L’equipaggio ed il tesoro

Nell’avventura di One Piece: World Seeker si vestiranno i panni del celebre pirata Rufy. Insieme al suo equipaggio, Rufy sbarca su un’isola sconosciuta attirato da un tesoro: tutti gli indizi portano alla Prigione Celeste, la parte superiore dell’isola. Ma qui ad attendere i pirati ci sarà Isaac, cyborg e direttore della Prigione Celeste il cui scopo è quello di catturare i pirati protagonisti della celebre saga.

In una burrascosa serie di eventi Rufy riesce a scappare ma cade in mare. A soccorrere subito il nostro pirata è Jeanne giovane temeraria che si batte per scacciare la marina dall’isola. Jeanne, si rivelerà anche un valido aiuto sia come guida dell’isola ma anche nella ricerca dei vari membri dell’equipaggio andati dispersi.

La prima caratteristica dunque del gioco che apparirà, sarà quella dell’esplorazione. Si viaggerà fino alla prima città vicino, Sapphire Town alla ricerca del primo membro dell’equipaggio da salvare: Chopper. Verremo a conoscenza che nel gruppo dell’anti-marina, di cui Jeanne è il capo, c’è anche un certo Gordon che ci aiuterà nelle ricerche. Insieme a loro ci uniremo per combattere le forze nemiche.

Un mondo graficamente ben fatto

Da questa premessa partirà così l’avventura vera e propria, in un mondo del tutto inedito per la serie. Fin da subito ci si accorge della cura con cui sono stati disegnati i personaggi, ma è in generale tutta la grafica del gioco a non sfigurare. C’è anche il tocco del creatore del manga, Eiichirō Oda, che ha realizzato il design di Isaac e Jeanne, i due personaggi chiave per la storia del gioco.

Sebbene l’esplorazione nel gioco rappresenti una parte importante, qui ci sono luci e ombre. La parte sicuramente godibile, è il paesaggio ed il mondo di gioco in generale, ricchi di colori e fatti veramente molto bene, con i tratti tipici del manga. Il mondo di gioco è piuttosto ampio e per percorrere distanze molto lunghe sono presenti i viaggi rapidi, che risulteranno certamente molto comodi. La mappa è dettagliata al punto giusto e la presenza della minimappa ci agevolerà nel trovare oggetti o nel muoverci in maniera più precisa verso un punto specifico. Spostarsi con Rufy inoltre non peserà, anzi con lo sblocco delle varie abilità ci si può muovere ancora meglio e sempre in totale libertà.

Ma mentre il mondo di gioco è sia vasto che bello visivamente, questo risulta però incompleto a tratti spoglio e con poca interazione. Sarebbe stato meglio inserire città e scenari interagibili, con più luoghi maggiormente esplorabili. Questa mancanza di per sè non è grave, ma un’ interazione fatta un pò meglio avrebbe sicuramente agevolato e reso più godibile l’intero gioco.

Forza bruta o stealth?

All’interno di One Piece World Seeker è stato inserito quello che si può definire un “esperimento”, con fasi di gioco che incoraggiano il giocatore a intraprendere azioni stealth piuttosto che action. Il risultato è così così, e difficilmente se ne farà un uso abbondante, data la propensione al combattimento puro del pirata unite alle numerose abilità da sbloccare.

Le fasi stealth possono essere utilizzate per spezzare un pò il ritmo dalle tante combinazioni di attacchi, una volta sbloccate le relative abilità.  “L’esperimento” può risultare divertente se ci nasconde in dei barili e si cerca di passare davanti ai nemici, ignari della nostra presenza. Altre funzioni utili o divertenti si faticano a trovare. Come detto Rufy ha un vero e proprio bagaglio tecnico non indifferente, sbloccare e potenziare queste abilità sarà una delle fasi più importanti ed essenziali del gioco stesso.

Adesso sblocco tutto

Un’altra caratteristica che inizialmente il gioco ci farà scoprire sarà il combat system. Oltre alle abilità di base, ci saranno una serie di abilità sbloccabili che renderanno il nostro personaggio molto più interessante e divertente da utilizzare.

