Ideata da Robert Kirkman, la graphic novel di The Walking Dead ha riscosso fin da subito un notevole interesse da parte dei lettori di tutto il mondo; inizialmente presentato come un survival horror, The Walking Dead è cresciuto e maturato al punto da divenire un vero e proprio fumetto psicologico in cui viene mostrato e approfondito, spesso in maniera cruda ma efficace, il cambiamento comportamentale che l’essere umano vive se messo di fronte a situazioni estreme da affrontare in gruppo e la capacità degli esseri umani di fondare e gestire una piccola comunità.

Dato l’enorme successo di pubblico riscontrato dall’opera di Kirkman, il passo verso una trasposizione audiovisiva di The Walking Dead è stato piuttosto breve e nell’Ottobre del 2010 AMC ha trasmesso l’episodio pilota di una serie che è riuscita a bissare il successo della controparte a fumetti portando sui nostri schermi le avventure di un gruppo di sopravvissuti che tra coltelli in testa, decapitazioni e macerie, si troverà a lottare oltre che con orde fameliche di “non morti” anche – e soprattutto – con quel nemico invisibile rappresentato dalla convivenza tra esseri umani di ideologie e origini totalmente differenti tra loro.

Sull’onda del successo planetario ottenuto dalla saga di Kirkman abbiamo assistito ad una scissione dei diritti per lo sviluppo di videogiochi a tema; la trasposizione videoludica del fumetto è andata a Telltale Games (già noti per i remake delle avventure targate LucasArts) mentre il riadattamento della serie TV è toccato al team di sviluppo Terminal Reality sotto l’ala protettrice di Activision.

La miniserie sviluppata da Telltale Games ha ricevuto consensi di pubblico e critica grazie ad un gameplay coinvolgente e ad una narrazione e un look grafico estremamente coinvolgente e adatto al tema, analizziamo insieme se anche i ragazzi di Terminal Reality sono riusciti nell’impresa di tenere alto il brand di The Walking Dead!

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Un mondo pieno di zombie affamati e poche possibilità di sopravvivere. Non resta altro che cercare di scappare, inventando nuovi modi per salvare la pelle e non finire tra le fauci dei non morti. E’ questo lo scenario presentato da The Walking Dead: Survival Instinct.

Il gioco ripropone alcuni personaggi presi direttamente dalla serie TV, esattamente Daryl e Merle Dixon, raccontandoci cosa stavano facendo i due fratelli prima che si verificasse l’arrivo degli zombie.

STILE DI GIOCO

The Walking Dead: Survival Instinct non è un vero e proprio tie-in dato che le vicende narrate non rispecchiano in toto la trama della serie tv; Survival Instinct è, in realtà, un prequel del prodotto televisivo targato AMC in cui vengono narrate le avventure dei fratelli Dixon, Daryl e Merle, prima che questi si uniscano al gruppo capitanato da Rick e Shane. Nello specifico il giocatore assumerà il controllo di Daryl, armato soltanto della sua fidata balestra e di svariate armi bianche con cui affrontare ondate di morti viventi affamati e pronti a finirci in un sol boccone.

The Walking Dead Survival Instinct promette di essere un FPS in prima persona con una forte componente stealth; il compito, da questo punto di vista, è svolto discretamente grazie ad architetture e ambienti che permettono di sgattaiolare da un punto all’altro della mappa senza entrare nel campo visivo e auditivo degli zombie. Il paragone con titoli più blasonati che hanno presentato modalità stealth è indubbiamente improponibile e le vette raggiunte da Dishonored o Far Cry 3 sono molto distanti, ciò nonostante il titolo di Terminal Reality riesce a instaurare un buon feeling con il giocatore medio che, di certo, troverà accattivante il sistema di coperture e l’atmosfera generale ricreata.

The Walking Dead: Survival Instinct si presenta in prima battuta molto avvincente. Un perfetto incontro tra action game e survival horror. Non sempre sarà possibile infatti farsi strada sparando a casaccio sugli zombie che incontreremo sul nostro cammino; alle volte dovremo piuttosto cercare di muoverci silenziosamente e fare la conta dei proiettili per non essere spacciati. Avremo anche modo di creare dei diversivi per distrarre il nemico mentre cerchiamo di dirigerci verso l’obiettivo.

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Durante le missioni Daryl si sposterà in auto tra diverse città con l’obiettivo di recuperare Merle. L’automobile diventa dunque un elemento essenziale del gioco in quanto funge anche da deposito per tutti quegli oggetti che non hanno trovato spazio all’interno dell’inventario

Eliminare gli zombie risulta sempre molto entusiasmante. Il gioco è cruento e sanguinoso, cercando al contempo di mantenere fedeltà alla serie TV. Potremo fracassare il cranio dei non morti, infilzarli con il coltello da caccia, con tubi o arnesi vari. Senza dimenticare la possibilità di spappolarli a fucilate.

Tutta l’avventura si divide in cinquanta obiettivi, all’interno dei quali sono presenti sotto-missioni che aggiungo un po’ di varietà al gioco, che alla lunga potrebbe anche scadere nella monotonia.

Avremo la possibilità ad esempio di “sfruttare” dei personaggi incontrarti durante il nostro cammino, affidando loro il compito di cercare rifornimenti. Questi personaggi potranno poi seguirci nei nostri viaggi in auto, durante i quali tra l’altro potremo scegliere il tipo di percorso da intraprendere. Le difficoltà ovviamente cambiano in base al tipo di scelta.

LA REALIZZAZIONE

Seppur la buona volontà e un buon game design siano tra gli ingredienti principali per un titolo di successo, cioè che manca in The Walking Dead: Survival Instinct sono forse i fatti. Tutte le idee e i concetti che abbiamo raccontato fin qui sono effettivamente realizzati male.
La grafica non riesce a tenere il confronto con titoli simili di recente uscita. I modelli degli zombie sono poco dettagliati e le texture di bassa qualità e definizione. Il gioco poi è estremamente ripetitivo, sia come giocabilità che come aspetti grafici. Gli scenari presentano pattern sempre uguali e anche il modo di affrontare le avventure alla fine si rivela sempre lo stesso.

Una nota di merito va invece al comparto sonoro, soprattutto per la presenza delle voci originali di Norman Reedus e Michael Rooker.

COMMENTO DELL’AUTORE
The Walking Dead Survival Instinct, nonostante alcuni evidenti difetti, è un must buy per coloro (e sono tanti) che hanno apprezzato e continuano a seguire in TV le imprese di Rick, Shane, Deryl e gli altri. Il mood della serie televisiva è fedelmente riportato all’interno della trasposizione di Terminal Reality, l’aria che si respira è cupa e pesante e si avverte costantemente la minaccia di trovarsi faccia a faccia con un gruppo di non-morti.
Chi vive di pane e survival horror, invece, dovrà valutare attentamente l’acquisto; qui non si tratta di scappare al buio, non si urla dalla paura, non si spara freneticamente contro demoni. In The Walking Dead Survival Instinct conta il saper gestire le munizioni, muoversi con cautela per rimanere invisibili agli zombie e, più in generale, conta l’essere in grado di rimanere sempre allerta e non farsi mai prendere dallo sconforto della situazione, sopravvivere al male.

No Lo sconsigliamo a tutti!

Recensione Breve