World of Final Fantasy fu annunciato nel 2015 durante l’E3, attirando l’attenzione del pubblico e dei fan del franchise. Da sempre, il nome Final Fantasy è accompagnato dai grandi titoli che hanno segnato la storia del videogame, come Final Fantasy VII, perciò gli amanti di questa particolare saga si sono divisi negli anni recenti. C’è chi apprezza i cambiamenti introdotti alla serie, i quali stanno conducendo a Final Fantasy XV, e c’è chi invece vuole un ritorno alle tradizioni, a ciò che un tempo era Final Fantasy. In questo panorama, l’annuncio di World of Final Fantasy ha generato molte perplessità da parte della seconda categoria appena citata, visto lo stile “chibi” e la cattura dei mostri.

Con queste perplessità ed ombre, World of Final Fantasy è arrivato nelle nostre mani e ci ha stupito. Prima di passare ad illustrarvi la recensione, ci teniamo a menzionare alcuni nomi dietro questo gioco: Tetsuya Nomura al character design (Kingdom Hearts/Final Fantasy), Hiroki Chiba allo scenario/story line (Dirge of Cerberus, Type 0), Yoshitaka Amano (Monster Design) ed altri che citeremo nelle aree specifiche. Ma bando alle ciance ed esploriamo il mondo di Final Fantasy.

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Una storia di due gemelli

La trama del gioco è stata studiata, come tutti gli altri elementi, per appellarsi ad un pubblico molto giovane. Per questo motivo, si tratta di una storia con molte parti comiche, situazioni divertenti e diversi momenti di tenerezza. Tuttavia questa è solo la facciata di una storia più complessa e con toni anche cupi molte volte. Nel corso del gioco, noterete, che tra una risata e l’altra, è presente una storyline seria che avvolge nel mistero l’intera aura pacifica che circonda le avventure dei protagonisti. Più procederete nel gioco, più vi avvicinerete a diversi colpi di scena tutt’altro che teneri e coccolosi. Ma non vi diremo oltre, questo è un segreto che dovrete scoprire voi stessi.

Fatta questa doverosa premessa, andiamo a conoscere i nostri due protagonisti: Lann e Reynn, fratello e sorella. Il primo è un ragazzo vivace ed impulsivo che non adora usare troppo la testa, infatti sarà la principale fonte di battute e momenti vari di comicità. Sua sorella gemella è invece la parte razionale, calma e riflessiva preferisce pensare prima di agire. Entrambi si ritroveranno senza memoria nella propria città, da soli e senza anima viva in giro. Verranno approcciati da Enna Kros, una donna che gli rivelerà il loro destino da Guardiani di Miraggi.

I Miraggi non sono altro che tutti i mostri dei capitoli del franchise, i quali abitano un mondo chiamato Grymoire. Questa dimensione è quella dove si trovano tutti i personaggi in versione “chibi” e soprattutto dove sono presenti gli eroi dei vari Final Fantasy, i quali ovviamente non hanno vissuto gli eventi dei loro giochi. Enna confiderà ai nostri due eroi che un tempo loro controllavano tutti i miraggi di Grymoire e che un giorno sono spariti improvvisamente. Questa loro assenza, ha portato l’ascesa di un gruppo malvagia chiamato Esercito di Bahamut, il quale vuole comandare su tutti i territori di quella dimensione. Così, i nostri due guardiani devono tornare in quel mondo, riprendere il controllo di tutti i miraggi e sconfiggere questa minaccia. 

Le premesse di World of Final Fantasy sono queste e, nel corso del gioco, verranno elaborate sapientemente rispondendo agli interrogativi principali che riguardano il passato dei protagonisti. Le interazioni con i grandi eroi del franchise saranno parecchie e quest’ultimi giocheranno un ruolo importantissimo nello svolgersi degli eventi, costituendo essenzialmente la resistenza all’esercito di Bahamut. Il mondo di Grymoire è ricco di situazioni ed attori, rendendo l’intera esperienza di gioco mai noiosa e sempre pronta ad attirare il giocatore verso nuovi punti chiave di trama o colpi di scena particolari. Non mancheranno di certo molti momenti nostalgici, dato che i luoghi ed alcune situazioni rievocano quelle dei giochi passati. Del resto, non si chiama mica World of Final Fantasy per niente!

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In generale dunque la storia è ben scritta, strutturata in maniera ottima e con tantissimi colpi di scena inaspettati. La sua durata è decisamente lunga, visto che intorno alle 20 ore di gioco sarete appena nel vivo dello svolgimento. Inoltre, a fianco del filone principale, sono presenti tante piccole trame secondarie ricche di cutscene ed altro, il che allunga ancora di più il contenuto narrativo del titolo. L’unico difetto è forse il coinvolgimento, il quale viene smorzato forse un po’ troppo dall’umorismo, che a volte può risultare leggermente pedante e inappropriato.

