Dopo anni di attesa, l’ultimo titolo originale della saga più conosciuta di Microsoft è Halo 4 pubblicato nel 2012. Quest’anno invece ritorneremo a vestire i panni di S-117, uno dei guerrieri più iconici dei videogames in Halo 5: Guardians. Già nella nostra anteprima vi avevamo anticipato diverse cosine interessanti, ora che finalmente abbiamo in mano la versione definitiva del gioco, ecco le nostre impressioni. 343i ha stravolto completamente molte delle meccaniche di gioco a cui i fan della saga erano affezionati ed abituati, portando la nostra esperienza ad un livello superiore e riuscendo a dare quel tocco di freschezza che mancava ormai da anni, con buona pace di un gameplay rodato e vincente che però, ormai, aveva perso di mordente. Non saremo più “lupi solitari”, lanciati a forza dietro le linee nemiche, ma agiremo in team per sconfiggere i nostri nemici e per esplorare le vaste, anzi, vastissime ambientazioni che attraverseremo nel nostro peregrinaggio attraverso la Galassia. Pronti a scoprire con noi come mai questo Halo 5: Guardians è riuscito a conquistarci?

UNA TRAMA CHE STENTA A DECOLLARE, MA UNA VOLTA PRESO L’ABBRIVIO… REGGETEVI SPARTAN!

L’universo espanso di Halo è immenso. Libri, serie TV più o meno fortunate, ce n’è davvero per tutti e 343i ha raccolto un po’ da ogni fonte, cosa che sinceramente potrebbe lasciare un po’ spiazzati i giocatori meno attenti ai molteplici dettagli narrativi che Halo ha proposto nel corso di quasi quindici anni di esistenza del brand.

La nostra avventura inizierà nei panni dello spartan Locke, al comando del team Osiris, una squadra di quattro Spartan IV incaricata di rintracciare e fermare la squadra Blu, comandata da un Master Chief accusato di diserzione. All’interno del team Osiris troveremo anche una nostra vecchia conoscenza, Buck. Sì, proprio lui, l’ex ODST a capo della nostra squadra durante gli avvenimenti di New Mombasa, in Halo 3: ODST (titolo che, nella storyline di Halo, va collocato tra Halo 2 e Halo 3).

Ma in tutto questo, vi chiederete, come mai Chief ha disertato? Beh, la risposta è semplicissima e arriverà sin dalle primissime missioni della campagna: il richiamo di una vecchia amica ha convinto il comandante della squadra Blu ad ignorare l’ordine di rientrare sulla UNSC Infinity, spingendolo a cercare risposte in giro per la galassia, agendo sullo sfondo di una guerra civile tra i Covenant e i secessionisti e di una nuova, grandissima minaccia Prometeica che potrebbe annichilire intere civiltà. Insomma, la solita scampagnata domenicale per S-117!

La trama del titolo parte un po’ in sordina, condita con banali clichè, per decollare letteralmente intorno a metà della campagna. Fino alla settima, ottava missione, infatti, a parte l’introduzione di nuove meccaniche di gioco e di alcuni nuovi nemici Prometeici, il plot non brilla per originalità ma anzi, in alcune fasi risulta persino un po’ scontato e noioso, persino le battutacce di Buck non riescono a strapparci nulla di più che un sorrisino stentato e, in tutta onestà, non riusciamo a capire come 343i abbia glissato così tanto sul passato di Locke, scartando a nostro avviso parecchio materiale che sarebbe stato oltremodo apprezzato dai fan e avrebbe sicuramente sollevato il plot del titolo.

Ma dalla metà in poi della campagna le cose decollano e molti nodi vengono al pettine in un crescendo di situazioni adrenaliniche e di veri e propri colpi di scena in grado di far balzare sulla sedia anche il più esperto conoscitore dell’universo Halo! Il passato ed il futuro, nonché molti dei sentimenti che Halo ci ha fatto provare dalla prima apparizione di Chief e Cortana, verranno messi in discussione fino ad un epilogo esplosivo che ci prepara ad un seguito che si preannuncia emozionante. Signori, signorine, Spartan ed Unggoy, fidatevi: provate per credere!

TANTE, TANTISSIME MODIFICHE AL GAMEPLAY. HALO, SEI TU? MA SI CHE LO SEI!

Abbiamo accennato ad alcune nuove meccaniche che rendono il titolo profondamente diverso dai suoi predecessori. Effettivamente a primo impatto questo Halo rimanda alla memoria diversi altri titoli, ad esempio Titanfall, al quale sembra che gli sviluppatori si siano ispirati per quanto riguarda la vastità delle zone di combattimento e la verticalità di molte delle location. Verticalità che ora è possibile sfruttare grazie all’arrampicata eseguibile premendo nuovamente il tasto di salto.

