Ho lasciato il meglio per ultimo. Ho lasciato il gioco che più di tutti aspettavo di provare a Milan Games Week 2018: Super Smash Bros. Ultimate per Nintendo Switch. Negli anni non mi sono mai fatto mancare l’appuntamento con questo picchiaduro in salsa Nintendo su ognuna delle console dell’azienda giapponese. Quest’ultimo capitolo è stato osannato decantato (anche in maniera un po’ ridondante) in questi mesi come la più completa, bilanciata e ricca esperienza ludica di questa serie.

Sappiamo che i contenuti del gioco saranno tantissimi non solo per quel che riguarda i personaggi, ma anche tutto il contorno di oggetti e modalità. Tutto tanto, con tanto spazio prospettato per le modalità adatte ai giocatori pro e alla realizzazione di tornei. Ma fino al 7 dicembre 2018, giorno del lancio, Super Smash Bros. Ultimate ha ancora qualche segreto da rivelare. Mentre attendiamo un ultimo, quasi certo, appuntamento video che riveli le ultime novità, ho avuto modo di provare il gioco durante l’evento milanese.

La versione disponibile era una demo ridotta sia nelle modalità, sia nei lottatori disponibili, una ventina. Un tutto contro tutti in quattro giocatori che però ci ha già dato un’idea di cosa ci potrebbe aspettare il prossimo Natale. Il primo aspetto valutabile è stata la realizzazione grafiche che sembra non essere molto dissimile da quella del capitolo per Nintendo Wii U. Sembra che l’avanzamento grafico sia avvenuto più nella pulizia generale delle texture più che in un vero e proprio rinnovamento rispetto al lavoro, già ottimo, fatto con il suo predecessore. Non sono riuscito ad approfondire il comparto sonoro vista la confusione dovuta alla fiera, percui bisognerà attendere l’arrivo del gioco finale per valutarne la validità.

Passo quindi al nocciolo, al cuore, alla ciccia di Super Smash Bros. Ultimate: il gameplay. Non potendo approfondire la differenziazione delle modalità, i menu o tutto quello che è l’hub di gioco, mi è toccato basarmi sul feeling avuto con il pad alla mano. Ho avuto modo di provare il gioco sia con il Pro controller che con il pad di GameCube. Entrambi sembrano avere la giusta risposta ai controlli anche se, da giocatore nostalgico, la percezione di confort maggiore l’ho avuto con il secondo controller. Il joystick di GameCube continua a sembrare il più adatto per Smash.

Tornando al gioco vero è proprio non è ancora possibile valutare nella sua interezza il bilanciamento dei personaggi, ma più in generale la mobilità di alcuni dei lottatori più svantaggiati sembra essere stata limata per permettere di ridurre il gap con i più forti personaggi del roster. Più in generale la velocità generale dei combattimenti è aumentata, anche se sembra essere rimasta comunque adeguata a rendere il gameplay non caotico, ma concitato. Il cambiamento per ora più sensibile che ho percepito è sulla parata che pare necessitare qualche frame in più per essere attivata, rendendo necessaria più abilità e allenamento per eseguire queste alcune azioni indispensabili.

La mia sensazione iniziale è che questo Super Smash Bros. Ultimate pare essere sviluppato andando verso la direzione dei giocatori esperti e navigati. Pare ci sia poco spazio per i giocatori occasionali o che vogliono puro divertimento, ma non è detto che non ci sia spazio per modalità più “friendly”. Il competitivo di questa serie potrebbe trovare davvero terreno fertile in questa ultima declinazione del brand? Le premesse mi dicono sì. Vedremo se questo si tradurrà in una piacevole realtà.