Kona, prodotto da Parabole, è un gioco molto particolare che ricade nella schiera dei titoli indie ad accesso anticipato di Steam. Tuttavia questo videogame è certamente una delle migliori perle di questa categoria, che regala al giocatore molta qualità ed originalità. Al momento è disponibile solo il 30% del prodotto finale, ma ciò che abbiamo visto ci ha decisamente colpito, abbastanza da regalarvi una recensione di ciò che ci ha trasmesso Kona.

Ma bando agli indugi e caliamoci in questo survival mistery game.

Il vecchio Canada

Siamo nell’ottobre del 1970. Ci troviamo davanti ad un ponte in attesa di entrare nei territori del Canada, precisamente quelli adiacenti al lago Atamipek. Nel decidere il da farsi, la voce narrante che accompagnerà tutto il gioco ci informa che stiamo vestendo i panni del detective Carl Faubert, assoldato da un ricco industriale per risolvere alcuni casi di vandalismo alle proprietà di quest’ultimo. Mentre ci stiamo recando al luogo d’incontro con la nostra vettura, veniamo bloccati in una tormenta di neve che sembra aver circondato l’intera città rurale del posto.

Dopo aver vagato un po’ ci rendiamo conto che sta succedendo qualcosa di strano in quel luogo, dato che non riusciamo a trovare nessuna persona viva all’interno delle abitazioni. Ce ne accorgeremo sopratutto quando alcuni abitanti verranno ritrovati completamente congelati in un enorme blocco di ghiaccio, in un apparente stato di ibernazione improvvisa. Da qui, la storia prenderà pieghe paranormali che sfociano nell’horror e nel misterioso, fondendo una crime story con il feeling di Twin Peaks o Wayward Pines con la dimensione paranormale di X-Files.

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L’intera vicenda sarà vista agli occhi del nostro Carl, ovvero del giocatore, mentre la trama sarà narrata magistralmente da una voce fuori campo. Proprio questa terza persona riesce a regalare una nuova dimensione della storia, raccontandoci i dettagli sull’ambiente circostante e i retroscena della piccola città rurale, suggerendoci a volte il da farsi o dandoci importanti indizi. La scelta di inserire questo espediente narrativo in un gioco in prima persona è azzeccata e mai invasiva, dando al giocatore la sensazione di non essere completamente da solo nel suo viaggio.

L’atmosfera di gioco è mutevole, passando dal relax donato dal bellissimo panorama fino all’ansia dettata dall’esplorare abitazioni o aree buie. Quest’ultimo aspetto è subdolamente dominante per tutta l’esperienza del titolo. Kona vuole portare a pensare che il protagonista si trovi in una città che non ha più nessun abitante, quando attraverso degli ottimi indizi visivi e sonori gli fa capire che c’è qualcosa di imprecisato insieme a lui, ovvero il fulcro di tutto il “caso” che sta seguendo il detective. Purtroppo, al momento, il gioco in accesso anticipato fornisce solamente pochissime risposte, in vista del lancio del prodotto completo.

In generale però, ci troviamo davanti ad un ottimo comparto narrativo, curato nei minimi dettagli e scandito con i giusti ritmi. La storia, fusa con l’elemento esplorativo del gioco, è interessante e totalmente in mano alle capacità di osservazione/deduzione del giocatore, il quale dovrà unire sagacemente i pezzi del puzzle del mistero alla mano. Ovviamente sarà aiutato anche dall’ottima voce narrante fuori campo che fornirà suggerimenti in caso di bisogno. La trama di Kona è sicuramente uno dei suoi punti più forti e meglio realizzati, considerando che ogni atto dura dalle tre alle cinque ore.

