Una Spicciolata…

La trama è una delle più basilari e segue un filone molto semplice come da serie. Light e Wily, due scienziati che lavorano sui robot, si ritrovano uno contro l’altro per come intendono sviluppare questi nuove macchine. Light vorrebbe dotarli di una coscienza, per aiutarli a integrarsi con gli umani, mentre Wily li vede come pura potenza da controllare ed usare.

La storia è molto spicciola facendo passare gli anni come se fossero secondi trovandoci in un futuro in cui l’idea di Light è stata approvata ed utilizzata, ma dovrà vedersela con gli otto robot potenziati da Wily. Usando la stessa tecnologia su Mega Man, Light cercherà di fermare il suo vecchio amico.
Senza evitare grossi spoiler la trama è molto, estremamente lineare. Non avremo grossi colpi di scena e tutto scorrerà come facilmente intuibile.

DG: Dual Gear!!!

Il Dual Gear indossato dal nostro eroe, l’apparecchio inventato da Wily per rendere i robot super potenti, sarà vitale nelle nostre missioni perché ci permetterà di accedere inizialmente a due poteri speciali.

Avremo quindi la possibilità di rallentare il tempo, utilissimo in certe affollate situazioni, o rendere i nostri scatti ed attacchi più potenti. Il breve tutorial ci darà un assaggio di quello che potremo fare, molte delle possibilità le impareremo durante il gioco anche se dovremo fare parecchia attenzione. La modifica impiantata su Mega Man è imperfetta essendo un vecchio prototipo. Questo ci obbligherà ad un utilizzo limitato del Dual Gear e a memorizzarne i tempi di ricarica e surriscaldamento. Avremo anche la possibilità di utilizzare abilità in contemporanea con benefici enormi per pochissimo tempo.

Le nuove abilità che apprenderemo durante la nostra avventura avranno un numero limitato di usi, dettati da una barra di energia. Potremo ottenere ricariche ma è caldamente consigliato tenerle al massimo per quando dovremo affrontare i Boss di fine livello. Quest’ultimi soffriranno di alcune debolezze da scoprire con determinati elementi che potranno infliggere danni maggiori.

Livelli e Missioni

Per chi cerca una buona sfida Mega Man 11 fa al caso giusto. I livelli sono pensati in maniera uniforme, avremo quindi un percorso stabilito in cui affrontare un mini boss a metà di esso e quello finale come già citato.

Nonostante una buona varietà di nemici il gioco alla lunga potrà risultare ripetitivo. Ogni boss sconfitto ci farà accedere ad una nuova tecnologia che ci permetterà ovviamente di potenziare il nostro androide.
Da sottolineare che il titolo ci permette di procedere in maniera non lineare: potremo quindi scegliere quale degli otto livelli boss del robot affrontare per primo. Consigliato Block Man, Acid Man o Tundra Man.
Il livello di sfida, come anticipato, è sicuramente ostico anche a livello normale soprattutto per, chi come il sottoscritto, invecchiando ha perso qualche riflesso.

Potremo comunque gestirlo abbassando la difficoltà anche se a livello facile, con vite illimitate, Mega Man 11 perde molto del suo fascino. La difficoltà è intrinseca nel tipo di gameplay proposto anche se la modalità Supereroe è consigliata veramente a pochi.
Mega Man non sarà da solo, ad accompagnarlo avremo un gufo ed un cane robotico. I due aiutanti saranno essenziali per superare determinate situazioni elemento che spezza di tanto in tanto il continuo combattimento.

Poche e Brevi Opzioni di Gioco

Mega Man 11 è un gioco che si può completare in due o tre ore. La durata del titolo Capcom lascia un po’ interdetti considerando i tempi di sviluppo e rilascio. Avremo alcune sfide da completare dopo aver concluso la campagna principale, ma che di fatto non fanno altro che allungare un brodo anche poco riscaldato.

Queste includono il completamento dei livelli nel minor numero di salti o colpi possibili per la gioia di chi adora lasciare il nome nelle varie classifiche.  A dare un senso a queste sfide extra sarà la valuta di gioco recuperabile sotto forma di bulloni. Potremo quindi acquistare potenziamenti per migliorare una nostra nuova run o le sfide una volta terminata la breve campagna.

Tecnicamente Parlando

Per quanto riguarda il comparto tecnico Mega Man 11 si può dire che riporta in maniera attuale quanto visto sul finire degli anni novanta. Lo stile originale non viene a mancare e graficamente il lavoro sembra ben pulito ed ottimizzato. Belli gli sfondi di gioco grazie ad una paletta di colori ben utilizzata nonostante il poco utilizzo, voluto, di sfumature.

Buon lavoro anche per la musica e campionature che danno il ritmo alla nostra azione. A livello di design si incappa in una certa ripetitività, cosa difficile da digerire data la poca longevità del titolo. A salvare questo aspetto abbiamo gli ottimi boss di fine livello, sapientemente realizzati e che faranno rivivere intensi ricordi, per chi li ha ovviamente.

Ni Lo consigliamo solo ad alcuni!

Recensione Breve

Mega Man 11 è uno di quei titoli che hanno faticato più del dovuto per vedere la luce. Il piccolo androide ha vissuto un periodo unico, per non dire sublime, a cavallo tra gli anni ’90 e 2000 per poi perdersi via a causa di incomprensioni tra il produttore, Keiji Inafune e Capcom. Nell’ottobre del 2010 lo stesso Inafune lasciò la società giapponese facendo naufragare qualsiasi sogno di rivedere il nostro androide su console. Dopo un periodo quasi interminabile, in cui i giovani si sono quasi dimenticati di Mega Man, arriva l’atteso erede spirituale mantenendo un buon livello qualitativo. I fan della serie potranno tranquillizzarsi, tutto è al posto giusto e con la una buona dose di innovazione, il Double Gear, che porterà quella ventata di novità necessaria. Se da un lato il gameplay risulta appagante, a tratti frustante, alcuni limiti del gioco si fanno sentire pesantemente per chi non è avvezzo alla serie. Mega Man 11 arriva diretto agli appassionati, ma potrebbe lascia spiazzate le nuove leve anche per la brevità dell’esperienza proposta. Il titolo sviluppato e pubblicato da Capcom non è per tutti nonostante risulta difficile non consigliarlo anche per i ricordi che porta alle persone di una certa età.