“Spazio, ultima frontiera” sono queste alcune delle parole più famose del panorama fantascientifico degli ultimi anni. Il sogno di esplorare oltre la nostra terra ha animato l’animo umano verso la prima grande corsa verso la Luna. Molti anni dopo, abbiamo occhi ed orecchie in numerose parti del nostro sistema solare, ma cosa c’è oltre? Quali meraviglie potremmo scoprire se solo fossimo in grado di viaggiare tra le galassie? Queste domande sono quello che è la raison d’être di No Man’s Sky, un gioco creato da un piccolo studio, chiamato Hello Games, in grado di simulare un universo procedurale composto da più di 18 miliardi di pianeti.

3016262-nomanssky_gs3

Risulta dunque così vasto da teorizzare che se tutti i giocatori si mettessero insieme ad esplorarlo per anni, non riuscirebbero a vederlo tutto o scoprirne tutti i suoi segreti. Esplorazione, battaglie spaziali, commercio e una forza misteriosa che muove le stelle e le specie di tutta la volta celeste: questi sono gli ingredienti che gli sviluppatori hanno voluto promettere ai loro fan. Il gioco è ora disponibile su PC e PlayStation 4 ed è giunto il momento di condividere con voi lettori il nostro diario di bordo, la nostra avventura in questo gioco. La critica è divisa: è un ottimo prodotto o un gioco mediocre? La risposta, non è semplice quanto sembra.

Verso un punto di non ritorno

No Man’s Sky è un sandbox spaziale dove il giocatore ha la totale libertà d’azione. Il gioco infatti inizierà con il nostro schianto su un pianeta sconosciuto. La priorità sarà riparare la nostra nave per poter esplorare il sistema in cui ci troviamo, per poi potenziare le sue capacità per permettere il salto in altri sistemi o galassie. E dunque, è presente una trama? Certo, la nostra esistenza sarà collegata a quella dell’Atlante, una sorta di manufatto cosciente che influenza o governa l’universo. Quest’ultimo ci guiderà verso di esso in una sorta di storyline che ci permetterà di raggiungerlo, scoprendone piano piano alcuni dei suoi segreti. Oltre alla via dell’Atlante, ci sono altri “sentieri” narrativi da seguire alcuni dei quali vedono come obiettivo ultimo quello di raggiungere il centro della galassia. Queste missioni principali, se così vogliamo chiamarle per rendere l’idea, non sono perentorie e possono essere ignorate completamente dal giocatore, anche se alcune di esse forniscono vantaggi come i Pass Atlas.

LushPlanet_1470673214

Dunque cos’è che fornisce lo spessore narrativo a questo gioco, oltre alle vie principali? La risposta risiede nel termine che ultimamente si sta facendo largo nell’ambito videoludico: la “Lore”. In No Man’s Sky è possibile trovare centinaia e centinaia di testimonianze di civiltà passate o di altri viaggiatori incappati in inquietanti segreti. Il giocatore si troverà davanti a dei monoliti o a delle rovine appartenenti ad ognuna delle razze presenti nel gioco, nei quali sarà possibile scoprire informazioni sulla loro storia ed imparare la lingua della loro specie. Il nostro viaggiatore, infatti, non conoscerà nulla delle razze esterne alla sua, perciò dovrà imparare la lingua facendosela insegnare o attraverso la conoscenza infusa da questi manufatti simili a quello di “2001 Odissea nello Spazio”. Su questo frangente, il gioco svolge un ottimo lavoro nel condurre il giocatore in un’epica ricerca tra antichi reperti alla scoperta dell’evoluzione delle specie aliene e di come l’Atlas abbia influenzato le loro vite. In questo scenario sono però presenti alcuni avamposti distrutti, abbandonati, che sembrano suggerire alcune atrocità simili alla trama di “Punto di Non Ritorno”, dove i segreti dello spazio e l’Atlas assomigliano più a un’entità maligna in grado di togliere vite o di soggiogarle. La verità è frammentata in tutto l’universo conosciuto, starà a noi viaggiatori mettere i pezzi al loro posto, collegandoli e svelando i segreti dietro le stelle di No Man’s Sky.

L’universo è il mio parco giochi

Come abbiamo già detto, No Man’s Sky è uno dei più grandi Sandbox mai prodotto con un universo infinito generato casualmente e differentemente di pianeta in pianeta. Le cose da fare non mancano di certo, perciò vediamo di procedere con ordine.

