Descrivere l’eccitazione nel provare un nuovo capitolo della saga principale di Pokémon è un compito piuttosto arduo, ma fortunatamente è qualcosa di molto familiare per buona parte dei videogiocatori di tutto il mondo. Indipendentemente dal sesso o dall’età, molti di noi tra un GTA ed un Assassin’s Creed avranno sicuramente avuto modo di provare uno dei tanti giochi appartenenti al fortunato franchise di Nintendo, e il più delle volte risulta davvero difficile restare immuni al fascino di questi giochi.

Dietro la maschera da giochetti per marmocchi, si nasconde infatti un gameplay molto articolato che rende i giochi sui Pokémon alcuni tra i giochi di ruoli più complessi di sempre. Nonostante ciò, il franchise è rimasto ancorato su troppi aspetti e caratteristiche che sono rimaste pressoché immutate sin dai primi capitoli della saga, e pur considerando la notevole mole di aggiunte e miglioramenti apportati costantemente ai vari titoli, è più che ragionevole sperare ogni volta in qualcosa di davvero rivoluzionario che dia nuova luce alla serie di giochi Pokémon.

UN NUOVO INIZIO

Quando i signori di GameFreak e Nintendo si sono riuniti intorno ad un tavolo discutendo su cosa inventarsi per la nuova generazione di giochi Pokémon, il pensiero che ha condizionato ogni decisione da quel momento in poi riguardo Pokémon X ed Y è stato quello di ringiovanire la saga aggiornandone un po’ tutti gli aspetti. Ma il vero colpo di genio degli sviluppatori in realtà non è stato semplicemente creare un nuovo punto di inizio per la saga migliorando tutto ciò che poteva esser migliorato, o almeno quasi, ma riuscire ad apportare quella giusta dose di novità senza buttare dalla finestra gli oltre 15 anni di storia che hanno caratterizzato le precedenti cinque diverse generazioni di giochi.

Per quel pugno di persone che ancora non conosce i titoli dei Pokémon e si accinge a leggere con curiosità questo articolo, occorre fare prima una piccola introduzione alle meccaniche di base che rendeno unici (o quasi) questi giochi. Ambientati in un mondo alternativo al nostro e tecnologicamente più avanzato, le comuni specie animali si vedono sostituite dai Pokémon, creature fantastiche utilizzate dalla gente per vari scopi ed in grado di essere trasportate in piccole sfere dette Pokéball. Nel gioco impersoniamo un giovane avventuriero che si appreseta a diventare un allenatore di Pokémon, catturando, catalogando ed allenandne diversi esemplari per creare una squadra e sconfiggere gli 8 capopalestra della regione, fino a raggiungere e sconfiggere la Lega Pokémon e conquistando così uno dei più alti meriti ai quali ogni allenatore Pokémon aspira.

Come da tradizione, Nintendo ha rilasciato anche questa volta versioni del medesimo gioco molto simili tra loro, che si differenziano in base ad alcuni Pokémon ed oggetti rintracciabili in un gioco piuttosto che nell’altro. Questa scelta, aspramente criticata da alcuni perché invoglia l’acquisto di due giochi quasi identici, è invece solo il primo di un’immensa serie di tasselli che contribuiscono a rendere l’aspetto socialdei giochi appartenenti a questa saga tra i più funzionali in circolazione, costringendo anche il giocatore più scorbutico e solitario a mettersi in contatto con altri appassionati per poter completare la propria collezione di Pokémon, senza naturalmente considerare le infinite possibilità offerte dalle lotte online.

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Ma affrontiamo una cosa per volta. Il gioco, lo abbiamo detto forte e chiaro, si è rivelatosorprendentemente innovativo ma al contempo è rimasto fedele al suo passato sotto ogni aspetto. Inizieremo la nostra avventura nel più classico dei modi, scegliendo il nostro personaggio (che in futuro potrà finalmente cambiare abito ed acconciatura) e partendo nella propria stanza da letto dopo la spiegazione introduttivo del Professor Platan, ma questa volta non saremo da soli nei nostri viaggi, e soprattutto non sarà il Professore di regione a fornirci il primo Pokémon: verremo subito in contatto con un gruppo di amici, tra il cui il nostro rivale, che ci consentiranno di scegliere uno fra i tre starter di Kalos e ci accompagneranno in maniera raramente invasiva nel resto del gioco. La novità più evidente con la quale ci scontreremo immediatamente catapultati nel gioco è la nuova visuale tridimensionale e dinamica: non temete, tale cambiamento seppur radicale è molto più interessante ed apprezzabile di quanto le prime sequenze di gioco lascino intuire. Questa telecamera dinamica, in grado di cambiare liberamente angolazione in base al luogo in cui ci troviamo ed al percorso intrapreso, è anzi in grado di rendere il gioco molto più cinematografico, facendoci apprezzare come mai prima d’ora gli splendidi paesaggi esterni realizzato finalmente in 3D, e basteranno davvero pochi minuti per mettersi a proprio agio e godersi questa nuova caratteristica, nonostante in alcuni luoghi come ad esempio Luminopoli rimane piuttosto scomoda.