Altra novità di sicuro rilievo è l’assenza delle Abilità Armatura, introdotte in Halo: Reach (l’ultimo della saga targato Bungie) e portato avanti, secondo noi, scimmiottando per alcuni versi un altro famoso brand, Call of Duty, in Halo 4. In questo Guardians avremo abilità di default, uguali per tutti, che sono ben bilanciate e soprattutto funzionali al gameplay sia in modalità giocatore singolo che in multiplayer. In linea di massima si tratta di un utilizzo molto intelligente, oseremmo definirlo un’evoluzione di quelle che sono le potenzialità di un’armatura Spartan.
Potremo scattare in ogni direzione, sottraendoci al combattimento o per accorciare le distanze cercando di assestare un bel colpo corpo a corpo, grazie ai nostri propulsori piuttosto che sferrare un potente pugno dall’alto, il Pugno Spartan, in grado di far saltare gli scudi nemici o di uccidere, a seconda della nostra precisione nel centrare il bersaglio.

Di default, inoltre, se attiveremo lo zoom della nostra arma durante un salto attiveremo una sorta di funzione “hovering”, rimanendo sospesi a mezz’aria. Vulnerabilissimi, vero, ma è una feature che se usata con la giusta combinazione di tempismo e saggezza può regalare una dimensione ed un approccio totalmente nuovo al titolo di 343i. Sempre a proposito di nuovi approcci ed abilità, scattando in corsa attiveremo un’altra abilità, la Carica Spartan, che ci permetterà di sfondare muri e pavimenti (oltre che di tirare spallate con una potenza inenarrabile ai poveri Grunt!) per scoprire nuove aree segrete piuttosto che nuove vie per approcciare una battaglia.

Come accennato, non saremo più da soli sul campo di battaglia, saremo invece coadiuvati da altri tre Spartan pronti ad aiutarci ad eliminare le minacce. Sarà però compito nostro ordinare alla nostra squadra se entrare o meno in un veicolo, ove raggrupparsi o su quale nemico concentrare il fuoco, oltre a fornirci assistenza medica durante il combattimento. Infatti, se verremo “messi a terra” dai nostri nemici e almeno uno dei nostri alleati Spartan sarà ancora in piedi, potremo chiedere assistenza ed essere rimessi in piedi, pronti per combattere ancora ed ancora.
Mai il gioco di squadra, quindi, è stato così importante come ora, specialmente ai livelli di difficoltà più alti, per raggiungere il nostro scopo. Una piccola parentesi va sicuramente dedicata ai cambiamenti del gameplay in combattimento, che varia molto rispetto a quanto visto nei precedenti Halo. Ad esempio, se i vostri scudi saranno scarichi dovrete fermarvi e ripararvi dal fuoco nemico, a differenza degli altri capitoli nei quali le vostre difese si ricaricavano anche mentre scattavate, qui non accadrà e trovarsi in mezzo ad un gruppo di Prometeici, ad esempio, potrebbe essere davvero una pessima esperienza se non avrete pianificato una qualche via di fuga dal combattimento! Aggiungiamo una piccola chiosa, per parlare del controverso sistema di mira che, a conti fatti, non è propriamente un ADS (Aiming Down Sight) come appariva nei filmati in-game prerelease, ma piuttosto un mix tra quest’ultimo e la classica impostazione di Halo che abbiamo avuto modo di conoscere ed amare (oppure odiare) nel corso degli anni.

Ma tranquilli, non tutto è cambiato in Halo. Come detto, la prima impressione che questo titolo ci ha dato è stata quella di un Halo profondamente cambiato, sia nelle meccaniche che nell’anima stessa del brand, con forti influenze anche da altre saghe FPS. Alla fine delle nostre prove, invece, abbiamo potuto apprezzare tutta l’originalità delle nuove meccaniche di gioco e la capacità di 343i di creare un prodotto slegato dai precedenti lavori ma che al contempo riesce a condividerne tutti gli aspetti, in pieno accordo con la propria fan base.

Per ora possiamo solo dire buon lavoro 343i, ma ci rimane un grosso, grossissimo rospo in gola: la campagna non sarà giocabile in split screen, come è sempre stato, ma solo in modalità cooperativa online, costringendo i giocatori che non vogliono vivere in solitaria le avventure di Locke e Chief a giocare perennemente connessi al servizio Xbox Live. Si tratta di una caratteristica che abbiamo poco apprezzato, così come non ci è piaciuta la non particolarmente elevata durabilità e rigiocabilità del titolo, che in single player non è riuscito a farci venire la voglia di ripartire subito con una nuova campagna. Fortunatamente per 343i, il vero “core” di questo Halo è il multiplayer, situazione che dovrebbe bilanciare un po’ la lieve carenza di appeal del single player.

GRAFICA CON LE CONTROGRANATE, HD DINAMICO E FRAMERATE “ROCKSOLID”!