Il nostro compito come viaggiatori è quello di scoprire lo spazio che ci circonda, perciò ogni volta che atterreremo su un pianeta sarà possibile caricare le proprie scoperte e ottenere crediti in cambio. Dai sistemi stellari fino alla flora e alla fauna, ogni dettaglio è qualcosa che deve essere visto e catalogato, se si vuole farlo. Sicuramente non si tratta di un’attività obbligatoria, ma frutta un vantaggio economico e contribuisce alla conoscenza globale tra tutti i giocatori, oltre ad aggiungere spessore al significato di “esplorazione” fornito dal titolo.

no-mans-sky-screenshot-02_1920.0.0

Prima di procedere all’atterraggio è necessario conoscere cosa c’è in orbita. L’elemento principale che dovremmo subito inquadrare è quello delle basi spaziali, ovvero delle piccole Hub dove è possibile interagire con il commercio galattico, con alcuni esponenti delle razze aliene, ottenere benefici vari e acquistare nuove astronavi da utilizzare. Oltre all’avamposto orbitale, saranno presenti alcune enormi navi da carico che potranno essere assaltate, se si possiede il coraggio sufficiente a sfidarle. Ovviamente, nel caso in cui voleste diventare dei pirati spaziali, tenete in considerazione il fatto che non sarete gli unici. Infatti, durante le vostre tratte, vi potreste imbattere in ostili che vorranno il vostro prezioso carico e non esiteranno a spararvi contro. In questo senso, le battaglie spaziali del gioco sono ben realizzate ma poco spettacolari, con l’eccezione di quelle contro le enormi navi da trasporto. Per gli amanti dei combattimenti spaziali sarebbe stato stimolante avere la possibilità di equipaggiare più armamenti e strumenti da utilizzare negli scontri, ma il focus di No Man’s Sky è un altro.

SpacePlanets_1470673213

Quando riusciremo ad atterrare, cosa non semplicissima a primo impatto, ci troveremo in un nuovo pianeta. Ognuno di essi sarà diverso dall’altro e presenterà nuove opportunità e strutture. Procediamo quindi punto per punto nel descrivere le caratteristiche e le attività dell’esplorazione planetaria a terra.

  • Biomi: la prima cosa che dovremo guardare è l’ambiente che ci circonda. In No Man’s Sky sono presenti pianeti con condizioni più o meno proibitive per l’essere umano. Dalle piogge acide fino alle temperature estreme, la nostra tuta potrebbe subire gli effetti delle intemperie. In questi termini, il titolo introduce una sorta di lato “survival” dove è necessario fare attenzione a dei parametri vitali ricaricabili con risorse specifiche, in modo da non rischiare la morte nello spazio. Del resto, indossiamo una tuta che va mantenuta attiva in qualche modo.
  • Differenze planetarie: come già affermato in precedenza, ogni pianeta sarà diverso dall’altro. Con miliardi su miliardi di stelle generate in maniera procedurale, ci si aspetterebbe di vedere enormi differenze ogni volta che si atterra. Seppur questo concetto risulti vero nel quadro generale del panorama planetario, c’è da ammettere che molti elementi vengono ripetuti. Un esempio evidente sono gli avamposti di vite senzienti, i quali, a livello di interni/esterni, sono quasi del tutto uguali l’uno dall’altro. Questo è decisamente poco realistico, visto che significherebbe che ogni specie ha adottato lo stesso tipo di architettura strutturale. Sarebbe stato più efficacie e veritiero costruire edifici diversi in base alla razza dominante nel sistema. Nonostante queste ridondanze, si ha quasi sempre la sensazione di visitare un luogo diverso ogni volta che si scende su un qualsiasi corpo celeste.
  • Estrazione di Risorse: l’attività principale ed obbligatoria per la sopravvivenza è sicuramente la raccolta di risorse. Questo procedimento avviene grazie all’utilizzo di un laser minerario in nostra dotazione. Principalmente ci ritroveremo a disintegrare rocce, piante, asteroidi e formazioni enormi di materiali rari, ma ci saranno anche vari elementi che si potranno semplicemente raccogliere da terra. I materiali che ne ricaveremo sono necessari per qualsiasi cosa all’interno del gioco, come per esempio riempire lo scudo della tuta, ricaricare il carburante dell’astronave o commerciare con il mercato galattico. Questa attività può risultare tediosa, soprattutto considerando che all’inizio della nostra avventura non avremo un inventario grande, ma non è così pesante come può sembrare e, grazie ai potenziamenti, i tempi di raccolta man mano si snelliscono di molto. Se si vuole avere un’esperienza ottimale è necessario selezionare bene le risorse da tenere o raccogliere, in modo da usare intelligentemente lo spazio del nostro inventario.
  • Monoliti e Rovine: già toccati in precedenza, queste antiche strutture ci permettono di conoscere la lingua e la storia delle razze che popolano l’universo di No Man’s Sky. Le lingue sono accompagnate da un sistema di reputazione che permette vantaggi se si ha una buona reputazione con gli alieni del cosmo, come ad esempio il ricevere soldi o doni in base al grado che si ha.