Per 3D non s’intende la capacità della console 3DS di simulare l’effetto a tre dimensioni della vista umana attraverso il suo schermo superiore, ma parliamo di veri e propri poligoni tridimensionali che compongono ogni singolo elemento del gioco, dall’erba alta agli alberi, dai personaggi ai Pokémon. Non certo una novità del settore, ma era ora! Una delle novità più succulente di questa nuova coppia di giochi è certamente questa, e non ha nulla a che vedere con i paesaggi in 2.5D dei precedenti capitoli, parliamo infatti di unrivoluzionario comparto grafico in grado di sfruttare a pieno le potenzialità del 3DS con rendering completamente tridimensionali. A questo punto i più nostalgici cominceranno a preoccuparsi su cosa possa comportare tale scelta per gli sprite bidimensionali dei mostriciattoli durante i combattimenti: anche in questo caso, non non avete nulla da temere! Se siete a digiuno di immagini o video dimostrativi di X & Y, cosa difficile da credere, siamo lieti di annunciarvi che in questi nuovi capitoli le battaglie di Pokémon saranno caratterizzate da spettacolari scontri tra creature renderizzate su di un piano tridimensionale: pur mantenendo la classica interfaccia e disposizione iniziale della telecamera, ben presto ci accorgeremo che la telecamera dinamica trova spazio anche negli scontri, e che i nostri Pokémon riescono finalmente a dimostrare di avere un’anima grazie alla loro nuova veste 3D, ricca di ottime animazioni ed effetti sempre diversi e ben realizzate. Per omaggiare infine tanto i vecchi sprite bidimensionali quanto il fortunato anime del franchise, ogni Pokémon viene renderizzato usando la tecnica del cel-shading, un modo per rendere in parole povere l’illuminazione e le ombre sui modelli tridimensionali nette e senza sfumature, in maniera quindi molto simile a quanto avviene ad esempio proprio negli anime giapponesi.

La nuova regione di Kalos, chiaramente ispirata alla Francia, si presenta a noi in modo molto elegante distanziandosi dal classico stile orientale di cui erano inzuppati gran parte dei precedenti giochi; il forte stampo europeo è infatti visibile nello stile delle città, dei costumi e dei dialoghi. Kalos è molto grande da esplorare e dispone di una varietà di Pokémon incredibilmente ampia, tanto che il Pokédex sarà diviso sin dall’inizio in tre parti. Un altro nuovo aspetto che ritroviamo in X & Y, è il fatto che già muovendo i primi passi avremo accesso ad una gustosa varietà di mostri tascabili permettendoci di dare forma alla nostra squadra fin da subito.

Ma la vera scommessa di Nintendo in questa nuova generazione di giochi è stata quella di inserire un nuovo tipo di evoluzione per alcuni Pokémon, conosciuta con il nome di Megaevoluzione. Accessibile durante il gioco ad un certo punto della trama, questa nuova meccanica permette ad un Pokémon della propria squadra, se equipaggiato con la rispettiva Megapietra, di guadagnare un nuovo stadio evolutivo temporaneo durante la lotta inlfuendo così non solo sulla forma estetica della creatura, ma anche su statistiche, dimensioni, peso, e persino tipo; tali Megaevoluzioni rimangono dunque forme temporanee di alcuni Pokémon che, terminata la battaglia, ritornano normali, e per questo motivo non risultano nel Pokédex.