Tra le foreste innevate

Come accennato in precedenza, questo titolo è un gioco in cui dovremo risolvere un mistero, ma al contempo sarà necessario provvedere alla nostra sopravvivenza. Le due meccaniche si fondono alla perfezione attraverso un’armonia degli elementi che non fa predominare un aspetto sull’altro. La nostra sopravvivenza sarà infatti decisa essenzialmente da pochi parametri:

  • Stato di salute: questa statistica sta ad indicare le nostre condizioni fisiche attraverso una percentuale. Nonostante il nostro protagonista sia stato nell’esercito tempo prima, in un ambiente ostile con tanto di lupi e condizioni avverse si troverà comunque in difficoltà in molte occasioni. Nel caso in cui avesse la peggio, le ferite abbasseranno la vita del giocatore e impediranno alcune specifiche azioni. Non serve sottolineare come sia importante mantenere questa barra al massimo, in modo da poter essere pronti a ogni evenienza.
  • Temperatura: come abbiamo visto nei paragrafi precedenti, ci ritroviamo in una città nel bel mezzo di una tempesta di neve. Questo vuol dire che abbiamo bisogno di tenerci riscaldati, o moriremo di ipotermia. Il parametro “temperatura” serve proprio a monitorare la nostra situazione e può essere ricaricato stando vicini a qualsiasi fonte di calore.
  • Carico: questa dicitura serve a dirci quanto può trasportare nel suo zaino il nostro Carl. Ovviamente, portando troppa roba, si incorre in delle penalità piuttosto rilevanti. A tal proposito, grazie al nostro veicolo, potremo depositare gli oggetti nel retro del furgoncino in modo da usarlo come “cassa oggetti”.

In generale, sopravvivere non risulta un compito così difficile, sopratutto considerando le diverse abitazioni presenti all’interno della mappa di gioco. Tuttavia, nel caso si volesse esplorare senza meta la foresta, è necessario munirsi degli strumenti giusti per evitare la morte certa. Questa dimensione aggiunge un tono molto realistico al gioco senza scadere nell’eccesso di difficoltà, in virtù del fatto che nel mentre dovremo svolgere delle indagini e raccattare indizi seguendo piste di vario stampo.

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La parte investigativa è ben curata, sopratutto nel mettere alla prova le facoltà deduttive dell’utente, il quale dovrà seguire tracce, trovare oggetti rilevanti e risolvere enigmi vari. Nel mentre dovrà anche difendersi dagli strani fenomeni che avvengono intorno a lui, dando quindi un pizzico di rischio al settore delle indagini. La storia non sarà dunque condotta su un singolo binario lineare, piuttosto verrà interamente gestita dal giocatore in base alle sue scelte d’esplorazione e agli indizi che riuscirà a trovare nella mappa di gioco. In parole povere, il vostro percorso deciderà lo svolgersi degli eventi.

Parlando dell’ambiente circostante possiamo affermare che il gioco fornisce una mappa molto vasta, di cui al momento abbiamo potuto vedere solo una percentuale minima. La varietà che ci presenta è sicuramente importante, passando da foreste ad ambienti urbani a grotte, in modo da diversificare l’ambiente di gioco in base alle esigenze narrative. Oltre ad andare a piedi, sarà possibile guidare una macchina ed orientarsi attraverso una cartina che si utilizza come se fosse un oggetto dello zaino, ovvero tenendola in mano e guardandola. Quindi non ci sarà nessuna minimappa, gli indicatori saranno tenuti al minimo e molte scampagnate attendono il giocatore una volta che perderà la strada per via della scarsa visibilità.

Sarà possibile utilizzare diversi oggetti, tra cui la classica torcia e delle armi da fuoco per contrastare eventuali animali selvatici. Oltre ai grandi classici, il gioco mette a disposizione una polaroid in grado di scattare delle foto di ciò che vogliamo, regalando quindi un dettaglio per quei giocatori che vogliono apprezzare l’ambiente naturale del gioco. Ovviamente, sarà uno strumento utilissimo per raccogliere prove durante le indagini. L’inventario è gestito egregiamente, con alcune componenti di crafting per creare o utilizzare oggetti vari, accendere fuochi o rompere lucchetti. Molte volte questo meccanismo ci aiuterà a risolvere determinati enigmi che richiedono l’utilizzo specifico di alcune attrezzature.