OvalWalker_1445969595

  • Svolgere missioni: ogni pianeta possiederà alcuni radiofari in grado di fornire degli indicatori che portano a delle piccole missioni da completare. Sono piuttosto semplici e non prevedono nulla di complesso, semplicemente si tratta di raggiungere alcune coordinate per ottenere qualcosa. Le più importanti sono quelle relative alle astronavi cadute, le quali potranno essere prese gratuitamente e spesso avranno un inventario più ampio della nostra vettura attuale. Nonostante non siano vere e proprie quest da svolgere, questi incarichi garantiscono più spessore all’esplorazione dei territori.
  • Combattere le sentinelle: fin dai primi momenti di gioco, si potranno notare alcuni robot di varie dimensioni girare per la mappa. Questi agenti meccanici rappresentano l’ordine e sono l’equivalente della polizia galattica. In base al pianeta, possono comportarsi pacificamente o spararvi a vista. In caso di scontro a fuoco, avrete a disposizione un’arma con cui combatterli. Il gioco introduce quindi una meccanica di shooter piuttosto basica, che però conta un buon numero di nemici diversi da affrontare ed un grado di difficoltà elevato che dovrà essere affrontato con i potenziamenti dell’arma e della tuta. Sconfiggere questi ostili garantisce risorse piuttosto importanti.
  • Godersi il panorama: essenzialmente No Man’s Sky è un viaggio alla scoperta dell’ignoto e come tale è una scoperta verso nuovi mondi. L’attività principale da svolgere in questo gioco è semplicemente godersi i panorami mozzafiato creati dal gioco, i quali sono davvero ottimi. Camminare per il pianeta è sicuramente più lento rispetto a girarlo in astronave, tuttavia vi permetterà di ottenere oggetti, potenziamenti e molti altri vantaggi che non potrete raccogliere a bordo della vostra navicella. Perciò è necessario muoversi a terra per godere dell’esperienza ottimale. Questo però risulta un punto che può dar fastidio a molti visto che non è possibile chiamare l’astronave a nostro comando, perciò è necessario tornare indietro a piedi fino a dove l’abbiamo lasciata. Questo aspetto, come è intuibile, può portare alla frustrazione soprattutto in climi estremi.

Il gameplay di No Man’s Sky è in generale improntato come un enorme sandbox con diverse variazioni sul tema che sfociano in generi diversi come sparatutto spaziale o survival. Grazie all’enorme diversità e alle molte attività da svolgere, sicuramente ci si possono perdere ore su ore ad esplorare un singolo pianeta, ma effettivamente c’è una sorta di ripetitività di fondo che sfocia nella routine dopo aver visitato un buon numero di stelle. Questo aspetto può annoiare il giocatore medio che non ha interesse nel vedere ogni angolo del posto in cui gioca.

La bellezza degli astri

Passando al comparto tecnico, No Man’s Sky non è sicuramente un titolo che punta ad una grafica eccellente. Soprattutto su console il gioco non promette di certo il fotorealismo. Tuttavia, lo stile artistico e grafico scelto dal team di sviluppo è eccezionale e rapisce l’occhio del giocatore, il quale si ritroverà ad ammirare i giochi di colori che la flora e il cielo riescono a creare sullo schermo. La diversità è ben resa anche sotto questo aspetto, dove la scala di colori è il primo elemento che distingue un pianeta dall’altro. Nonostante non si tratti dell’ultimo motore grafico uscito, la direzione artistica ha svolto un ottimo lavoro nel rendere l’intera esperienza unica nel suo genere, oltre che pulita e di qualità. Seppur il framerate sia sempre stabile, c’è da dire che il gioco soffre di problemi piuttosto evidenti, soprattutto nella versione PC. Crash, bug e glitch possono rovinare l’esperienza del giocatore più sfortunato, soprattutto se i salvataggi non possono essere effettuati quando si vuole ma solo agli avamposti o sulla navicella.

