“Io sono meglio di te”

Scusate se parto in maniera così punzecchiante, ma era da tempo che volevo iniziare a scrivere un articolo del genere, e dopo aver vissuto sulla mia pelle e aver attivamente partecipato a discussioni di ogni genere sull’internet, sono pronto a dire la mia sul concetto di esclusiva al giorno d’oggi.

Io non ho potuto vivere le console war del passato, so che erano di tutt’altro stampo, decisamente più impegnate di queste, ma comunque erano supportate dalle aziende. Il mio discorso di oggi non è tanto legato alle “stupide” guerre tra console, su preferenze che ogni giocatore può o non può avere su una determinata piattaforma.

Oggi parliamo semplicemente di un contorno di tutto ciò: le esclusive, o meglio, il suo concetto visto dalla community ad oggi. Si perché i dati parlano chiaro: i titoli in esclusiva vendono, molto meno rispetto ai titoli multipiattaforma, e no, non mi riferisco alle vendite totali, ma alle vendite per piattaforma.

Tuttavia, non sono qui per annoiarvi con dati di vendita pressoché inutili, anche perché parliamoci chiaro: non siamo di certo noi consumatori a guadagnare dalle vendite di un gioco, anche se ci fa certamente piacere a sapere che un videogioco che ci è piaciuto abbia venduto molto, anche per il bene della software house, dico bene?

Dico male. Da quello che leggo su gruppi, forum e pagine di videogiochi, mi rendo conto che il concetto di esclusiva è relegato solo a una semplice questione di numeri. Perché la gente gode di vedere Bloodborne in esclusiva se poi vende poco? Stessa cosa per Quantum Break. Voglio dire, davvero la gente prende in giro un possessore di un’altra piattaforma, per un gioco che potrebbe giocare, ma non che alla fine non gioca?

 

Non lo vedete come un controsenso? Io quando scelgo una piattaforma, sono occulato, la scelgo in base alle mie esigenze, a ciò che può offrire sia come giochi che come servizi. Ormai siamo una community talmente legata all’amore indissolubile per una piattaforma, che a volte ci scordiamo quello che è davvero importante: i videogiochi.

Il gaming esiste anche per abbattere tutte quelle barriere che nella vita sono purtroppo presenti. Le esclusive sono semplicemente titoli presenti su determinate piattaforme, alcune escono bene, alcune meno bene, ma rimangono semplicemente videogiochi. Questo ci dovrebbe accomunare, non dividere per preferenze.

Io sono convinto che moltissima gente possessori di console Xbox ammiri tantissimo titoli come Uncharted, The Last Of Us, God Of War, d’altro canto i possessori di Playstation 4 vorrebbero giocare ad Halo, Forza, Fable o a Gears Of War. Non serve a niente gioire per un’esperienza che altri non possono giocare, è sbagliato.

Per questo il concetto di esclusiva deve definitivamente cessare, perché è rimasta l’unica vera barriera del gaming moderno. Microsoft ha fatto un grande, piccolo passo per un’industria libera, senza vincoli. Sappiamo che difficilmente Sony o Nintendo si sposteranno dai loro sistemi chiusi, ma questo non ci deve impedire di maturare e di apprezzare ogni singola avventura che vediamo, a prescindere dall’azienda che la produce.

Smettiamola, quindi, di farci guerre su numeri blandi, inutili. Su voti numerici insignificanti, basati su una critica che non può e non potrà mai rispecchiare il parere personale. Affidiamoci alla nostra testa e al nostro cuore, videogiochiamo e apprezziamo qualsiasi gioco ci faccia perdere la testa.

Il concetto di esclusiva non si può abbattere, ma possiamo abbatterlo noi nella nostra testa e poter finalmente, videogiocare senza barriere.