Evocali tutti, ma nel tuo turno

Passando al gameplay, World of Final Fantasy è un RPG basato sull’Active Time Battle, ovvero una variante del noto sistema a turni dei vecchi Final Fantasy, con delle novità introdotte in questo capitolo. Prima di illustrare le battaglie, vediamo gli attori in gioco.

Essendo Custodi dei Miraggi, avrete la capacità di catturare e comandare le creature che troverete in giro per il mondo. In un sistema simil Pokémon, potrete acchiappare i vari mostri del franchise indebolendoli in battaglia o soddisfacendo determinate condizioni, in modo da poterli sigillare nei vostri prismi. Una volta “imprismati”, saranno vostri da utilizzare in battaglia. I mostri hanno statistiche fisse, il che significa che non esiste differenza tra un esemplare identico all’altro, tuttavia possono evolversi o cambiare forma in base alle loro possibilità. Inoltre, ognuno di essi possiede diverse abilità sbloccabili nei miraggeri, delle griglie con tante sfere da attivare con i punti ottenuti salendo di livello, un po’ come avveniva in Final Fantasy X. Inutile dire che la varietà dei mostri è vastissima, grazie ad anni ed anni di monster design.

Una volta ottenuta la vostra squadra, dovrete impilarla sulla vostra testa. Si, le battaglie saranno combattute da 6 personaggi alleati (compresi i due fratelli) in pile da 3, costruibili utilizzando sapientemente le varie taglie. Questo sistema, decisamente peculiare, può sembrare ridicolo all’apparenza, ma nasconde moltissime meccaniche interessanti e difficili da effettuare. Innanzitutto, impilare i personaggi significa addizionare le loro statistiche, debolezze/resistenze ed abilità. Un esempio pratico può essere il seguente: abbiamo un drago di fuoco come primo elemento della pila, essendo il più grande, Lann forma chibi sulla sua groppa e un piccolo Minifrit sulla testa del protagonista. Entrambi i mostri  sono di tipo fuoco, il che significa che otterrò delle abilità speciali data da questa combinazione e che al tempo stesso subirò enormi danni dall’acqua, visto che le loro debolezze elementali si addizionano. In soldoni, questa è la strategia dietro la pila. Le combinazioni di abilità sono moltissime perciò è necessario sperimentare per ottenere ottimi risultati, il che conduce ad un senso di soddisfazione garantito. In campo potranno essere posizionate due pile, ma nel menù di gioco è possibile organizzarne quattro: due per quando Lann e Reynn sono in versione chibi e due per le versioni normali. Potrete scegliere liberamente quale configurazione utilizzare, visto che durante il gioco è possibile cambiare istantaneamente la taglia da fuori della battaglia. Ricordatevi però che anche i nemici possono fare le pile, perciò attenzione! 

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Venendo al combattimento, abbiamo una situazione dove ogni personaggio/pila effettuerà il turno in base alla statistica di rapidità. Durante il turno, si possono effettuare diversi comandi, dall’attacco semplice, al difendersi fino alle abilità. Oltre a questo, sarà possibile evocare un personaggio dei vari Final Fantasy (che effettuerà un singolo attacco senza rimanere sul campo) oppure un Miraggio XL. Questa categoria di miraggi non sono altro che le vecchie evocazioni, infatti tra questi rientrano Ifrit, Shiva, Ramuh, Bahamut e tantissimi altri. Tuttavia essi dovranno essere presenti nella lista della squadra e andranno livellati come tutti gli altri miraggi.

Il sistema di combattimento dunque è estremamente accessibile, ma complesso nelle sue meccaniche più avanzate. Adatto sia al giocatore più diretto che a quello più calcolatore, permette all’utente di utilizzare l’approccio che preferisce. Ovviamente ci sono molti altri elementi che influenzeranno le battaglie e le abilità, perciò è necessario fare attenzione anche a quelli.

Mentre non siete in combattimento, esplorerete aree di gioco che spaziano dalle città ai dungeon. In quest’ultimi troverete vari ostacoli che andranno superati utilizzando delle speciali abilità dei Miraggi, il che rende gli ambiente più interattivi ed esplorabili. Il mondo è vasto ma non eccessivamente, quindi è ben tarato alla classica possibilità di incontrare casualmente Miraggi, i quali non appariranno fisicamente sulla mappa di gioco nella maggior parte dei casi. L’approccio più casual è decisamente evidente attraverso i molti mezzi per non perdere i progressi o altre cose importanti, rendendo le scampagnate a Grymoire meno frustranti che mai.

