Finalmente è arrivato sulla piccola console portatile Sony uno dei giochi più attesi degli ultimi mesi, appartenente ad una delle migliori serie esclusive di casa Sony.
La narrazione del titolo è temporalmente collocata ai tempi di Killzone2, prima dell’ultimo capitolo uscito su PS3 quindi, mentre la storia, proprio come deducibile dal titolo, non ci metterà più nei panni dei soldati ISA intenti a debellare la minaccia Helghan, ma in quelli di mercenari che offrono il loro aiuto in cambio di denaro, rendendo la storia di questo capitolo totalmente indipendente da quella relativa alla trama principale sviluppatasi nei capitoli usciti su console casalinga.

Vestiremo i panni del giovane mercenario Arran Denner e lo comanderemo in 9 missioni presentate da un sintetico briefing che ci illustrerà cosa fare; missioni che, come ampiamente prevedibile dal titolo, si svilupperanno tra tradimenti e cambio di schieramenti e datori di lavoro (lavoreremo tanto per gli ISA quanto per gli Helghast) con l’unico ed esclusivo interesse del nostro personale tornaconto.
Il risultato finale è un ottimo gioco, che però sotto questo aspetto non riesce a raggiungere i livelli dei suoi “fratelli maggiori”.

Il discorso cambia quando invece, una volta scelto il nostro equipaggiamento scendiamo sul campo di battaglia. Il sistema di controllo è realizzato in modo egregio, adattandosi perfettamente alla disponibilità e disposizione dei tasti della PSVita, con il touch screen che viene usato in maniera limitatamente essenziale, fondamentale per le fasi corpo a corpo e per il controllo del drone Vanguard utilizzabile per diversi scopi.

Killzone-Mercenary-2

I movimenti del nostro eroe sono piuttosto fluidi, il tasto cerchio ci permetterà di scattare ed accucciarci, con un sistema di coperture ben realizzato e che permette di regalare vivacità e ottimo ritmo alle fasi di battaglia. A proposito della battaglia, il titolo ruota fondamentalmente attorno al nostro atteggiamento sul campo di battaglia dato che ad ogni azione corrisponderà una ricompensa in denaro, denaro che poi potremo spendere per acquistare armi dal nostro rivenditore preferito, il buon BlackJack (che ricorda un po’ la figura di Drebin vista in MGS4).

Un colpo alla testa, piuttosto che un corpo a corpo silenzioso, l’esplosione di una granata o lo sparo ad una telecamera di sorveglianza, tutto ci permetterà di accumulare denaro da spendere poi per acquistare armi e potenziamenti.

Un elemento importante nel gameplay di Killzone: Mercenary che rende lo stesso gameplay piacevole e variabile è sicuramente la possibilità di scelta: potremo infatti scegliere se portare avanti la missione con un approccio stealth o facendo fuori tutto ciò che ci si para davanti accompagnando le nostre scelte con l’armamentario giusto; armi silenziate e armatura leggera e silenziosa che riduce il rumore ed aumenta la nostra furtività per approcci stealth piuttosto che un bel fucile a pompa e granate incendiarie con un’armatura massiccia se abbiamo intenzione di fare un bel casino, il tutto riorganizzabile ogni volta che, andando avanti nel livello, troveremo una postazione per fare affari con il nostro mercante d’armi preferiti.

Dal mercante d’armi potrete inoltre acquistare e ricaricare i sistemi Van-Guard che ci accompagneranno in missione e che potremo scegliere tra otto tipologie; dal Drone Mantys, dispositivo a controllo remoto per uccisioni furtive, al Vultur, drone aereo che scansiona il campo di battaglia e segnala la posizione dei nemici e le loro dotazioni, passando per il Ghost, che vi renderà invisibili in combattimento ed il Porcupine, sistema missilistico a spalla con ricerca ed aggancio dei nemici; insomma… ce n’è per tutti i gusti!

È proprio questa variabilità di approccio che permette al videogiocatore di non rimanere deluso da una campagna principale che necessita solo di qualche ora per poter essere portata a termine; avremo infatti la possibilità di rigiocare tutte le missioni impegnandoci a portare a termine gli obiettivi secondari segnati da “Precisione – Assalto – Infiltrazione” che ci richiederanno di portare a termine il tutto il modo silenzioso passando inosservati piuttosto che a collezionare una serie di uccisioni. Il tutto permetterà al giocatore di sperimentare diversi approcci di gioco e sbloccare la moltitudine di armi ed equipaggiamenti presenti nel titolo, permettendogli di giocare e rigiocare in maniera diversa anche più volte la stessa missione dando una importante spinta in avanti alla longevità di questo titolo (calcolando che la campagna principale in 5 ore bene o male si porta a termine).

