Kickbeat, titolo mostrato per la prima volta allo scorso E3, è un gioco che combina la componente action alla componente ritmica permettendoci di menare la gente a ritmo di musiche di ogni genere, sfruttando al meglio le potenzialità di PsVita (il gioco è disponibile in crossbuy anche su PS3!).
La colonna sonora del titolo infatti annovera brani di numerosi generi ed artisti famosi, Pendulum e M. Manson, Celldweller e Blue Stahli a rappresentare il genere indie ed ancora esponenti della musica elletronica come Voicians ed anche il rapper taiwanese Shen Yi.
Il titolo realizzato dai ragazzi di Zen Studios, già noti ai più per la serie Zen Pinball e per il recente Castlestorm, vi permetterà di interagire con la componente musicale come forse mai fatto prima in un videogame.

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Il primo approccio col titolo potrà apparirvi complesso e confusionario, ma le meccaniche di gioco si imparano in fretta grazie ai suggerimenti su schermo e alla precisione dei movimenti dei personaggi, le cui animazioni sono state appositamente create a mano dal team di sviluppatori ispirandosi ai vecchi film di kung fu, per un gioco in grado di girare a 60 fotogrammi per secondo.
Kickbeat gode di una campagna in modalità single player che include 18 brani licenziati e di una modalità “Beat Your Musice” (fondamentalmente un track generator) che vi permetterà di costruire nuovi livelli importando voi stessi la vostra personale canzone, a patto che sia realizzata con una frequenza di campionamento di 44.1Mhz (cosa, questa, realizzabile con la maggior parte degli editor audio se necessario), rendendo la longevità del titolo praticamente illimitata.
L’editor all’inizio potrebbe darvi qualche grana, ma con un minimo di pratica riuscirete a creare combinazioni di musica e gameplay che vi daranno davvero delle grossissime soddisfazioni regalandovi un’infinità di nuovi brani con i quali dilettarvi.

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Prima di buttarci a capofitto all’interno della storia di questo titolo saremo forzati a completare il tutorial e potete starne certi, essendo Kickbeat un gioco unico nel suo genere questo tutorial obbligatorio che vi permetterà in via seppur grossolana di prendere conoscenza con le basi del gioco non potrà farvi che bene, ma solo la pratica vi renderà perfetti.

Una volta avviata la modalità storia, il giovane Lee, personaggio del quale vestiremo i panni all’inizio del gioco (successivamente vivremo la storia vestendo anche i panni femminili della giovane Mei, ma solo dopo aver portato a termine la storia di Lee), ci narrerà le vicende che stanno dietro l’idea di questo titolo, di come egli sia diventato un “prigioniero per scelta” e di come l’intero gioco ruoti attorno alla “Sfera della Musica”, che racchiude in se ogni singolo frammento melodico di questo mondo e che è custodita da un particolare ordine di monaci che fanno capo al Maestro Fu, una presunto maestro Zen che vi guiderà nella vostra avventura dimostrandosi tutto tranne che il classico maestro all’antica (ascolta J.Bieber e preferisci il cellulare piuttosto che la telepatia eterea per comunicare…giusto per fare due esempi).

Il primo impatto con il gioco vero e proprio potrebbe essere a tratti disarmante in quanto il blando livello di velocità e difficoltà in cui ci siamo imbattuti nel tutorial si innalzerà mettendoci di fronte ad un brano già assai più impegnativo, pieno di ritmo e che necessiterà di concentrazione e riflessi pronti per essere portato a termine.
I brani si susseguono in un crescendo di ambientazioni e musiche che conducono ai boss di fine livello, ogni città del per la quale gireremo ha il suo boss finale che rende il gameplay leggermente più variegato nonostante le meccaniche di gioco rimangano fondamentalmente le stesse.
Graficamente il gioco si presenta molto bene, come abbiamo già detto le fasi di lotta sono ottimamente realizzate e le mosse di kung fu tutte magnifiche e spettacolari, ma anche nelle fasi di narrazione il gioco si lascia piacevolmente guardare con una assai godibile grafica da pseudo fumetto semi dinamico che un po’ al primo impatto ricorda le scene di intermezzo di MGS: PW sulla PSP.

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Il gioco ha solamente 15 trofei (9 bronzo e 6 argento) che tuttavia richiederanno un buon livello di impegno per essere sbloccati (non vi è tuttavia nessun platino e neppure un oro!), rendendo il gioco impegnativo al punto giusto e piacevole da giocare.

Zen Studios ha realizzato un ottimo titolo, dotandolo di una splendida campagna per giocatore singolo.
Ogni singolo movimento dei personaggi è stato animato a mano ed ispirato ai vecchi film di kung fu.
Il bilanciamento tra storia e combattimento è molto particolare e sfocia in una nuova miscela di narrazione e combattimento ritmico mai visti prima… Un’autentica novità!

No Lo sconsigliamo a tutti!

Recensione Breve