Nella storia dei videogiochi è capitato spesso che determinati generi cannibalizzarselo il mercato per lunghi periodi. I Moba, ad esempio, sono stati l’ultimo esempio limpido di come la moda del momento possa influire su questo medium. In questi casi, la parola d’ordine è differenziarsi dalla massa, cercando di proporre qualcosa di diverso. Darwin Project prova a fare proprio questo, ma nel campo dei Battle Royale, genere del momento che sta frantumando record su record grazie a Fortnite e Battlegrounds.

Oggi cercheremo di darvi una nostra prima impressione su questo titolo sviluppato da Scavengers Studios. Ancora lontano da un rilascio ufficiale, ma già ben indirizzato verso una propria identità.

Survival Royale

In Darwin Project sarete dei prigionieri, pronti a tutto per ottenere l’agognata libertà. Per farlo dovrete partecipare ad uno show dal vivo, che ricorda a lunghi tratti il film Death Race e che non può fare a meno di assomigliare ad Hunger Games. Ogni giocatore parte nello stesso modo: arco e ascia, i quali vi serviranno per raccogliere il più velocemente possibile risorse e quant’altro per riuscire a sopravvivere nella gelida mappa di gioco.

A differenza dei classici Battle Royale, in Darwin Project non dovrete ricercare per tutta la – piccola – mappa di gioco delle armi, ma anzi, la bravura sarà nel saper costruire equipaggiamento migliore e trappole per fermare gli avversari, dove questi ultimi rappresentano un numero decisamente inferiore rispetto ai più conosciuti Fortnite o PUBG.

La mappa è suddivisa in sezioni, quindi, non si restringerà come, ma bensì alcuni punti verranno interdetti con il passare del tempo. Anche se le armi non sono presenti, lo sono però delle particolari abilità o oggetti dell’equipaggiamento che potremo attivare tramite gli scarti tecnologici. Essi possono essere trovati in diversi modi, tra cui il classico drop che spunterà sulla mappa,

Ultima, ma assolutamente importante, meccanica, è la necessità di scaldarsi ogni tot tempo. È infatti presente una barra di resistenza dal freddo che va riempita, per farlo servirà accedere un falò, il quale potrebbe attirare altri giocatori. Tuttavia il crafting permette lo sviluppo di un equipaggiamento più resistente alle basse temperature.

And the winner is…

Oltre alle interessanti idee survival, il motore di gioco è proprio quello dedicato all’idea dello show televisivo. Un giocatore avrà il crudele e onnipotente compito di condurre il match, con la possibilità di curare un avversario, rendervi più forti, eliminare una parte della mappa e adirittura conferire bonus ai giocatori che più preferisce. In realtà l’idea è molto più grande, visto che è più indirizzata ad una scelta collettiva da parte dei follower che seguono lo streaming.

Da una parte la cosa è assolutamente ingiusta e a tratti persino inquietante, ma col senno di poi potrebbe diventare l’arma vincente di questo prodotto, il quale riesce a differenziarsi parecchio rispetto alla concorrenza.