Il gameplay del gioco è dunque volto alla totale esplorazione dell’area circostante per risolvere il mistero che circonda l’intero lago Atamipek, dando al giocatore la completa libertà d’azione su ogni fronte, facendo quindi decidere a lui dove andare e cosa fare. Il gameplay è ben curato nei suoi pochi elementi, aggiungendo un certo grado di difficoltà ad una grande esperienza narrativa.

Un’istantanea del panorama

La qualità più sorprendente che può essere attribuita a questo titolo indie è senza dubbio la cura del motore grafico. Ogni dettaglio e luogo è reso con la massima perfezione, emulando perfino il vento che soffia tra gli alberi muovendone i rami. Kona possiede un comparto grafico superiore perfino a molti titoli tripla A, scorrendo fluidamente anche sui computer un po’ vecchiotti grazie alle molte opzioni, senza mai perdere però il fascino che possiede anche con le configurazioni più basse.

Esplorare la mappa diventa un’avventura piacevole agli occhi, scoprendo di volta in volta nuovi dettagli evocativi della storia del posto o arrivando infine a creare ambienti tetri in determinati momenti del gioco, il quale è tutto fuorché una scampagnata nei boschi. L’utilizzo di arredamenti ed oggetti del 1970 accentua l’aria vintage che il gioco si prefissa di costruire attraverso la narrazione delle vicende di una piccola città rurale sulle montagne.

Con Kona, vi sembrerà davvero di esservi immersi nelle foreste canadesi, sopratutto considerando che il prodotto si trova in accesso anticipato e sarà soggetto a significanti miglioramenti anche sul suo engine.

L’ottimo comparto grafico è accompagnato dal più che eccellente settore audio, il quale si avvale della collaborazione di una band folk chiamata Curé Label. I brani sono sostanzialmente composizioni volte a scandire l’atmosfera di gioco, passando da musiche lente e melodiose nell’esplorazione di gioco, fino alla loro distorsione in toni più cupi e altalenanti durante le fasi ansiolitiche o inquietanti. Siamo davanti ad un’ottima soundtrack, che innalza la già ottima qualità ambientale ad un livello maggiore, regalando emozioni e soddisfazione nell’atto di scoprire cosa c’è nel mondo in cui stiamo giocando.

I controlli purtroppo sono forse il tasto più dolente del gioco. Molte volte non vengono registrati gli input giusti oppure la mira va a selezionare un oggetto invece di un altro, creando situazioni in cui è necessario premere più volte qualcosa o muovere la telecamera in posizioni piuttosto scomode. Questo difetto può rompere l’immersione del giocatore in alcune sezioni particolarmente frustranti, specialmente durante l’investigazione. Tuttavia, essendo ancora un prodotto incompleto, pensiamo che questo fattore sarà sicuramente corretto al lancio.

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Conclusione e commento dell’autore

Kona è un titolo interessante che sicuramente può essere gradito da ogni tipo di videogiocatore. Attraverso una trama originale narrata egregiamente, delle meccaniche di gameplay che fondono la sopravvivenza e l’investigazione ed un ottimo comparto tecnico, questo gioco fonda la sua offerta sulla totale libertà di azione del giocatore, ponendolo in un mondo dove può esplorare ogni luogo che desidera. Il dettaglio curato dagli sviluppatori è decisamente elevato, seppur rimanendo molte volte nella semplicità, il che ha permesso di creare un ambiente di gioco accattivante e pieno di misteri da rivelare.

Seppur con qualche piccolo difetto nei controlli, Kona è indubbiamente pregno di qualità e quantità, oltre ad essere in grado di catturare l’utente per ore e ore all’interno dei suoi bellissimi scenari.

Personalmente, questo è forse uno dei giochi che ritengo sia doveroso avere nella propria libreria. Esperienze narrative così curate si vedono raramente nel mondo videoludico, specialmente se inserite in un ambiente completamente esplorabile senza dover per forza seguire un percorso preciso di missioni. La possibilità di andare dove si vuole e scoprire ciò che si vuole è appagante e soddisfacente, ancor di più se accompagnata dall’ottima grafica che Kona riesce tranquillamente a proporre.

Passato un po’ in sordina, Kona è uno dei migliori indie di Steam.

No Lo sconsigliamo a tutti!

Recensione Breve