Che The Order sia stato un titolo molto atteso è fuor di dubbio, come è altrettanto indubbio che alla sua uscita abbia raccolto tante lodi quante critiche. Lasciandoci alle spalle le eventuali critiche e recriminazioni a riguardo del titolo dei ragazzi di Ready at Dawn, nelle righe che seguono cercheremo di illustrare perché, secondo noi, sia il caso di aspettarsi (e di sperare) in un seguito per The Order 1886.

Ciò che troverete nelle righe a seguire può, anzi deve, essere necessariamente catalogato come spoiler e quindi vi invitiamo a continuare a leggere solo se avete già finito il titolo, se invece lo state ancora giocando o avete in programma di giocarlo prossimamente, magari approfittando di qualche offerta, vi invitiamo a chiudere la pagina adesso, aggiungerla ai preferiti e tornare ad aprirla una volta terminato il gioco. L’analisi che proponiamo ruota attorno a definiti punti cardini, che andiamo a illustrare:

LA TRAMA

Possiamo dirlo? La trama di The Order è bella!
Forse il gioco è un pochino breve a livello di gameplay, ma la storia cattura l’attenzione viaggiando sempre sul sottile filo sospeso tra il “questo me lo aspettavo” e il “oh porca zozza!”.
Il susseguirsi di eventi concatenati in un breve arco di tempo non lascia troppo spazio a pensieri e congetture, catturandoci nel turbinio di eventi che sconvolge la vita di Sir Galahad e rimandando qualunque analisi e congettura ai titoli di coda.

La “natura” dei Cavalieri dell’Ordine e il loro utilizzo della “linfa nera” rende la loro vita estremamente longeva. Non sono immortali, come abbiamo potuto tristemente notare con la prematura dipartita di Sir Percival (vero nome Sebastian Malory), ma l’Ordine esisteva dai tempi di Re Artù e nonostante i nostri sforzi continua ad esistere anche quando portiamo a termine l’avventura offertaci dai ragazzi di Ready at Dawn.
La longevità della vita dei singoli cavalieri apre le porte ad una narrazione collocata in diversi orizzonti temporali, in varie epoche ed in vari luoghi del globo; basti pensare che Grayson (vero nome di Sir Galahad) al termine del gioco è molto vicino alla regina indiana Rani Lakshmi Bai (stroicamente accreditata come morta anni prima), che intende lottare la “colonizzazione” dell’America da parte di Lord Hastings, il che apre la narrazione a possibili storie ambientate tanto nelle Americhe quanto nelle Indie.

LE IMMAGINI RILASCIATE

Lungi da noi il voler far divenire The Order il nuovo Assassin’s Creed, con un capitolo annuale in giro per il mondo, ma la possibilità di mantenere una unica linea narrativa, spostandosi in epoche e luoghi differenti affascina sicuramente. Anche le immagini rilasciate dai ragazzi di Ready at Dawn lasciano sperare in un seguito ambientato in un luogo differente dalla Londra vittoriana.
Le foto pubblicate ci fanno letteralmente fare il giro del mondo, lasciandoci sognare nuove avventure in città bellissime dall’inedito tocco steampunk.

L’UOMO INCAPPUCCIATO

Una sola domanda, chi è? Il gioco si conclude senza aver dato una vera risposta al quesito. Con l’evolversi della trama del gioco non ci avviciniamo nemmeno lontanamente alla soluzione dell’enigma ed il buon Malory crepa prima di poterci dare qualche spiegazione al riguardo, liquidandoci sempre con il suo ormai famoso “Pazienza Cavaliere… Pazienza!“.
Le tesi al riguardo in giro per la rete si sprecano, dalle più fantasiose a quelle più credibili, ve ne segnaliamo in particolare qualcuna che identificherebbe nell’uomo incappucciato che vediamo pima parlare con Sir Percival all’inizio del gioco, e salvarci la pelle dalle gelide acque del Tamigi (insieme al buon Tesla) poi, niente che meno che Re Artù in persona.

