Nel mondo della grande comunicazione social basta avere una buona base di seguaci e trovare la giusta chiave per il cuore e la mente dell’opinione pubblica digitale per diventare un personaggio popolare. Prendiamo un uomo giapponese, uno sviluppatore, dal faccino a metà tra il simpatico e il serial killer con un passato nell’industria videoludica da leggenda e vediamo come, con i presupposti di cui sopra, sia riuscito a diventare, grazie ad un turbolento licenziamento, un outsider del mondo dei videogiochi e figura alla quale molti utenti anelano per illuminare il mondo del gaming con il suo prossimo grande capolavoro. Mister Hideo Kojima.

Come disse uno zio famoso “da grandi poteri derivano grandi responsabilità” e proprio in tal senso non è ancora chiaro se questo acclamato guru del pensiero videoludico stia calcando la via della qualità o stia prendendo per i fondelli amabilmente tutto il web. Ultimo esempio in ordine di tempo è il suo ultimo tweet che mostra al mondo il suo nuovo taglio di capelliGenio o troll? Stiamo assistendo alla rinascita di una mente creativa finalmente libera o siamo in presenza di un trollone di prima categoria che sta marciando sul suo retaggio e sulle speranze di molti?

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Hideo e i suoi tempi

Hideo Kojima, l’uomo/divinità dietro la saga Metal Gear, è diventato in pochi mesi un personaggio il cui anche solo pulirsi il naso è diventato fonte di interesse per molti, di giubilo addirittura per alcuni. Un uomo che, e questo va detto, ha saputo trarre tanto giovamento dal suo forzato allontanamento da Konami e implicitamente da Solid Snake e che forse se fosse rimasto avrebbe rischiato di restare troppo vincolato alla sua creatura e alle restrizioni di Konami, un po’ come accade ad alcuni attori che restano legati ad una saga o a un personaggio troppe volte impersonato.

Il Kojima-gate sembra già una leggenda che affonda le radici nel mito eppure è passato poco più di anno da quando Hideo ha lasciato Konami. Dieci mesi nei quali, forte di una fan base ampia e attiva, lo sviluppatore dagli occhi a mandorla si è preso i suoi tempi ed i suoi spazi (lenti, criptici e ammalianti) nella rete e nell’industria videoludica ignorando apparentemente tutto quello che il panorama attuale e mettendo sul piatto la sua essenza e la sua storia. Ma queste tante nuove sfaccettature di Kojima-san come si incasellano tra di loro e in che direzione stanno andando? Andiamo per gradi.

Il mistero del teschio-nauta

Da quando il rapporto di lavoro con Konami si è interrotto, ma forse anche prima, il buon Hideo ha messo subito in campo tutto il suo sapere per dare al mondo ciò che voleva: hype, un mare di hype fin dove occhio potesse vedere. E quale modo migliore poteva esserci se non quello di piazzare un bel punto interrogativo su quello che sarebbe stato il suo futuro. Il mistero ha quasi subito preso le sembianze di un logo, il logo della Kojima Productions, la testa di uno scheletro ammantata di un casco da cavaliere/astronauta. E lì tutti a ricamare teorie su teorie e a cercare significati nascosti dentro quel simbolo, significati poi spiegati in parte dallo stesso Kojima e che fanno viaggiare con la fantasia i milioni di suoi ammiratori.

Tuttavia, a mente fredda e con un po’ di cinismo non sembra anche a voi che il logo Kojima Productions sia la prima trollata di Hideo? Insomma, tanto clamore per il logo di una software house neonata, seppur dalla mente di un indiscusso genio creativo del settore, che sostanzialmente in quel periodo era in piena fase di allestimento e reclutamento. E poi tutte le successive dichiarazioni con il contagocce e il trailer (visibile qui di seguito) che spiegava, neanche poi tanto, cosa c’era dietro quel nuovo simbolo. Tutte molliche date in pasto agli affamanti di hype a mio parere, che con il minimo sforzo prestavano  massima attenzione e interesse per Kojima-san e il suo lavoro. Tanto rumore per un logo? Addirittura così tanto da richiedere un trailer? Andiamo su, siamo un po’ raziocinio.

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E se fosse come dice il Castoro?

Un altro esempio di trollata, anche se si potrebbe definire più colpo gobbo a chi l’ha scaricato, Sono i messaggi subliminali che l’analisi che il nostro Castoro ha fatto della situazione Kojima-Konami-Metal Gear V al tempo ha messo in luce. Un parallelismo plausibile tra i fatti reali che hanno coinvolto il divorzio di Hideo e ciò che si è stato narrato nell’ultime fatiche di Solid Snake e non solo. Senza addentrarci troppo nelle specifiche del caso possiamo dire che Hideo è diventato Snake e ha dato in mano a Konami un prodotto che mostrasse la sua versione della verità sul Kojima-gate. A conti fatti Konami sembra abbia pubblicato un gioco che l’ha sbugiardata con il suo messaggio nascosto e ha esaltato ancora di più la figura di Kojima. Se non è trollata questa. Ma queste ovviamente sono solo congetture e ipotesi.