Freighters_1470673214

La colonna sonora, seppur presenti degli ottimi brani, non risulta particolarmente memorabile a livello compositivo. Nonostante questo è sicuramente un ottimo compagno di viaggio durante le nostre esplorazioni, dando le giuste atmosfere alle situazioni che vivremo. Dal rilassato ritmo durante l’esplorazione di un pianeta verdeggiante e pacifico fino ai toni frenetici dei combattimenti spaziali, ogni musica è studiata alla perfezione per esaltare i dettagli del gameplay.

Per quanto riguarda i menù ed i controlli siamo ad un buon livello. Entrambi sono pochi ed intuitivi, adatti ad ogni tipo di giocatore. Siamo dunque di fronte ad un approccio minimalista per evitare il distacco prolungato del giocatore dal gioco. Rapidità è stata la parola chiave nella realizzazione dell’interfaccia.

Conclusione e commento dell’autore

No Man’s Sky è un prodotto che non è adatto a tutti i giocatori. Si tratta di un simulatore spaziale che vuole rispondere alla domanda di chi si è chiesto “Come sarebbe la mia vita se potessi esplorare lo spazio?”. Grazie all’innovativo algoritmo che ha permesso di creare miliardi di pianeti in altrettanti sistemi stellari, questa domanda viene approfondita in maniera eccezionale dal gioco in questione. È un gioco per chi è appassionato di quella fantascienza di molti anni fa, la quale si basava sul conoscere, comprendere e scoprire cosa c’è aldilà dei confini conosciuti del nostro universo. Attraverso l’Atlante, i monoliti e le civiltà aliene, questa sensazione di “viaggiatore storico” è resa perfettamente ed è soddisfacente ad ogni passo verso la verità.  Per chi invece non è mai stato interessato a questo genere (no, giocare a Destiny non vi rende fan della fantascienza) questo gioco risulterà noioso, un simulatore di farm professionistico e nulla di più, un vuoto universo su cui non fare niente. Ma in realtà, per chi vuole spendere tempo camminando su pianeti sconosciuti, cercare rare risorse, parlare con alieni, scoprire cosa c’è al centro dell’universo, attraversare buchi neri, fare il pirata spaziale, commerciare con la galassia, combattere robot, esplorare mondi sotterranei, scoprire civiltà sommerse e molte altre cose, bhe questo è il gioco perfetto.

nms3

Il gioco soffre di evidenti problemi legati al design, come inventari limitati, ripetitività un po’ troppo accentuata ed un eccessivo numero di problemi tecnici che verranno man mano sistemati con aggiornamenti. In base all’esperienza del singolo, o ai propri gusti, No Man’s Sky potrebbe essere il gioco dell’anno o il flop del secolo, ma sicuramente il piccolo studio che lo ha progettato ha reso oggettivamente l’idea di cosa voglia dire viaggiare tra le stelle. Hello Games ci ha fornito i metodi per viaggiare, ma sta alle capacità e all’interesse di ciascuno se accettare l’invito o rimanere nel conforto della propria mancanza di curiosità ed interesse verso la conoscenza.

Personalmente, ritengo che No Man’s Sky sia uno dei titoli più interessanti dell’anno. Le idee e l’ambientazione che porta nel panorama videoludico sono uniche nel loro genere, tuttavia presenta dei difetti che hanno minato la sua bellezza. Gli sviluppatori hanno promesso ulteriori miglioramenti ed aggiunte gratuite, tra cui alcune arriveranno nell’immediato come le taglie per i pirati spaziali. L’aspetto migliore, secondo me, è quello relativo ai monoliti. La storia dietro No Man’s Sky è narrata finemente e con il giusto grado di indecifrabilità che ogni buon libro fantascientifico deve avere.

No Lo sconsigliamo a tutti!

Recensione Breve