PREMESSA

Se non si fosse chiamato Assassin’s Creed sicuramente questo gioco avrebbe attirato molti più videogiocatori.

È questa, in estrema sintesi, l’analisi del successo del primo episodio della minitrilogia voluta da Ubisoft per Assassin’s Creed Chronicles.
Già, seppur possa sembrare strano, portandosi sulle spalle un marchio famoso e conosciuto come quello di Assassin’s Creed, il gioco ne ha ottenuto tutt’altro che vantaggi… Colpa di Ubisoft e del suo recente Assassin’s Creed Unity che era da tutti atteso come un capolavoro, ma che si è portato dietro una serie ben motivata di critiche per bug e ripetitività.

C’è da dire però, come ben evidente da immagini e video, che i “Chronicles” sono una saga a se, ben diversa dalle meccaniche di gioco classiche di Assassin’s Creed.

ALLA SCOPERTA DELLA CINA

Il gioco si sviluppa in ambienti in 2.5D, fondamentalmente poco più di un platform multilivello a scorrimento orizzontale. Niente torri da conquistare o stupide e ripetitive missioni secondarie da terminare; al di là del gameplay principale perderete tempo solo per trovare i (pochi) collezinabili sparsi per i livelli.

Il gioco va via veloce e la storia è molto carina, i livelli molto ben realizzati ed il gameplay facile e accattivante, i comandi sono di facile apprensione e non vi ci vorrà molto per padroneggiarli al meglio, grazie anche a dei “mini tutorial” ad ogni nuova mossa o abilità appresa.
Ed è proprio in questi tutorial che ci troveremo una nostra vecchia conoscenza, vecchia proprio nel vero senso della parola… Un Ezio Auditore oramai vecchio che chi ha visto il cortometraggio “Assassin’s Creed Embers” sa essersi ritirato a vita privata in una villa nelle campagne toscane assieme alla moglie, Sofia Sartor, e i suoi due figli Flavia e Marcello. È proprio lì che viene raggiunto da Shao Jun, protagonista dell’episodio China della trilogia di AC Chronicles, che vuole essere addestrata per poter rifondare l’ordine degli Assassini del quale lei è praticamente rimasta l’ultima esponente nella sua Cina, riportare la confraternita allo splendore di un tempo e debellare la minaccia che anche li i Templari e i loro affiliati rappresentano.

CONCLUDENDO

Il titolo è molto carino e si allontana dalle stanche dinamiche di gioco della saga principale… Ciò nonostante non è stato esente dagli attacchi dei soliti criticoni che prima vogliono qualcosa di nuovo e diverso, poi si lamentano dicendo che questo è un titolo da “cellulare”. Il gioco è invece molto carino, regala la possibilità di essere rigiocato ad un livello di difficoltà ogni volta superiore mantenendo sblocchi e potenziamenti ottenuti nella partita precedente e permette di saperne di più su una storia, che al di la di bug e problemi grafici, rimane sempre e comunque assai affascinante.

COMMENTO DELL’AUTORE

Il gioco paga il nome che si porta dietro e gli errori di Ubisoft legati alla saga degli assassini. AC Chronicles China è tuttavia un buon gioco, nulla di eclatante, ma il rapporto qualità prezzo è pu che ottimale per garantirci la possibilità di tornare a vestire i panni della confraternita e farci scoprire nuove storie.

No Lo sconsigliamo a tutti!

Recensione Breve