LA STORIA CON LADY IGRAINE

Altro interrogativo lasciato in sospeso alla fine del titolo. A conti fatti dal momento in cui Grayson decide di andare contro “L’Ordine” del rapporto che aveva con Isabeau D’Argyll, per l’Ordine Lady Igraine, non se ne sa più nulla. Non che nel corso della storia ci sia dato di saperne molto, sia chiaro, un’intesa e qualche ammicco all’inizio della nostra avventura e un “amore” detto da Grayson lasciano solo intendere un legame al quale il “Lord Cancelliere”, padre di Isabeau nonchè individuo a capo dell’Ordine stesso, sembra non voler concedere nulla.
Dal momento della morte di Sir Percival l’atteggiamento di Galahad cambia, nei confronti dell’Ordine e in quelli di Isabeau e di certo vedere il suo amato (?) al fianco della bella regina Rani, a capo dei ribelli e nemica giurata dell’Ordine non fa che sconvolgere il rapporto e le credenze che Isabeau aveva avuto fino a quel momento, tramutando il suo amore in odio.
Questa storia d’amore-odio DEVE avere degli sviluppi.

IL COMPARTO TECNICO

A conti fatti The Order 1886 è identificabile come il primo vero titolo next gen approdato su PlayStation 4. Una grafica da urlo e una qualità altissima a livello tecnico lo rendono impareggiabile, le musiche accompagnano perfettamente la nostra avventura ed il doppiaggio interamente in italiano e anch’esso di alta qualità. Una pecca è la mancanza dei riflessi sulle superfici, una mera scelta tecnica per evitare di appesantire il motore grafico, ma che all’inizio aveva fatto scattare congetture e ipotesi sulla natura vampiresca del protagonista.
Ready at Dawn ci ha regalato una piccola perla e vista la natura del titolo ed il suo sottoporsi a congetture ed evoluzioni di trama e ambientazioni sarebbe un peccato che le vicende ad esso legate terminassero qui. Per una volta che c’è qualcosa di nuovo e di bello, DATECENE ANCORA.

COSA CI PIACEREBBE TROVARE

The Order è sicuramente una perla in un mare di sequel, remastered e immondizia videoludica che ci viene propinata di giorno in giorno, ma tutto può comunque migliorare.

Ovviamente ci aspettiamo una trama un pochettino più lunga, essendo questo il primo punto contestato al titolo di Ready at Dawn e ci piacerebbe inoltre, visto che il gioco presenta un gran numero di collezionabili sparsi per i capitoli, la possibilità di skippare le numerose cutscene già viste al fine di rendere tutto maggiormente veloce in fase di un eventuale “rigioca” del titolo.
Parlando proprio dei collezionabili, sarebbe bello che essi avessero un’utilità reale, che vada al di la dell’ottenere il trofeo per la rincorsa al platino; che servano magari, come nel caso dei giornali presenti in The Order, ad arricchire la trama. Collezionabili che siano consultabili in ogni momento e che forniscano informazioni al di là del “rotea l’oggetto e guarda quanto siamo stati fighi a farlo così bene”.

Una componente presente oramai in ogni genere di gioco è la possibilità di sviluppare il personaggio, concedendo al giocatore di ottenere nuove tecniche ed abilità col progredire della trama. Magari fosse implementata nella maniera più appropriata anche questa componente non sarebbe male.
E proprio come la possibilità di sviluppare il personaggio, sarebbe il caso di introdurre la possibilità di sviluppare e personalizzare le armi. Magari ottenere un mirino migliore per il fucile dopo un tot di colpi alla testa, caricatori maggiorati dopo un determinato numero di uccisioni o vari pezzi per migliorare le armi con il compimento di specifici step nel corso dei bellissimi scontri a fuoco presenti nel titolo. Ovviamente il tutto sviluppato rigorosamente solo ed esclusivamente dal nostro armaiolo di fiducia, il buon Nikola Tesla.

Chiudiamo parlando delle modalità aggiuntive che ci piacerebbe trovare. Oltre alla trama principale più estesa, sarebbe carino magari garantire un maggiore livello di sfida con più livelli di difficoltà, o, in alternativa, la possibilità di portare a termine lemissioni in co-op con un amico, in locale o anche online.
Non ci sentiamo di ipotizzare un multiplayer in dm o tdm che vada a snaturare completamente la natura del titolo stesso, ma visto che comunque nel corso del gioco in numerosi scontri a fuoco siamo affiancati da qualcuno (che sia Lady Igraine o il Marchese Lafayette poco importa), sarebbe bello che quel qualcuno potesse essere anche un nostro amico e non un IA.

Note a margine: A proposito di Lafayette, chi scrive spera vivamente in un suo ritorno anche negli eventuali successivi capitoli del brand, dato che, oltre alla simpatia e al carisma mostrato che lo identificano probabilmente come il personaggio meglio riuscito del gioco, nel corso delle fasi di gioco si è mostrato il più propenso a dare credito alle idee di Sir Galahad: “Dopo due rivoluzioni Lafayette sa che c’è del marcio in ogni fazione…”