Thief è l’ultimo capitolo di una serie di videogiochi stealth pubblicati a partire dal 1998 da Eidos Interactive. Il protagonista del gioco è il ladro Garrett che si muoverà in ambienti dalle fattezze steampunk, che molto richiamano alla mente una sorta di incrocio tra l’alto medioevo e l’età vittoriana e se ciò non vi bastasse ancora metteteci anche magia, tecnologia primitiva e creature fantastiche.
La serie conta già 3 titoli prima di questo:

  • Thief: The Dark Project (1998) per PC sviluppato da Looking Glass Studios.
  • Thief II: The Metal Age (2000) per PC sviluppato da Looking Glass Studios.
  • Thief: Deadly Shadows (2004) per PC e Xbox sviluppato da Ion Storm.
  • Thief (2014) reboot e quarto capitolo della serie, in sviluppo per PlayStation 3, PlayStation 4, Xbox 360, Xbox One e Microsoft Windows.

Il titolo, che sfrutta il motore grafico Unreal Engine 3 regalando una grafica unica, realistica e ricca di dettagliatissime ambientazione come raramente visto fino ad ora, è il reboot della storica serie, inizialmente annunciato nel 2009 con il nome di “Thief 4”, la data di uscita del titolo poi diventato semplicemente “Thief” è prevista per il 28 Febbraio 2014 sulle maggiori piattaforme di gioco.
Il gioco era stato inizialmente pensato per essere realizzato in terza persona, con un protagonista diverso da Garret, un titolo che potesse apparire come un incrocio tra Mirror’s Edge ed Assassin’s Creed. Col tempo le idee del team di sviluppo, nel frattempo allargatosi, si evolsero fino a divenire ciò che attendiamo con ansia.
Il gioco ci metterà nei panni di Garrett, un maestro ladro rimasto a lungo fuori dalla sua città che ve ne fa ritorno. Tuttavia egli trova la sua amata città, “The City”, soggiogata da un malvagio tiranno che si fa chiamare “Il Barone” ed in preda al suo mero volere. I cittadini vivono e muoiono in povertà mentre i ricchi continuano a vivere nel vizio e nel lusso sfrenato.
Noi, eroe della situazione, ci adopereremo per mettere fine alla crudeltà del Barone.

thief review

Sono stato via, ma non posso dirvi dove”, sono queste le prime criptiche parole che sentiremo pronunciare al protagonista di questa storia. Poco propenso al dialogo descriverà le sue vicende solo con scarne frasi alle quali saranno accostati dei flashback riassuntivi della sua storia, i motivi per cui è divenuto un ladro e l’incidente occorsogli all’occhio che da piccolo gli ha conferito l’abilità “focus” di cui parleremo poco più avanti.
Il gameplay del gioco, seppur di reboot si tratta, ricalca quello dei capitoli precedenti, imponendoci di avanzare con cautela con il costante intento di non farci scoprire dai nemici, stordendoli furtivamente quando serve ma cercando sempre e comunque di fare meno rumore possibile.
L’approccio al gioco non è unico, infatti i giocatori potranno portare avanti le missioni come meglio ritengono sfruttando l’ambiente che li circonda a loro vantaggio.

Inoltre, un po’ come accade in altri titoli, avremo la possibilità di entrare in modalità “focus” per mettere in evidenza alcuni elementi dello scenario che possono avere rilevanza o che possiamo usare a nostro vantaggio (candele da spegnere per rendere la zona buia, elementi dello scenario su cui poterci arrampicare…). Tale abilità permetter inoltre di rallentare il tempo al fine di mettere a segno colpi particolari e si avrà la possibilità di potenziarla nel tempo.
Il nostro protagonista avrà a disposizione vari strumenti ed armi che lo potranno aiutare nel compimenti delle sue missioni, equipaggiamento che potrà essere rifornito al termine di ogni missioni spendendo le monete guadagnate.
L’arco sarà fedele compagno della nostra avventura, arco che potremo armare con frecce normali o “speciali”, mentre per stordire le guardie nei combattimenti corpo a corpo potremo contare sull’utilizzo del manganello (guardie i cui corpo faremo meglio ad occultare al fine di non destare sospetto alcuno). Avremo inoltre a disposizione un rampino che ci permetterà di raggiungere le sporgenze più difficoltose.
All’interno del gioco ci muoveremo osservando tutto con gli occhi del protagonista e grazie alla splendida animazione delle mani (sempre a vista) avremo una reale “percezione del corpo” (cosi definita dagli stessi sviluppatori Eidos), corpo che non vediamo ma la cui “presenza” sentiremo nelle varie azioni del gioco.

thief

I menu a schermo sembrano essere stati ridotti al minimo indispensabile al fine di garantire una maggiore immersione nelle dinamiche del gioco. Avremo semplicemente l’indicatore dell’arma utilizzata in basso a destra mentre a sinistra troveremo l’indicatore dell’energia “focus” e l’indicatore del nostro stato ti visibilità/invisibilità al nemico.

Sotto l’analisi prettamente grafica il gioco lascia a bocca aperta grazie alla potenza dell’Unreal Engine 3. Gran livello di dettaglio e movimenti dei personaggi assolutamente realistici.
Il titolo, a voler essere critici, pesca un po’ qui ed un po’ la da altri titoli di recente uscita sotto alcuni aspetti; il punto starà nel vedere se i ragazzi di Eidos sapranno riuscire a combinare numerose interessanti idee e regalare un ritorno in grande stile ad un personaggio carismatico come Garrett.