Dovresti sapere chi sono. O forse dovrei dire… che cosa sono.
Questi sono gli ultimi tredici giorni” – Lightning.

Lightning Returns: Final Fantasy XIII è stato mostrato agli occhi del pubblico per la prima volta durante la “Final Fantasy XIII Lightning Saga: New Developments Presentation” che ha avuto luogo in Giappone il primo Settembre scorso. Il gioco è il sequel diretto del capitolo XIII-2 e chiude il cerchio della trilogia del tredicesimo capitolo della saga di Final Fantasy.

Sono passati ormai centinaia di anni dalle avventure vissute impersonado Serah e Noel, e noi ci troveremo nuovamente a vestire i panni di Lightning, stavolta nella più potente delle sue incarnazioni. Il gioco ruota attorno al tema centrale della “salvezza delle anime”: il Caos sta inghiottendo tutto e tutti nel pianeta, ma c’è ancora una speranza riposta nella paladina Lightning, la salvatrice.

Il gioco avrà una componente molto action, con la possibilità di controllare la sola Light in battaglia, affiancati dalla nostra fedele, seppur rinnovata, barra ATB. Il nuovo battle system del gioco permetterà grazie alla semplice pressione di un tasto di eseguire immediatamente l’azione ad esso corrispondente come attacco, parata e schivata, e ciascuna di queste azioni consumerà una parte della barra ATB. La protagonista avrà la possibilità di assumere vari ruoli con relativi pregi, difetti ed abilità specifiche e la perfetta combinazione degli stessi sarà la chiave fondamentale per uscire vittoriosi dalle numerosi battaglie che ci attendono. Il grado di personalizzazione pare sia piuttosto elevato con la possibilità di combinare armi, scudi, accessori ed abilità in modo da creare vari outfit con personali barre ATB, personalizzabili nei colori ed intercambiabili anche nel corso di una stessa battaglia. Le fasi di esplorazione permetteranno a Lightning un movimento piuttosto libero nelle varie aree di gioco, con la possibilità di saltare su ostacoli quali cavi del telefono ed altri elementi urbani. Inoltre, a differenza dei precedenti episodi, il gioco avrà una forte componente stealth.

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In questo titolo conclusivo della trilogia il tempo la farà da padrone: Lightning avrà a disposizione solamente tredici giorni prima del fatidico arrivo del “Doomsday” e, a ricordarcelo, avremo in game un timer che tuttavia verrà influenzato dagli avvenimenti di gioco. Un “continua” dopo un “game over” ci costerà la bellezza di 100 minuti mentre sconfiggere nemici in battaglia o portare a termine le missioni ci farà “guadagnare” tempo. All’interno del gioco, il tempo scorrerà in modo diverso rispetto a quello reale. Un giorno sarà equivalente ad una o due ore e si assisterà al ciclo giorno/notte. Dal momento che il tempo si consumerà o si allungherà a seconda delle azioni compiute, il gioco potrebbe terminare prima dei tredici giorni a disposizione. I giorni si susseguiranno inesorabilmente dando al giocatore una sensazione di “emergenza” e rendendolo conscio del fatto che alcuni elementi non saranno “fissi”: in altre parole, il giocatore potrà perdere l’opportunità di assistere a determinati eventi e parlare con certi personaggi. Il tempo scorre in qualsiasi momento, eccetto quando si naviga tra i menu di gioco.

I personaggi non giocabili (NPC) conducono la propria vita in maniera indipendente, visitando abitualmente determinate locazioni e compiendo diverse azioni; per questo motivo, alcune informazioni potranno essere raccolte solo in certi momenti del giorno, e alcune zone potranno essere raggiunte solo in determinati frangenti.

Gli sviluppatori hanno spiegato come in FF XIII il giorno fosse di 26 ore, ma in LR a seguito degli sconvolgimenti del Caos il giorno duri 24 ore, proprio come nel mondo reale. Nonostante i “fatidici tredici giorni” a disposizione per portare a termine il titolo, i giocatori più esperti saranno in grado di raggiungere l’obiettivo principale in 2-4 giorni (intesi come giorni all’interno del gioco, non giorni reali): sarà possibile raggiungere la fine del gioco in tempi brevissimi perdendo alcuni avvenimenti che si verificherebbero nel frattempo piuttosto che aspettare e godersi al massimo i 13 giorni. E’ tutto a discrezione del giocatore ed infatti LRFFXIII si colloca tra i giochi che vanno giocati e rigiocati più volte al fine di viverne e conoscerne tutti gli eventi più importanti.

