SOMA è un gioco da gustarsi lentamente, apprezzando i risvolti di un’avventura che prenderà forma solo dopo un buon numero di ore di gioco.
Le meccaniche di gioco in questa versione per la console microsoft sono state ottimizzate per seguire al meglio la storia con la possibilità, con la possibilità di disabilitare la componente survival.

Se per molti giocare ad un gioco senza la minima preoccupazione di morire può sembrare poco interessante, ma possiamo garantire che il gioco riesce a stare in piedi anche senza dover nascondersi dai nemici. Anzi da un lato rimuove uno degli aspetti, a nostro giudizio, meno riusciti del gioco.
I nemici, impossibili da uccidere, rappresentano forse l’apice in termini di visual design, ma allo stesso tempo un impedimento allo svolgersi dell’avventura data la poca brillantezza del gameplay.
Fatta la scelta di giocare al gioco come era stato originariamente pensato, con i mostri “attivi” o in modalità sicura, verremo catapultati in un mondo sommerso davvero spettacolare. Tutto è stilisticamente appagante e ricercato a partire dalle sequenze oscure sul fondo del mare, passando per le strutture interne fatiscenti che perdono acqua e gemono sotto il peso della pressione.

Il lavoro di Frictional Games permettere al giocatore di calarsi in un mondo contorto, chiuso, a tratti claustrofobico, ricco di immagini inquietanti e strazianti. Per la maggior parte del tempo ci ritroveremo a muoverci, o strisciare, tra i vari corridoi di una stazione marina che ricorda da lontano l’amato e rivoluzionario Bioshock.
La storia che ne consegue, evitando qualsiasi spoiler, si sviluppa con un ritmo naturale, ed invoglia il giocatore a porsi un sacco di domande filosofiche e non. Anche se è possibile procedere per la storia in modo assolutamente lineare, ignorando molti aspetti secondari, SOMA riesce a dare il meglio di sé per le persone avide di informazioni. Solo così si potrà apprezza a pieno il gioco che non si perde i riempitivi, ma si arricchisce di elementi per comporre al meglio il nostro puzzle.
L’avventura si attesta intorno a 10-12 ore e non sono stati aggiunti elementi alla storia dalle versioni uscite per Ps4 e PC.

Scappare o Nascondersi?

Il nostro alter ego Simon, protagonista della storia, come anticipato non potrà combattere. Non mancheranno le armi o gli oggetti contundenti da raccogliere, ma lo scontro con le creature che popolano Pathos II non sarà possibile.
Quando ci troveremo di fronte ai mostri, ibridi tra uomo e macchina che popolano la stazione sottomarina, avremo due sole possibilità: passare inosservati o scappare.
Questo elemento aggiunge una buona dose di adrenalina ma, l’impossibilità di scegliere come affrontare la situazione se non evitando il possibile scontro, rende decisamente debole il gameplay.

Per chi ha giocato Alien: Isolation si ricorderà la possibilità di spaventare lo Xenomorfo con il fuoco o di distruggere gli androidi che si mettevano contro. In SOMA ci sarà solo spazio per la fuga aspetto che, dopo le prime ore di gioco, comincerà a stancare ed a risultare ripetitivo.
Nella prima parte del gioco la tensione sarà notevole, soprattutto grazie agli effetti di distorsione visiva che colpiscono la nostra vista quando si avvicinerà una creatura. Questo elemento con il procedere della narrazione scemerà, sia perché ci abitueremo al luogo ed alle creature che lo popolano, sia perché SOMA non è un gioco davvero spaventoso. Le tematiche adulte trattate, riflessive e complesse rispetto ad un consueto survial-horror, porteranno l’attenzione del giocatore più sulla storia che sul gameplay.
Le sessioni esplorative rafforzeranno il desiderio di proseguire nella storia piuttosto che scappare o nasconderci dai nemici.
Con la modalità sicura il gioco diventa più un simulatore di camminata che un survival horror, ma dovremo comunque risolvere sono alcuni enigmi ed interazioni per poter procedere. Anche SOMA alla lunga cade nella trappola che apparentemente attende tutti gli horror fantascientifici: muoversi da un da un posto all’altro sistemando gli elementi e ripristinando energia… Ma non ve ne pentirete.

Un design di alto di livello, ma il 4k?

SOMA ha la sua forza nell’impatto visivo, nei dettagli di un luogo remoto e sconosciuto in cui tutto sarà stretto, quasi addosso al protagonista. Appena arrivati alla stazione sottomarina tutto sembrerà poggiare sulle spalle di Simon.
La direzione artistica fa da padrone con immagini inquietanti e tormentate in ogni nuovo angolo di Phatos II. Il level design è sapientemente orchestrato e non mancheranno imperdibili escursioni sul fondo dell’oceano o l’attraversamento di angusti cunicoli cercando una via di uscita. Molto spesso ci ritroveremo a ripercorrere i nostri passi scoprendo dettagli che ci erano sfuggiti.
Se graficamente il titolo riesce a farsi valere visivamente, per un taglio quasi cinematografico, quello che manca sono le texture aggiornate o anche solamente un miglioramento qualitativo generale. La versione Xbox di SOMA risulta lo stesso uscito qualche anno fa su PlayStation 4 appiattendosi a mero porting. Il gioco è venduto a circa 30€ e un aggiornamento delle texture a 4k e HDR avrebbe rafforzato ulteriormente l’impatto visivo del gioco oltre che invogliato l’acquisto.


L’atmosfera, nel tipo di gioco proposto, è fondamentale e l’importanza dell’audio è sicuramente elevata. Il team di sviluppo ha fatto un buon lavoro, arrangiano una serie di musiche e suoni credibili. Gli addetti alle campionature si sono spinti oltre con alcuni effetti sonori che risultano pure disturbanti, un aspetto che amplifica ulteriormente il senso di orrore all’interno del gioco. Il doppiaggio è di qualità, con i personaggi centrali che offrono una performance davvero convincente per tutta la durata dell’avventura.

Ni Lo consigliamo solo ad alcuni!

Recensione Breve

Frictional Games sono gli sviluppatori dell’apprezzato Amnesia, titolo survival horror rilasciato nel 2010. Cinque anni dopo il team Svedese ha rilasciato l’interessante Soma, per PC e Ps4, che approda in questo fine 2017 anche per Xbox One. Il ricordo del gioco è ancora vivo grazie ad una storia profonda, nel vero senso della parola, ed articolata.

Il gioco, se così si può veramente chiamare, è una piccola perla per quello che riesce a comunicare grazie ad atmosfere cupe e claustrofobiche. La tensione implacabile mentre esploreremo Pathos II, una serie di edifici che riposano sul fondo dell’oceano, è da vivere tutta di un fiato apprezzando le scelte stilistiche ed artistiche.

Il mondo creato da Frictional è avvolto nel mistero che come gli abissi rendono tutto incerto, scuro ed allo stesso tempo infinito. Il gioco è un inno all’esplorazione, al farsi guidare in una storia contorta che lentamente snocciolerà i suoi segreti. Per chi cerca un’avventura, azione e ritmo Soma risulterà diametralmente opposto: una lenta esplorazione, attenzione ai dettagli ed il desiderio di conoscenza muoveranno il giocatore in questo particolare Survival Horror. Soma è consigliato a chi vuole vivere una storia per chi vuole un gameplay profondo ed articolato è meglio guardare su altri lidi.

Immergiamo nelle profondità degli abissi con l’ultimo horror di Frictional Games con due anni di ritardo per gli utenti Xbox One.