Spaccamascella. Non ci sono molte altre parole per descrivere il comparto grafico di questo titolo.Ambientazioni varie, alcune delle quali memorabili per la loro epicità, un esempio su tutti Sanghelios, il pianeta natale degli Elite. Enormi statue rappresentanti i loro avi, templi maestosi e giochi di luce davvero pregevoli riescono ad immedesimare perfettamente il giocatore, trasportandolo di fatto su questo pianeta alieno ed affascinante.

Sul piano tecnico eravamo un po’ scettici riguardo la scelta di 343i di lavorare in HD dinamico, quindi non a 1080p fissi ma operando in un range appunto da Full HD a risoluzioni minori; ma pad alla mano ogni dubbio è svanito! Sembra una idea vincente, vi possiamo assicurare che i cali di definizione sono praticamente impercettibili. Questa soluzione ha permesso ai giocatori di avere un frame rate fisso a 60 FPS, senza nessun tentennamento neanche nelle fasi più concitate e, fidatevi, di “roba” a schermo in alcuni casi ce n’è davvero tanta! Purtroppo c’è sempre qualche magagna ed abbiamo potuto notare un lieve e neanche troppo fastidioso effetto pop-up di alcune textures e qualche (quasi impercettibile) caso di tearing, ma a parte questo il comparto grafico è curatissimo e di sicuro appeal.

Gli effetti particellari sono qualcosa di sublime, ogni esplosione è resa con una dovizia di particolari davvero impressionante, complice anche il sistema Cloud di Microsoft che lascia gestire buona parte delle routine ai server lasciando libera la nostra One di concentrare la propria potenza laddove è più necessario, in questo caso pompando non poco sul comparto grafico. I nemici, Covenant o Prometeici, hanno subito pesantissimi restyling rendendo alcuni dei più “innocui”, come i Grunt, dei veri e propri incubi se visti da vicino.

Ma il pezzo davvero forte, rimanendo nell’ambito della mera grafica, sono le cinematiche. Non hanno nulla da invidiare ai più noti blockbuster girati in CG per il grande schermo, le espressioni facciali, le animazioni, l’illuminazione… tutto è di altissimo livello, ben curato e ottimamente realizzato! Non ci credete? Ecco la cinematiche iniziali del team Osiris e del Blue Team! A voi il giudizio.

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UN COMPARTO AUDIO ECCELLENTE, ANCHE SE QUALCOSA MANCA..

Partiamo subito dicendovi che, finalmente, Halo ha un doppiaggio degno del nome della saga! Dopo anni, e dopo la delusione nel constatare che il doppiaggio asincrono di Halo 4 non era stato corretto neanche nella Halo: The Master Chief Collection, pare che anche la localizzazione in italiano sia stata curata a dovere. In generale, comunque, si nota un ottimo lavoro in fase di realizzazione, con il sonoro di armi e veicoli ben definito e realistico e senza quell’effetto tipo “suono inscatolato” che si poteva riscontrare nei precedenti titoli della saga. Il bilanciamento è (quasi) perfetto, raramente perderete una battuta durante una cinematica o in battaglia, i livelli del parlato in game e del sonoro di background sono (da default) ben mixati, senza che uno copra l’altro e viceversa. Purtroppo anche qua c’è la piccola magagna: infatti potrà capitare, a volte, di sentire ancora la voce di qualche nemico in un’area sgombra da minacce, ma a noi è capitato solo in due o tre occasioni durante tutte le nostre ore di gioco. La grande mancanza di questo titolo, per quanto concerne l’audio, è forse una colonna sonora che sia effettivamente all’altezza di quanto abbiamo sentito nei precedenti capitoli. Purtroppo le defezioni, in questo caso, si sentono e le musiche proposte non riescono a “fomentare” gli animi come accadeva in passato, pur rimanendo di altissimo livello.

UN MULTIPLAYER TUTTO NUOVO. A QUANTO PARE SI POSSONO INSEGNARE NUOVI TRUCCHI AD UN VECCHIO SPARTAN.

Sappiamo che non potete stare nelle vostre Mjolnir e che volete sapere del multiplayer. Signori e signore, Halo c’è e sarà una presenza ingombrante, con buona pace dei vari Battlefield o Call of Duty.

L’introduzione delle nuove meccaniche di cui abbiamo già parlato riguarda al single player si trasponde ovviamente anche nella componente multigiocatore, regalandoci un Halo che di fatto torna competitivo (grazie anche ad un ottimo lavoro in termini di design delle mappe multiplayer) ma che riesce a soddisfare anche l’utenza più incline ad un gioco “casual”. Partiamo parlando un po’ della modalità Arena, suddivisa in diverse playlist e con un sistema di classificazione che sembra davvero funzionare.

