E’ dalla delusione di Underworld, dal 2008, che aspettavo una rinascita. Tomb Raider stava inesorabilmente perdendo smalto. I suoi ultimi capitoli non erano così brutti ma, siamo onesti, non riuscivano a regalare neanche un minimo del divertimento e dello stupore del suo passato. Ora siamo nel 2013 e dopo anni di attesa la nostra eroina ritorna, presentandoci un suo aspetto finora inedito: il suo lato più fragile ed insicuro. Lara Croft non è più la donna “tutta d’un pezzo” a cui ci eravamo abituati; quiandremo a scoprire le sue origini, interpretando una sua incarnazione più giovane, inesperta e spaurita.

Il gioco quasi non ci dà il tempo di premere start che già ci ritroviamo malamente scaraventati su di un’isola sperduta, dove la nostra protagonista dovrà combattere per sopravvivere. Per quanto un po’ brusca, devo ammettere che la sezione introduttiva riesce a coinvolgere, presentandoci interessanti meccaniche come l’utilizzo del fuoco, alcuni dei numerosi quick-time-events e la caccia… Peccato che ognuno di questi aspetti saprà rapidamente rivelarsi marginale, e non approfondito.

Dopo una prima breve parte, dove saremo impegnati ad imparare le basi del gioco, Lara otterrà una pistola. Da qui in poi non scherzo quando dico che tutto ciò che avverrà sarà ciò che vedrete per il resto del gioco: un meccanico susseguirsi di sparatorie con coperture (ovviamente) e fasi platform di una linearità imbarazzante; occasionalmente questa prassi sarà troncata da alcune scene d’azione (inutilmente esagerate e pompose) che portano unicamente ad allungare e dilatare una storia già abbastanza noiosa.

L’immensa linearità del gioco potrà venir interrotta dalle poche missioni secondarie, rappresentate dalle tombe, le quali consistono nell’entrare in una grotta, risolvere “un’enigma” (la cui semplicità rasenta l’insulto all’intelligenza dei giocatori) e prendere il bottino.
Un altro elemento di distrazione è costituito dalla raccolta dei collezionabili, molto numerosi e variegati; peccato che anche questo aspetto faccia notare quanto in questo gioco l’esplorazione non sia altro che uno spettro: basta cercare un po’ e si troveranno delle mappe che ci riveleranno le locazioni di ognuno di questi oggetti…

Per quanto riguarda la trama, ci troviamo di fronte all’ennesima storia non brutta, ma semplicemente banale e prevedibile. E’ davvero triste dirlo, ma dopo trenta minuti di gioco avevo già capito come sarebbe andata a finire, con tanto di dettagli… Che io sappia, non so prevedere il futuro, quindi ritengo che sarebbe stato d’obbligo un po’ di impegno in più.

L’aspetto più riuscito è probabilmente la caratterizzazione della povera Lara, che anche se perennemente massacrata, in un pessimo tentativo di commuovere a tutti i costi il pubblico, risulta essere ancora un buon personaggio, carismatico e affascinante, la sua evoluzione e crescita viene affrontata in una maniera davvero sbrigativa e rapida, ma non abbastanza da rovinarla (per fortuna).

A livello tecnico Tomb Raider si tiene indubbiamente su livelli eccelsi, con una grafica ottima e delle animazioni stupende (forse tra le migliori degli ultimi tempi), ma come ormai dovremmo tutti sapere, questo non basta assolutamente a fare un bel gioco.

Tirando le somme, se paragonato ai suoi vecchi predecessori questo nuovo Tomb Raider risulta completamente sconfitto sotto ogni punto di vista (soprattutto del level design e dell’esplorazione), se preso a sé stante non posso negare che come third person shooter riesca a fare il suo lavoro: le coperture funzionano a meraviglia, il potenziamento delle quattro armi a disposizione è piuttosto amplio e complesso e le abilità che andremo ad ottenere nel corso dell’avventura riusciranno a variegare almeno un po’ le nostre azioni.
Il problema che io intendo sollevare è questo: sono perfettamente a conoscenza della media dei voti che questo titolo ha ottenuto, ma credo di essere obbiettivo quando affermo che Tomb Raider non sia altro che l’ennesimo figlio di un’epoca videoludica di banalità e ridondanza, dove l’appiattimento e la ripetitività vengono lodate come originalità ed innovazione. Siamo onesti: sfido chiunque a trovare una sola idea originale in questo gioco.

Mi dispiace vedere che Tomb Raider piuttosto che rinascere ed evolvere si sia adattato e omologato a ciò che più è richiesto al momento; come già detto, come third person shooter non è neanche terribile, anche se rimane banale, ma guardando la scena videoludica moderna una domanda mi sorge spontanea:avevamo davvero bisogno che anche Tomb Raider divenisse l’ennesimo TPS?

COMMENTO DELL’AUTORE
Speravo di vedere qualcosa di nuovo, ma invece questo Tomb Raider è solo l’ennesimo TPS, già visto e rivisto.
Sicuramente è tutto ben fatto ma non ha assolutamente niente di speciale oltre alla sua protagonista.
Un vero peccato… Bisognerà ancora aspettare prima di vedere un vero Tomb Raider come si deve.
Lo posso consigliare unicamente a chi stravede per questo genere e a chi proprio non vede l’ora di mettersi nei panni della giovane Lara Croft.

No Lo sconsigliamo a tutti!

Recensione Breve