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Il comparto grafico del gioco è di pregevole fattura e manifesta la superiorità hardware della piccola portatile di casa Sony rispetto alla concorrenza.  Modelli poligonali ottimamente realizzati, ambientazioni curate soprattutto nelle sequenze iniziali di alcune missioni che mostrano un livello di cura dei dettagli maniacale e fino ad oggi raramente apparso (se non mai) in un altro titolo PsVita.
La stessa cura riposta nella realizzazione degli ambienti è stata riposta anche nella realizzazione dei modelli poligonali dei nemici (vi accorgerete di quanto bene siano stati realizzati al primo corpo a corpo in cui sarete invischiati) nonché nei loro movimenti, tant’è che si accucceranno e si sdraieranno a terra o spareranno alla cieca da dietro un riparo piuttosto che strisciare via quando sono stati gravemente feriti aspettando che arriviate voi a dar loro il colpo di grazia.

L’impegno dei ragazzi di Guerrilla Cambridge si nota anche nella realizzazione di ambienti e panorami che assai rimandano all’immaginario comune del mondo Killzone con squarci di mondo dagli aspetti piuttosto tetri, clima pessimo ed un continuo richiamo al “rosso Helghast”.
Sfortunatamente tutto questo massiccio gameplay e alto comparto tecnico è messo sporadicamente in crisi da una IA a volte discutibile che non renderà mai il gioco troppo difficile (potreste completare il gioco al livello veterano al primo approccio senza nemmeno troppe difficoltà).

A livello audio il gioco gode di un ottimo e completo doppiaggio in lingua italiana, ma le musiche, diversamente da quanto accadeva con i capitoli su PS3, non riescono mai a trasmettere nulla ed incidere sull’esperienza di gioco cosi come non aiutano gli effetti sonori che nulla di nuovo aggiungono alla stessa.

Il titolo gode ovviamente anche di una modalità multiplayer che conta 3 modalità di gioco, deathmatch, team deathmatch e la classica zona di guerra, modalità con obiettivi variabili da anni ormai marchio di fabbrica della serie.
La nostra esperienza online sarà accompagnata dall’assegnazione di una Valor Card che varierà il suo valore in virtù del nostro comportamento sul campo di battaglia.
Riprendendo il sistema di “uccisione confermata” visto nell’ultimo COD che tanto bene ha funzionato, i ragazzi dello studio Cambridge hanno deciso di dare anche al multiplayer di KM la possibilità di rubare qualcosa al nemico appena ucciso, appunto uccidendo i nemici e rubando le loro Valor Card avremo inoltre la possibilità di ricaricare il nostro drone vanguard che ci accompagnerà nella modalità multiplayer cosi come faceva nel single player.

Un appunto va fatto sull’armamentario che ci accompagnerà e che potremo scegliere prima di ogni battaglia proprio come nella campagna principale.

Tuttavia, mentre nel single player risultava fondamentale scegliere con cura le armi che ci avrebbero accompagnato sul campo di battaglia, armature leggere piuttosto che balistiche, armi silenziate piuttosto che mitragliatrici pesanti, tale dinamico bilanciamento del gameplay non risulta efficace nella versione multiplayer dove alla fine la stragrande maggioranza dei giocatori potrebbero scegliere di armarsi pesantemente e vestirsi di armatura balistica resistente anche ai colpi più pesanti e addirittura alla scarica di un intero caricatore, rendendo a volte frustrante l’esperienza di gioco online.

Tirando le somme…

Killzone: Mercenary non è nulla di eccezionale, ma è sicuramente un titolo del quale si sentiva necessità e mancanza su una console portatile come la PsVita (e sulle portatili in generale).
Il gioco, che sfrutta al massimo la potenza tecnica della console portatile Sony, è in grado di regalare qualche ora di divertimento in single player ed una sfida interessante grazie agli obiettivi secondari che permettono di scoprire a fondo la varietà dell’arsenale a nostra disposizione.

Il multiplayer, seppur sufficientemente performante nonostante avrebbe potuto dare molto di più se fosse stato più vario e bilanciato, riesce a regalare una esperienza di gioco sufficientemente godibile e fino ad oggi assente su PsVita.

No Lo sconsigliamo a tutti!

Recensione Breve