Strizzando l’occhio ai vari MOBA, dopo dieci match in una delle modalità proposte saremo inquadrati in una divisione rappresentata da un metallo diverso a seconda del nostro grado di abilità. Partendo da Bronzo per salire fino a Campione, attraverso i vari Argento, Oro, Platino, eccetera, il sistema di ranking regge bene e ci regala match solitamente equilibrati e combattuti tra gamers di abilità affine. Un trionfo, in questo senso, per 343i dopo tutte le critiche mosse ad Halo 4 ed al suo comparto multiplayer.

Le uniche grandi pecche che abbiamo potuto trovare in queste modalità sono i respawn, capiterà infatti di regalare kill agli avversari a causa di un respawn non proprio ottimale, e l’estensione del radar che risulta troppo corta, tenendo conto del fatto che questo Halo sembra essere stato velocizzato (abbiamo un time to kill più basso, tanto per cominciare) rispetto ai precedenti. Speriamo quindi in un fix a breve di queste piccole (ma neanche tanto) imperfezioni. Menzione d’onore invece per il netcode ed i server dedicati! Lag quasi assente, colpi che centrano sempre il bersaglio. Finalmente la frustrazione nel multiplayer sarà data solo dagli avversari e dalla loro abilità!

WARZONE, UN BEL FOCUS SULLA GRANDE NOVITÀ DI HALO!

E passiamo a Warzone, fino a ventiquattro giocatori nella stessa partita, ambientazioni realmente enormi, nemici I.A. che saranno ancora più tosti di quelli affrontati durante la campagna (e se non avete provato a prendere a schiaffi un Guardiano Eterno a difficoltà Leggendaria, non avete idea di quanto siano duri!) e una modalità davvero frenetica, resa qualcosa di unico dal sistema di Spartan REQ. Apriremo una piccola parentesi su queste REQ, una delle novità più significative di questo Halo 5. Altro non sono che dei “pacchetti”, acquistabili tramite punti REQ (che acquisirete dopo ogni match in ogni modalità multiplayer) o con soldi reali, introducendo quindi anche un sistema di microtransazioni che però è limitato ad acquisti in-game. Questi pacchetti, divisi in Bronzo, Argento ed Oro, conterranno di tutto: da veicoli utilizzabili in Warzone fino ad alcune versioni speciali di armi che già ben conosciamo. Ad esempio a noi è toccata una carta REQ che ci ha garantito uno speciale SAW chiamato “La Risposta” ed in grado di essere effettivamente devastante. Ma non è tutto! In questi pacchetti troverete anche tantissime modifiche meramente estetiche per rendere davvero unico il vostro Spartan e le vostre armi! Le carte REQ sono funzionali alla modalità Warzone, a parte alcune in grado di conferire un bonus in PE (Punti Esperienza, che faranno salire il vostro livello Spartan) o in PR (Punti REQ, quelli che vi serviranno per acquistare i pacchetti) e che potrete usare anche in Arena, saranno tutte dedicate a questa nuova modalità di gioco.

Per utilizzarle dovrete raggiungere, uccidendo nemici, conquistando basi o tritando gli Spartan avversari, un livello di energia che vi consenta di attivarle attraverso delle postazioni denominate “Stazione REQ” presenti nelle vostre basi piuttosto che durante le schermate di respawn. Insomma, ogni partita sarà diversa dalle precedenti, avrete sempre modo di capovolgere le sorti del match e, soprattutto, sarete voi stessi a decidere in toto l’approccio alle partite. Purtroppo questa modalità non è poi così divertente se giocata senza una squadra di amici, poiché per conquistare una base piuttosto che per difenderla o uccidere un boss comandato dalla I.A. Avrete per forza bisogno di supporto. Non potrete fare i Rambo della situazione, buttandovi a testa bassa, ogni colpo dovrà essere studiato ed ogni tattica ben preparata per garantirvi la vittoria. O quantomeno di non uscirne con tutte le ossa rotte!

In conclusione, vi ricordiamo che Halo 5: Guardians è disponibile dal 27 ottobre 2015 esclusivamente su Xbox One. Alle armi, Spartan! Pronti a scoprire la verità?

COMMENTO DELL’AUTORE
È l’Halo che la community aspettava. Un ritorno al competitive gaming, ma con i piedi per terra e in grado di offrire ore ed ore di divertimento a tutti i gamers. Graficamente è sicuramente sopra la media, il framerate inchiodato a 60FPS in questo fa la sua parte e alla grande. Le sostanziali modifiche in termini di gameplay non snaturano del tutto il titolo ma regalano ad Halo una profondità diversa e un approccio molto vario ad ogni singola situazione. Sicuramente un acquisto obbligato per i fan della saga e consigliatissimo a tutto il pubblico.


No Lo sconsigliamo a tutti!

Recensione Breve