In Pokémon X & Y troviamo il più basso numero di nuovi Pokémon introdotti in un gioco, soli 69, ma questo dato non deve scoraggiare nessuno: come descritto in un paragrafo precedente, avremo accesso ad un numero sconsiderato di creature appartenenti anche alle generazioni precedenti, oltre che alle Megaevoluzioni. Avremo poi a disposizione alcune decine di nuove mosse e abilità, nuovi oggetti ed MT, ma soprtattutto un nuovo tipo di Pokémon che andrà ad influenzare non solo i nuovi arrivati della sesta generazione, ma anche Pokémon e mosse dei giochi precedenti. Questo nuovo tipo, che nella nostra lingua è stato tradotto con Folletto, porta dunque nuove resistenze e debolezze nelle battaglie tra Pokémon costringendoci ancora una volta a rivedere il nostro team ideale ed influendo fortemente soprattutto sul panorama eSports.

L’obiettivo principale del gioco rimane quello di sgominare il team malvagio di turno e battere la Lega Pokémon della regione, ma i più volenterosi potranno naturalmente cimentarsi nell’ardua impresa di completare l’immenso Pokédex a nostra disposizione. Ma cos’altro c’è da fare? In circostanze normali, completare la trama principale e diventare campione di regione può richiedere circa 30 ore, anche se andando con calma le ore raddoppiano come minimo; ma dopo? Il cosiddetto post-game di Pokémon X ed Y non è forse dei più ampi, ci sono nuove Megapietre da raccogliere, la Battle Maison, e naturalmente sempre nuove sfide in multiplayer da affrontare ed un Pokédex da completare, più qualche altra piccola chicca che vi lasciamo scoprire, ma la buona notizia è c’è anche un numero di attività sufficientemente alto da compiere già prima di completare la trama principale di gioco che il gioco in sé risulta decisamente corposo, godibile anche per 100 ore suonate e rappresentando forse uno dei più completi di sempre.

FUNZIONI DEL TOUCH SCREEN E MODALITÀ ONLINE

Fuori dalle lotte, lo schermo inferiore della console accoglie gran parte dei menu di gioco facilmente esplorabili grazie alla tecnologia touch di cui è dotato. Ma al di fuori dei menu, trovano spazio tre grosse applicazioni che espandono notevolmente gameplay e longevità del titolo: il Super Allenamento Virtuale, il Pokémon-Amie ed il Player Search System.

Il Super Allenamento non è altro che un modo alternativo e meno tedioso per far guadagnare punti EV al nostro Pokémon. Attraverso una serie di allentamenti mirati con sacchi di sabbia e minigiochi, in breve tempo è possibile far guadagnare punti statistica bonus al proprio Pokémon allo stesso modo di quanto avviene combattendo contro altri Pokémon, ma in maniera molto più programmata e meno ripetitiva perché non serve cercare determinate creature per alzare quella specifica caratteristica.

pokemonyIn sostituzione del classico sistema di amicizia è poi stato introdotto il Pokémon-Amie, uno strumento che ci permette di cibare, coccolare e divertire con tre diversi minigiochi i nostri Pokémon, permettendo così di ottenere piccoli bonus come boost nell’accumulo di esperienza e colpi critici più probabili a patto di dedicare sufficiente tempo e attenzioni al nostro animaletto, e sbloccando naturalmente diverse evoluzioni basate sull’amicizia.

Il Player Search System è infine la feature più corposa e succulenta messaci a disposizione dallo schermo inferiore, e raggruppa al suo interno tutte le funzioni online del gioco. Lotte, scambi, videoclip e persino la possibilità di dialogare verbalmente con i propri amici, con Pokémon X e Y ci avviciniamo sul serio al concetto di MMO, nonostante mantenere costantemente attiva la connessione wifi influisca drasticamente sulla durata della batteria della console portatile. Alcune funzioni del PSS avrebbero bisogno di essere rifinite un bel po’, aggiungendo ad esempio una chat testuale a quella vocale o dando la possibilità di esaminare i Pokémon durante gli scambi, mentre le varie funzioni online risultano piuttoste lente come daltronde accade nel resto dei giochi per questa console.

COMMENTO DELL’AUTORE

Nella recensione si è cercato di rimanere vaghi su molti aspetti del gioco, non volendo rovinare la sorpresa ai lettori. Pokémon X & Y sono due giochi davvero fantastici, è una buona occasione per i giocatori storici di tornare ad apprezzare le meraviglie di questa magica saga e resta un ottimo titolo che gli appassionati non possono perdere. Senza nascondere un filo di entusiasmo e mettendo a tacere per un attimo la parte più nostalgica di me, posso ben dire che X & Y sono i migliori capitoli dell’intera serie.

No Lo sconsigliamo a tutti!

Recensione Breve