Il Trolltuber

Come se non bastasse Hideo ha aperto un canale Youtube per la sua neonata Kojima Productions. Fin qui tutto bene se non fosse che, escluso il video del trailer del logo e per il trailer del suo nuovo progetto (di cui parleremo tra poco), il canale è pieno di “Kojima che parla di film” “Kojima che prova la realtà virtuale” “Kojima che parla di E3”. Praticamente il buon Hideo si è messo a fare lo youtuber usando il canale della sua software house per mettere ancora più in mostra sé stesso e non la sua azienda. A parte il senso di leggera megalomania, sconcerta la naturalezza e l’ironia con la quale, invece di mostrare qualcosa riguardo i videogame, Hideo passi le giornate a preparare video sui suoi gusti e pareri su film e tecnologia. Ma qui siamo ancora nell’accettabile. Il bello arriva ora.

Hideo Tube Kojima

La opulenza del trailer

Arriviamo alle dolenti note, quelle che da utente considero una trollata bella e buona: L’annuncio e trailer di Death Strading. Personalmente reputo gli annunci bomba, carichi di attese ed effetti speciali ma poveri di contenuti, una presa in giro per chiunque abbia un po’ di sale in zucca. Mostrare un video di CG di un titolo che non ha nemmeno uno anno preciso di pubblicazione vuol dire creare hype e, in alcuni casi, false speranze e leggende dietro l’oggetto in questione. Vero è che il pubblico molto spesso vuole tanta apparenza e “chi se ne frega della sostanza”. Se ad alcune frange di utenti piace essere trollate perché fermare il troll?

Il trailer di Death Stranding è esattamente questo: un appariscente e ben studiato ammasso di niente. Qualche balena spiaggiata, qualche granchio morto, un attore famoso che impersona un non ben precisato naufrago/prigioniero, un bambino, strani simboli e cicatrici e cinque figure sospese in aria. Tutto molto ben diretto e realizzato, tutto davvero bellissimo da vedere. Niente di concreto. Ribadisco il mio è un parere puramente personale, ma c’è davvero troppo marketing e troll e poco sviluppo e gioco in questo trailer.

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Le punzecchiature a Konami

Ovviamente in questi mesi Kojima non ha perso occasione di lanciare anche frecciatine verso Konami e i titoli da essa prodotti con i marchi hanno reso famosi entrambi. In questo caso il troll ci sta tutto visto il mondo in cui Konami sta trattando le opere di Kojima con quel Metal Gear Survive nel quale appaiono gli zombie (zombie in Metal Gear, siamo seri?). Proprio in merito a questo Kojima ha voluto mettere le cose in chiaro in una intervista di qualche tempo fa, chiarendo che l’idea dei non morti non proviene assolutamente dalla sua testa e che Metal Gear è una serie che tratta spionaggio e fantapolitica. Insomma ancora una volta Konami trollata, colpita e affondata.

Questo è l’episodio più eclatante, ma in queste ultime settimane l’occhialuto sviluppatore nipponico, sempre attivo sui social, ha postato stati su stati con le sue “scorribande” tra Sony, Valve e Sucker Punch. Ed ogni foto è stata una frecciatina indiretta a Konami e un punto in più per lui, della serie “voi non mi volete? Ci perdete voi.”

Troll, ma con stile

Dopo tutti questi esempi quello che viene fuori è che, liberatosi dai vincoli della sua ex-compagnaKonami, Hideo Kojima stia vivendo un suo personale periodo di rivalsa e di libertà quasi fanciullesca, con quel pizzico di superbia e onnipotenza tipico di un adolescente in piena fase ormonale. Questa fase troll di Kojima-san è un po’ irritante per certi versi, ma si spera possa essere alla fine proficua per la realizzazione di quello che tutti sperano sia il nuovo capolavoro e punto di partenza per la sua produzione (Death Stranding). Rimane la certezza che Kojima è diventato un re della comunicazione e del marketing e può solo che migliorare se la qualità dei suoi contenuti corrisponderà a quella della sua efficacia social.

Se volete lasciare la vostra opinione o le vostre considerazioni riguardo questo argomento potete, come sempre, lasciare un commento qui sotto nell’apposita casella di Disqus. Vi ricordiamo inoltre il nostro speciale a puntate Snake racconta Metal Gear Solid.

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