Morti e feriti sul campo di battaglia

Sul viaggio che porta alla conquista del mercato video-ludico molto spesso ci si ritrova ad abbandonare idee per nuovi titoli un po’ per pigrizia, per poca convinzione o solo per lasciar spazio a più blasonate serie. Questi reietti vengono poi nascosti per non macchiare la gloria di una console o addirittura della software house che li ha creati. Si scava una buca e si sotterrano come delle moderne cartucce di E.T. l’extraterestre per Atari 2600 (che, per chi non lo sapesse, sono state trovate) per non lasciarne traccia al mondo. E così tanti giochi per console si sono ritrovati ad essere unicamente mira di collezionisti e fan affamanti di vanità nel possedere quella rara cartuccia, quel raro disco di gioco o addirittura soltanto i video e le foto ingiallite di giornali e siti di settore.

Ma davvero erano così poco validi? Davvero non meritano una seconda occasione? Realmente i videogames che non hanno visto la luce sono meritevoli dell’oblio?

Quelle tombe scavate alla meno peggio ora sono diventati oscuri antri sotterranei pieni di idee e prospettive su titoli mai usciti o che non hanno avuto la fortuna sperata. Ma questi giochi hanno lasciato tracce ed indizi per essere ritrovate, basta saper cercare e saper scavare. Ed allora come novelli archeologi ci avventuriamo nelle miniere dei tesori dimenticati del mondo videoludico.

 

Scavando sotto Mario, Link e Samus

Scaviamo per esempio negli archivi Nintendo. Del resto il momento sembra il più opportuno con le IP che languono per la nuova Wii U ed il momento critico in fatto di vendite e gradimento del pubblico. Potrebbe essere l’occasione per la casa di Kyoto di fare pulizia nelle sue miniere abbandonate e tirare fuori i diamanti grezzi che per troppo tempo hanno preso polvere e sporcizia nel buio di una caverna. E di pezzi interessanti ce ne sono. Pensiamo alla serie musicale Donkey Konga che dopo il Game Cube è scomparso dagli scaffali, forse per la troppa concorrenza di Guitar Hero (è più cool una chitarra da palco che un bongo da spiaggia). Grattando la superficie di queste fosse profonde tiriamo fuori virtualmente quei giochi che potrebbero meritare di essere riesumati e rivalutati in questa generazione.

Dead Phoenix GameCubeP.N. 03 GameCube

Quella volta che Capcom…

Avventurandoci nella memoria (e negli arichivi) di quella che è la storia sommersa Nintendo, ritroviamo lungo il cammino una grande cassa dall’aria familiare anche se con uno stemma diverso dalla grande N. La scritta incisa è Capcom. Scoperchiando questo contenitore troviamo altisonanti promesse su di un pugno di titoli che Shinji Mikami (loro creatore) chiamò Capcom Five. Cinque giochi in esclusiva che avrebbero dovuto rappresentare la punta di diamante della line-up terze parti del Nintendo Game Cube. E qualcuno lo diventò davvero, come Viewtiful Joe, Resident Evil 4 e Killer 7 (dal quale si è dipanata la serie No More Heroes), anche se il successo limitato della console li fece migrare successivamente su altri sistemi di gioco.

Tre quindi. E gli altri due dove sono finiti? Stroncati dalla critica o addirittura abbandontati.

Stroncato da recensioni misere fu Product Number 03, abbreviato in P.N. 03. Un action-shooter fatascientifico in terza persona nel quale prendevamo il comando di una procace e sculettante Vanessa Z. Scheinder che grazie a tute speciali abbatteva nemici robotici su di una stazione spaziale accompagnata da una incalzante musica techno-industrial. Uscito nel 2003, come detto ricevette critiche negative da tutto l’editoria di settore (i voti spaziavano da 64/100 a 4 su 10). A dire il vero qualche difetto lo aveva: la ripetitività delle ambientazioni e degli scontri, la mancanza totale di interazione con l’ambiente e la monotonia cromatica lo rendevano molto poco accattivante. Ma non era tutto da buttare, animazioni molto ben realizzate, un personaggio carismatico (del resto da Mikami che ci si può aspettare), un plot che approfondito vale la pena di essere riproposto.
Oggi potrebbe essere una IP che troverebbe la sua fetta di affezionati, vista l’inclinazione action-shooter dell’utenza dei nostri giorni.

L’ultimo Capcom Five, che invece non vide mai la luce, è Dead Phoenix. Un titolo action ad ambientazione mitologica con combattimenti aerei, che sembra un incrocio tra Kid Icarus e Panzer Dragoon, di cui ci resta qualche video e molte belle speranze. Sarebbe dovuto uscire nell’estate del 2003, ma venne cancellato in un silenzio assordante. Se ci credevano allora perché non puntarci adesso?

