Dopo aver avviato il gioco e aver proceduto all’obbligatoria (e sufficientemente lunga) installazione (cercate, a proposito, di avere spazio libero sulla PS3 che si aggiri almeno attorno al gigabyte prima di avviare il gioco), ci troveremo davanti un video di presentazione di questo nuovo capitolo della trilogia, che a grandi linee ci farà capire (per chi non ne avesse neppure una minima idee) quanto accaduto fino ad ora. In breve, Max Payne ha abbandonato la sua vita nel New Jersey lasciandosi tutto e tutti alle spalle e adesso vive a San Paolo facendo la “guardia del corpo” a ricchi e facoltosi personaggi del luogo.

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E già da questo video purtroppo si nota una prima “pecca”. Il gioco, dal parlato interamente inglese, dispone si di sottotitoli in italiano, ma gli stessi hanno una dimensione ridicola che vi porterà alla cecità… Comunque una volta terminata la breve fase introduttiva ci troveremo nel menù di gioco con le varie opzioni: storia, arcade, multiplayer, impostazioni e PsStore; e sulla destra una sezione con le news relative a multiplayer e community.
Avviata la modalità storia e scelte le opzioni relative a livello di difficoltà e opzioni di mira saremo pronti a tuffarci in questa nuova avventura. Sarete in breve lanciati all’inseguimento di quattro rapitori, in alcune fasi di gioco che vi permetteranno di prendere rapidamente confidenza con i comandi e le meccaniche del titolo, bullet time e tutto il resto.

Il cap I vi servirà come una sorta di tutorial, durante il quale imparerete a padroneggiare i comandi di questo splendido gioco e vi permetterà di iniziare a fare la conoscenza delle spettacolari sparatorie di questo titolo, dal taglio estremamente cinematografico; vi renderete inoltre conto di come in questo avvio di gioco il buon Max sia finito a fare praticamente il bodyguard per pochi, viziatissimi, ricchi e facoltosi brasiliani. Altra modalità con la quale sarà possibile giocare è quella arcade, che, senza giro di parole alcuno, altro non è se non una rivisitazione delle missioni della campagna con l’aggiunta di schematiche di tempo e punteggio.
Rispettivamente Sfida a punti, dove in base alla progressione della vostra partite accumulerete punti su punti (attenzione ai danni subiti e agli antidolorifici usati) e Ultimo Respiro, dove lo scopo sarà abbattere qualsiasi nemico in un limitatissimo arco di tempo per completare il livello.
In sostanza nulla di eccezionale, ma solo una piccola aggiunta utile ad aumentare, se proprio si vuole, la longevità del titolo.

GAMEPLAY

Bhe, la giocabilità di questo titolo è fuori discussione, sparatorie dal taglio cinematografico, bullet time, trama notevole e narrazione grandiosa … tutti fattori che vi regaleranno ore di puro e sano divertimento. Prendere confidenza con i controlli apparrà in un primo momento forse complesso ma dopo i primi scontri a fuoco saprete già come comportarvi davanti ai nemici, cosa premere e quando premerla.
Se non siete abituati a giochi di questo genere forse vi lascerà un po’ con l’amaro in bocca la relativa limitata mobilità di Max, che a volte apparirà eccessivamente legnoso e difficile da controllare in alcuni frangenti. L’ I.A. nemica sarà gran parte delle volte all’altezza della situazione, si presenteranno tuttavia delle occasioni in cui i nemici rimarranno ad aspettarvi fermi nelle loro posizioni, alternando posizioni di sparo e di copertura; piuttosto che, magari, avanzare e costringervi a darvi una mossa per velocizzare il tutto anziché schiacciare un pisolino.

La storia in single player sarà resa un po’ monotona dalla ripetitività dell’azione limitata al classico spara, riparati e bullet time. In ogni caso il taglio cinematografico delle scene giocato cosi come delle cut scene rende l’avventura piacevole e godibile. Da segnalare la scelta bizzarra ma apprezzabile di non tradurre i sottotitoli per il parlato dei personaggi brasiliani, mettendo il videogiocatore nelle stesse condizioni di Max, non capire nemmeno una singola parola di quello l’interlocutore di turno dice. Nonostante tutto, insomma, il gioco scivola via piacevolmente tra uno scontro a fuoco ed una bottiglia di scotch…

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AUDIO

Il comparto audio del gioco è davvero notevole. Partendo dal rumore dello sparo delle varie armi da fuoco che avremo la possibilità di utilizzare nel corso della nostra avventura, sempre realistico e diverso da un’arma all’altra, passando per i “rumori ambientali”, arrivando alle voci dei doppiatori (esclusivamente inglesi e brasiliani) e alla splendida colonna sonora, l’audio del gioco è davvero ben fatto.
Le voci dei doppiatori sono ottime e l’associazione voce-personaggio appare piuttosto giusta e fatta con criterio, inoltre si può considerare come giustissima la scelta di non ridoppiare tutto in italiano (anche se avrebbero dovuto mettere dei sottotioli maggiormente visibili !!!), dato che magari un doppiaggio in lingua italiana non avrebbe reso  adeguata giustizia a quello originale, rovinando di fatto le splendide atmosfere del gioco.

