sarà né facile né come nei giochi classici targati Pokémon; bisognerà prendere la mira con il touch screen e lanciare una Poké Ball, con la probabilità che il Pokémon possa fuggire.

Lungo paesaggi sterminati, nei luoghi d’interesse e in quelli più famosi, come avviene già in Ingress, saranno presenti dei Pokéstop. Nei Pokéstop sarà possibile far scoppiare delle bolle ed ottenere strumenti come pozioni e Poké Ball, ma anche uova che si schiuderanno una volta raggiunto un certo numero di passi.

Diversamente da come siamo abituati, in Pokémon GO saremo noi a salire di livello. Più il nostro livello sarà alto e più Pokémon avremo la possibilità di catturare. Avremo inoltre accesso a strumenti più potenti e più chance di catturare Pokémon.

Naturalmente, e qui si nota come la tecnologia abbia fatto passi da gigante, alcuni Pokémon appariranno solo in determinati posti e terreni. Ad esempio, i Pokémon Acqua appariranno vicino a fiumi, laghi o mari. Dunque, se vorremo completare il Pokedex dovremo camminare ed esplorare molto.

Il Pokedex conterrà un sacco di informazioni: la forza e altre caratteristiche, le due mosse, il nome del proprietario e l’origine.

Per quanto riguarda i Pokémon, quasi nulla è rimasto di quello che ricordiamo noi, dalla classificazione fino all’evoluzione, è cambiato tutto. I Pokémon saranno divisi in tre classi (normale, leggendario e misterioso), potranno essere liberati dall’allenatore e avranno delle nature diverse: Stoic, Assassin, Guardian, Raider, Protector, Sentry e Champion.  Sono presenti tutti i tipi e mosse delle varie generazioni, pur rimanendo presenti solo i primi 151 Pokémon. Le mosse disponibili saranno oltre 200 e potranno essere usate solo nelle Palestre.

Anche l’evoluzione dei Pokémon è completamente diversa. I Pokémon non potranno evolversi aumentando di livello, ma bisognerà raccogliere dei Frammenti Evolutivi che saranno ottenibili ogni volta che cattureremo lo stesso Pokémon. Quindi, per avere un Poliwhirl dovremo catturare un Poliwag più e più volte.

Le novità non finiscono di certo qui. Raggiunto un livello prestabilito, il giocatore avrà la possibilità di scegliere se entrare nel Team Rosso, Blu o Giallo e potrà accedere anche alle palestre. Sarà possibile allenarsi in tutte le altre sedi del Team di appartenenza e sfidare le altre palestre avversarie. Nelle palestre del proprio Team sarà possibile depositare un Pokémon per difenderla.

Dai combattimenti nelle palestre è possibile guadagnare punti esperienza sia per l’allenatore sia per la struttura. La palestra guadagnerà punti prestigio aumentando di livello, attraverso le sfide. Più sarà alto il nostro prestigio e più Pokémon sarà possibile depositare.

I combattimenti nelle palestre sono piuttosto semplici: hanno una durata massima di 120 secondi e durante lo scontro l’allenatore può far schivare l’attacco nemico, utilizzare uno strumento o far attaccare il Pokémon nemico. La potenza dell’attacco è determinata dalla stamina, che può essere consumata per aumentarne la forza. Si ottiene la vittoria solo se, sconfiggendo i Pokémon presenti, si conquista la palestra nemica.

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Inoltre, saranno presenti all’interno del gioco degli obbiettivi riguardanti: km percorsi, specie catturate, numero totale di incontri, numero di Pokémon evoluti, numero di uova schiuse, PokéStop visitati e così via. Infine, il gioco avrà una modalità notturna, per chi vorrà esplorare il mondo di notte, e saranno presenti le tanto discusse micro transazioni. Tuttavia, non sappiamo ancora come queste transazioni potrebbero influire nel gioco.

Pokémon GO Plus

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Pokémon go Plus, è un dispositivo che ci permetterà di continuare a giocare anche se non stiamo usando il nostro telefono: “Il dispositivo si connette agli smartphone tramite Bluetooth e, usando LED e vibrazioni, notificherà i giocatori di eventi come… la comparsa di Pokémon nelle vicinanze! In aggiunta, i giocatori potranno catturare Pokémon e svolgere altre semplici attività premendo un pulsante sul dispositivo.”

Il dispositivo è già prenotatile su Amazon.it al prezzo di 40 euro.

Conclusione

Ormai, tra due giorni, la beta di Pokémon Go chiuderà i battenti e dovremo aspettare qualche settimana per mettere le mani su questo titolo. L’unico dubbio che mi sento di dover alimentare riguarda unicamente il consumo della batteria dello smartphone. Se pensiamo che il gioco utilizzerà una connessione GPS, rete 3G o 4G e la fotocamera, è lecito credere che la nostra batteria non durerà molto.

Il sogno di Satoshi, ma anche di numerosi allenatori, potrà finalmente concretizzarsi: andare in giro per il mondo, zaino in spalla, a catturare mostriciattoli. Potrà realmente spingere le persone ad esplorare luoghi poco conosciuti e magari viaggiare, andando oltre i posti che già  si conoscono. Solo attraverso Pokémon Go tutto questo potrà accadere.

Fino a quando non lo proveremo rimane un sogno che potrebbe diventare realtà come anche un incubo. Tutto dipenderà dalla qualità del gioco e per ora possiamo solo fare un applauso agli sviluppatori per aver realizzato un titolo innovativo e rivoluzionario come Pokémon Go.