Mentre le abilità di base si sbloccheranno automaticamente nelle prime fasi della storia, per sbloccare invece le altre abilità, sarà necessario accumulare, durante il gioco, dei punti abilità. Questi si otterranno principalmente dallo scontro con i nostri nemici, dalle boss fight e ovviamente dal completamento delle missioni. Una volta raggiunta una somma sufficiente di PA, basterà recarsi nell’apposita schermata con tutte le abilità poste a ramo. Da lì potremo sbloccare e volendo anche potenziare quello che ci interessa.

Si può scegliere tra due stili di combattimenti: armatura e osservazione. La prima risulta più pesante ma maggiormente adatta sia alla difesa che ad i colpi potenti, la seconda più agile ma meno incisiva in attacco. Nello sferrare attacchi, per entrambi gli stili, ci sarà una barra che una volta riempita permette di sferrare delle abilità speciali molto potenti. Nell’impatto iniziale i nemici risulteranno già da subito agevoli da eliminare con  Rufy che acquisirà, con il progredire della storia, le sue abilità.  Farsi beffe dei nemici sarà una cosa che in generale il titolo mostra anche nelle fasi avanzate di gioco.

Il Karma pirata

One Piece World Seeker offre anche fasi in cui ci si dovrà prendere cura non solo del personaggio principale del gioco, ma anche di un’apposita sezione denominata karma.

Questa si sbloccherà nel corso del gioco e permetterà di tenere il conto delle interazioni avute con ogni personaggio alleato. Avremo una specie di reso conto di tutte le missioni legate ad ogni specifico personaggio, indicate tramite una percentuale di completamento.

Qualche compromesso

E’ molto importante dire che chiunque voglia cimentarsi in questa nuova avventura di Rufy e soci debba essere predisposto ad accettare qualche compromesso. Quello maggiore, senza ombra di dubbio, è legato alla trama del gioco che non brilla, la saga originale resta troppo distante da questo punto di vista.

Se poi si riesce anche a passare sopra ad una difficoltà non troppo elevata anche ai livelli più alti, e ad una longevità del gioco che si attesta intorno alle 8-10 ore totali, allora si può tranquillamente decidere di dare una chance a questo prodotto.

Ni Lo consigliamo solo ad alcuni!

Recensione Breve

Attorno a One Piece: World Seeker si erano create grandi aspettative da parte dei fan che finalmente non vedevano l’ora di mettere le mani su un gioco “a tutto tondo” della serie, che potesse realizzare gran parte dei loro desideri. Nonostante all’interno del gioco il fanservice ci sia, i fan stessi potrebbero dividersi e rischiare di restare maggiormente delusi. Questo è dovuto al fatto che il gioco presenta delle lacune che faranno pendere la bilancia verso chi è disposto ad accettare dei compromessi. I punti dolenti sono rappresentati dalla pochezza della storia, poco narrata, che non regge il paragone con la saga originale. Altra cosa che fa leggermente storcere il naso è la difficoltà che se anche portata al livello massimo non rende poi così impegnativa l’avventura soprattutto a chi cerca un grado di sfida maggiore. Paradossalmente però, può diventare godibile ed a tratti anche divertente per chi invece con il manga e la saga mantiene un rapporto più blando. Questo è possibile grazie ad alcuni elementi presenti nel gioco, come la possibilità di esplorare un’isola intera, le caratteristiche ruolistiche di crescita del personaggio, ed infine per il combat system votato all’azione. Certo il livello di queste componenti non arriverà a livelli eccelsi e non farà gridare al miracolo, (l’interazione con l’isola risulta un pò incompleta e i combattimenti possono risultare divertenti ma facili), ma comunque possono garantire qualche ora di gioco senza grosse pretese. Graficamente il gioco conserva le tipiche caratteristiche della serie arrivando ad essere molto godibile, il tutto senza particolari impuntamenti o cali di frame. Le pretese dicevamo per l’appunto sono essenziali per questo gioco. Se si parte con grosse aspettative, quasi sicuramente si rimane delusi, ma al contrario se si è disposti a qualche compromesso, il risultato globale non sarà poi così tanto deludente.