Oltre alla missione principale, sono presenti vari altri compiti da svolgere, come combattere nel Colosseo, intervenire in scontri chiave, superare alcuni minigiochi e ritornare nelle aree già esplorate per andare in zone inaccessibili o combattere potenti nemici. Il gameplay di World of Final Fantasy è ricco, divertente e ottimizzato per risparmiare sul tempo e sulle attività noiose, avvicinando quella fetta di giocatori intimidita dal grinding o dalle fatiche dei capitoli classici della saga. Square Enix non ha tagliato, come avrebbero fatto molti sviluppatori, semplicemente riadattato i compiti per un pubblico più casual, lasciando però sempre delle chicche per chi cerca una sfida davvero impegnativa. (Si, ci riferiamo a voi che cercavate gli Eoni Oscuri ).

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Tenero, ma bello

Passando al comparto tecnico abbiamo molto di cui parlare.

Iniziando dal lato grafico, vediamo l’utilizzo di un ottimo motore che fa la sua bellissima figura sopratutto su PS4. Nonostante lo stile sia tutt’altro che realistico, vediamo una particolare cura nei dettagli e negli elementi fisici. Passando dal character design di Nomura, per i personaggi “giganti”, e quello di Izumisawa per i “chibi”, Square Enix ha usato ottimamente le sue risorse per enfatizzare l’espressività dei personaggi e fluidificare le animazioni al massimo. Il gioco propone ambienti rielaborati e ben definiti, molti dei quali sono proprio luoghi famosi del franchise. Aiutati dall’ottima gestione della luce, i dettagli sono evidenti, così come le scelte di design fatte dai concept artist. Riassumendo, si può dire che World of Final Fantasy presenta un eccellente comparto visivo che punta alla vivacità, ai colori e a far rilassare il giocatore. Tante forme morbide per il mondo di Grymoire mentre  quelle acuminate vengono riservate ai malvagi e alle loro strutture avvolte dalle catene (che sono comunque poche). Inoltre nel gioco sono presenti diverse scene animate ben realizzate, seppur non al top della qualità degli anime attuali.

Venendo alle musiche, anche qui abbiamo un lavoro magistrale. La colonna sonora comprende più di 50 brani e molti di essi sono nuovi arrangiamenti esclusivi delle musiche classiche. Ovviamente sono presenti brani originali, ma risentire quelle OST storiche riadattate e modernizzate in maniera orchestrale è decisamente suggestivo per chi è stato accompagnato da esse per tante ore nel passato. Il nome dietro la colonna sonora è quello di Masashi Hamauzu, uno dei musicisti più noti di Square Enix. In suo aiuto sono accorsi diversi membri dell’orchestra che ha girato il mondo durante il Final Fantasy Distant World. La qualità di queste composizioni è indubbia e basta sentire pochi brani per capirlo. Il doppiaggio inglese non è male e si avvale dei grandi doppiatori dei rispettivi personaggi.

Passando ai menù ed ai controlli, abbiamo un approccio volto all’immediatezza e all’intuitività. I comandi sono pochi e spesso usufruiscono dei tasti dorsali per uno scorrimento veloce e controllato. Nel gioco è possibile compiere azioni importanti senza accedere a particolari menù, i quali vengono riservati alla gestione del party e all’assegnazione delle abilità/evocazioni. L’unico appunto è il problema del salvataggio unico, che in questi giochi potrebbe fare decisamente la differenza. Tuttavia questa mancanza non si fa sentire quasi mai, vista l’assidua frequenza di punti di salvataggio e di poche azioni dalle conseguenze irreversibili.

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Conclusioni e commento dell’autore

World of Final Fantasy è un gioco dalla qualità indubbia, che va ben oltre quella facciata tenera e infantile. Attraverso una storia allegra con un filone serio sotto le battute ed un cast originale e ben caratterizzato nelle nuove vesti (rimanendo fedele però ai canoni precedenti), il titolo assicura ore ed ore di contenuti narrativi, quasi quanto quelli di Final Fantasy VI o VII. Il gameplay poggia su basi solide, accessibili ma con meccaniche ben studiate per consentire un buon livello di strategia, varietà e sfida. Quest’ultimi due aspetti vengono potenziati dalle varie attività secondarie e dai classici boss fuori trama presenti in quasi tutti i capitoli della saga. Come se questo non fosse abbastanza, il comparto tecnico è ben strutturato e con diversi grandi nomi a curarne la realizzazione, evidente soprattutto su PlayStation 4. Per concludere, si può tranquillamente affermare che World of Final Fantasy si guadagna il suo degno posto come ottimo spin-off della saga.

Personalmente ero partito con le mie riserve, essendo un fan di vecchia data. Il tema tenero e “pucchoso” non mi convinceva fin in fondo. Andando avanti nel gioco però, mi ha stupito tra un dettaglio e l’altro. La cura nei dettagli e i tanti elementi di gameplay lo elevano ben oltre il passatempo che potrebbe sembrare da un occhio esterno. Lo consiglio a tutti i fan del franchise, a patto che abbiano una mentalità aperta.

No Lo sconsigliamo a tutti!

Recensione Breve