F-zero Gx 02

Un concorrente interno per Mario Kart

Proseguiamo la nostra ricerca e, sotto un pesante masso con scolpito sopra un baffuto idraulico su di un kart saettante, forse un idolo sacro, troviamo un piccolo scrigno con incise poche lettere sbiadite: F-Zero.

Proprio questa serie, nata in casa Nintendo sull’oramai ancestrale Super Nintendo, sembra aver avuto una involuzione negli anni fino a scomparire dai radar, eccezion fatta per qualche sporadica apparizione in vari titoli (Smash Bros. su tutti). La sua natura di frenetico gioco di guida a bordo di navicelle sembra non essere più nelle corde della grande N che dopo il la versione X per N64 e quella GX per Game Cube (e qualche cabinato in oriente) ha abbandonato eventuali progetti futuri sul gioco. A dirlo è stato proprio Miyamoto che in una intervista ha espresso i suoi dubbi su F-Zero per Wii U per mancanza di idee valide da sviluppare.

Certo è che da un po’ di anni a questa parte la concorrenza interna allo schiacciasassi Mario Kart è stata debellata come fosse un virus. Ma questo racing game potrebbe riavere nuova vita con una veste più articolata con, per esempio, degli accumulatori di energia lungo il percorso per attivare i poteri speciali di ogni astronave, o un sistema di controllo temporaneo della gravità per eseguire sorpassi in altezza e non solo in larghezza, o la gestione di malfunzionamenti dell’astronave tramite combinazioni rapide di tasti. Ma queste sono solo le idee di uno che scrive di videogames e non di uno che li realizza.

project Hammer Wii Sadness wii

(Ri)prendete Martelli e Fiaccole

Il nostro viaggio sembrava giunto al termine, quando scorgiamo due sbiadite tavole di pietra con poche immagini incise sopra e due titoli quasi illeggibili.

Il primo recita Project H.A.M.M.E.R. Questo titolo. presentato insieme al Nintendo Wii, prometteva di essere un energico action con un personaggio armato di martello che sbaragliava orde di automi inferociti. Lo aspettavano in molti al lancio della console. Poi qualcuno lo ha aspettato l’anno dopo e l’anno dopo ancora, finché non è arrivata la notizia della cancellazione del progetto. Atteso da tutti si è spento nel indifferenza generale, coperto da i pur validi Xenoblade, Pandora’s Tower e Last Story. Su Wii U si rumoreggiava di una possibile riattivazione del progetto, ma di conferme nemmeno l’ombra.

Altri infiniti rinvii ha subito il presunto survival horror Sadness del quale, neanche fosse una figura mitologica, ci sono rimasti pochi frammenti di un trailer in live-action nel quale non veniva mostrata nessuna immagine di gioco, ma solo qualche scena cinematografica ben recitata. Poco, troppo poco per mantenere alto l’interesse che è scemato fino all’oblio. Anche per questo titolo si era parlato di una rinascita su Wii U, prontamente smentita.

 

Sulle orme di Bayonetta

Alla fine di questo breve viaggio abbiamo incontrato di sfuggita altri titoli che meriterebbero una rivalutazione almeno ora che sono archiviati nel dimenticatoio. Pensiamo a Star Fox, per il quale a dire il vero ci sono speranze di un possibile sviluppo su Wii U (speriamo valido questa volta), o al seguito dell’eccellente Eternal Darkenss, Shadow of the Eternal, che dopo un paio di infruttuose campagne su Kickstarter è stato definitivamente abbandonato.

Abbiamo fatto questa carrellata per dimostrare che materiale, per lo più diverso dalle solite saghe Nintendo, per lavorare ce n’è e che tanto si potrebbe fare per rimpinguare la line-up di Wii U che presenta pochi titoli capaci di attrarre nuovi giocatori o di riconquistare i fan delusi degli anni passati. Nintendo ci ha già stupiti riprendendo una IP, Bayonetta, che sembrava non poter vedere un seguito nel breve periodo. Perché non continuare su questa strada? Perché non osare e mettere nuova benzina nel motore di quelle IP che già erano state valutate meritevoli di attenzioni? Sicuramente questa carrellata risulterà incompleta.

Del resto è solo un input. A voi il compito di armarvi di pala e torcia e scavare ancora più a fondo e riesumare i tesori dimenticati del mondo videoludico per immaginare e proporre il prossimo gioco che vorreste nella vostra console.