VIDEO

Graficamente il gioco rientra perfettamente nel tipico stile Rockstar. Livello grafico altissimo per quello che riguarda le cut-scene sparse praticamente ovunque nel gioco, un po’ meno perfetta invece la grafica in game che spesso manifesta qualche pecca di troppo che dopo una spasmodica attesa di ben nove anni sarebbe stato il caso di non palesare dinanzi gli occhi di tutti i fans; i personaggi, per lo meno quelli principali, sono ben definiti e godono di una buona caratterizzazione a livello grafico; effetti video spesso volti a mascherare qua e la qualche altra piccola pecca grafica di troppo non compromettono comunque l’ottima resa grafica del titolo.
Gli ambienti sono ben realizzati e abbastanza curati, i giochi di luci ed ombre potranno spesso deliziarvi ma potreste anche imbattervi in pareti e pavimenti visivamente splendidi ma fisicamente immateriali. Magari la stessa cura che è stata riposta nella realizzazione di certe scene di intermezzo o la spettacolarizzazione a suon di bullet time delle sparatorie andava riposta anche in una generale revisione degli ambienti e della fisica di alcuni di essi. Una cosa che a livello visivo può dare molto fastidio è la davvero troppo ridotta dimensione dei sottotitoli che spesso ne compromette anche la visibilità (e di conseguenza la leggibilità) in alcuni frangenti di gioco.
Vi troverete quindi spesso a prestare più attenzione ai sottotitoli, dovendovi applicare per leggerli, piuttosto che riuscire a godervi le scene di intermezzo (bellissime) durante il gioco. Al di la di tutto, il motore grafico Euphoria, associato alla Kill-Cam di fine sparatoria vi permetteranno spesso di gasarvi in virtù delle reazioni dei corpi dei nemici dipendenti dal punto in cui avrete colpito l’avversario, aspetto questo davvero notevole che rende ancor più spettacolari le scene a suon di pallottole.
Graficamente il gioco è di ottima fattura, ma in virtù di alcune fastidiosissime pecche si può genericamente dire che bastava poco più impegno per rendere il tutto immensamente ancora più bello.

MULTIPLAYER

Al fine di fornire una recensione più completa possibile è doveroso anche un rapido dibattito sulla modalità multiplayer, interessante (?) aggiunta di questo nuovo capitolo della saga di Max Payne. Mettiamo subito le cose in chiaro, se il gioco di per se non vi ha fatto gridare al miracolo assoluto … non cambierete certo parere su di esso dopo qualche sparatoria online. Il gioco online si sviluppa come praticamente nella totalità degli altri titoli in cui impugnerete un arma.
Avrete accesso a varie modalità di gioco, dal classico DM e DMS per reclute o per pro a modalità di gioco più specifiche e caratteristiche del titolo stesso (che analizzeremo poco più avanti); guadagnerete punti che vi permetteranno di sbloccare bonus e farete meglio a cercare di restare in vita il più a lungo possibile. Le modalità “speciali” dell’online di Max Payne 3 sono;
Payne Killer: una sorta di modalità juggernaut, potrete scegliere di impersonare Max Payne o Raul Passos e sterminare orde di villains accumulando punti; chi vi farà secchi prenderà il vostro posto e cosi via, fino allo scadere del tempo del round; vincerà chi avrà ottenuto il punteggio più alto.

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Guerriglia: vi porterà a compiere una serie di sfide di vario genere con elementi presi dalla campagna, molto coinvolgente grazie alla conseguente mini trama che si verrà a formare conseguentemente al successo o insuccesso degli obiettivi.
Bhe, dai, normale, divertimento standard penserete … NO. Giocare online a MP3 per chi è abituato ad altre meccaniche multiplayer può provocare frustrazione; i difetti grafici di cui già argomentato sopra online si amplificano e manifestano più spesso, le meccaniche di gioco offline, di per se divertenti e comprovate, online metteranno alla prova i vostri nervi, con inquadrature spesso discutibili e un caos che sinceramente appare davvero mal gestito.
Tralasciando il fatto che spesso vi troverete invischiati in bullet time sequenziali ed infiniti davanti a personaggi dalle discutibili movenze (li avrete di fronte e improvvisamente zomperanno o di qua o di la per far scattare il bullet time). Siamo sinceri, se il titolo (“offline”) può piacere in vitù delle meccaniche di gioco, della storia e dell’affetto dei fan … se volete giocare online e sparare a qualche nemico “umano” avete a disposizione sul mercato titoli ben più validi (MW3, BF3 e non ultimo il recentissimo Ghost Recon Future Soldier).
Una modalità online alquanto discutibile che, nonostante il tentativo di Rockstar di realizzare un multiplayer di tipo massive con cricche e gang (i clan), difficilmente vedrà questa modalità prevalere sulla concorrenza. Modalità multiplayer che poteva essere sfruttata per alzare l’appeal di questo titolo e che, invece, si assesta al di sotto delle aspettative del giocatore medio.

CONCLUSIONI

Max Payne 3 è un gran bel gioco, un must have per tanti forse, ma non un capolavoro assoluto. Dai microscopici sottotitoli ad alcune pecche grafiche fuori logo, sono svariate le cose che nel corso della vostra esperienza video ludica su questo titolo vi vi potranno far storcere il naso. In tutta onestà, quando un terzo capitolo di una saga si fa aspettare per svariati anni, quando l’attesa passa anche da un salto generazionale da PS2 a PS3 non ci si può che aspettare nulla altro se non un capolavoro assoluto, che sia considerato tale dai fan della saga e non (avete presente GOW3?); Max Payne 3 è assolutamente un gran gioco, ma 9 anni di attesa presagivano un capolavoro assoluto… e cosi non è stato.

No Lo sconsigliamo a tutti!

Recensione Breve