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Lightning potrà spostarsi – attraverso una sorta di monorotaia oppure a piedi – tra le quattro isole dell’arcipelago Novus Partus (“nuova nascita”), situato nel Mare del Caos. Due delle quali rappresenteranno aree urbanizzate mentre le altre due saranno zone “al naturale”. Una delle isole è occupata da Luxerion, la città della luce: i suoi abitanti venerano Bhunivelze, dio del sole. All’interno della città l’Ordine è l’istituzione incaricata di mantenere la pace. I suoi membri entrano in contatto con Lightning e le chiedono aiuto per venire a capo di una serie di efferati omicidi che hanno rotto la quiete di Luxerion. A Luxerion si avrà la comparsa di differenti mostri in diverse ore del giorno: i più pericolosi nel corso della notte.

A causa degli effetti del Caos, il tempo si è fermato per tutti. La popolazione della terra non invecchia ne muore e questa sorta di immortalità ha profondamente mutato il loro stato emotivo e la loro concezione di vita e morte; proprio grazie a questo freeze temporale che dura ormai da centinaia di anni avremo la possibilità di imbatterci nel corso della nostra avventura in vecchie conoscenze del tredicesimo capitolo come Snow e Hope. Quest’ultimo comunicherà costantemente con Lightning fornendole istruzioni in remoto.

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Isamu Kamikokuryo, art director del gioco ha detto:
Ho pensato che sarebbe stato bello basare tutto su tre pilastri: gli elementi di un design meccanico, utilizzato regolarmente nella serie di FFXIII, elementi fantasy, caratteristici dell’intera saga Final Fantasy, e infine, in modo molto marcato, elementi gotici (…) Stiamo disegnando le strade e i vicoli di Londra ai tempi della Rivoluzione Industriale. Allo stesso tempo, però, il gioco godrà di location molto diverse: vi saranno infatti ambientazioni dal sapore mediorientale e asiatico”.

Come spiega Kitase, l’innovazione di questo titolo è da ricercare anche nel cambiamento del logo del gioco:
Abbiamo rinnovato il logo perché volevamo trasmettere la novità rappresentata da questo capitolo. Tradizionalmente i loghi della serie sono caratterizzati da illustrazioni delicate ma al tempo stesso decise. Questa volta la nostra intenzione era quella di usare un simbolo dai contorni affilati e un design simmetrico (…) L’idea era quella di disegnare partendo da zero un logo diverso da quelli realizzati da Amano. Prima di giungere al risultato desiderato, sono stati vagliati diversi disegni – molti dei quali inevitabilmente cestinati. Il risultato finale racchiude in sé due concetti: “lightning” (fulmine) e “metallico“.

Infine a placare gli animi di chi teme un finale aperto o l’aggiunta di DLC alla storia principale è intervenuto Motomu Toriyama che ha dichiarato che la conclusione della Saga di Lightning sarà all’interno disco di gioco e che Lightning avrà il suo lieto fine. Ad integrare le parole di Toriyama ci ha pensato poi Yoshinori Kitase aggiungendo che i giocatori si potranno ritenere soddisfatti anche dei modi in cui si chiuderanno le storie relative agli altri personaggi di FFXIII, nonostante risulti facile pensare come essi ricopriranno solo ruoli marginali in questo terzo capitolo.
Le scelte di SE sono da prendere con le molle… La possibilità di finire il gioco in breve tempo, nel caso in cui lo stesso non soddisfi a pieno il giocatore (che quindi non lo rigiocherà) potrebbe essere un’arma a doppio taglio e la componente “action-stealth” fa un pò storcere il naso ai fan che a questo punto non sanno bene cosa aspettarsi da questo titolo. Non ci resta che aspettare e sperare per il meglio…