Con il futuro alle porte, grazie alla recente presentazione della Playstation 4 (PS4) da parte di Sony, in occasione del Playstation Meeting 2013 del 20 Febbraio 2013, aspettare i vecchi titoli della sorella maggiore PS3 non solo risulta una sofferenza, ma toglie anche il gusto di pensare di avere tra le mani un titolo di ultima generazione. Titoli pur sempre all’avanguardia ma che peccano di qualcosa, un qualcosa anche futile come può essere il palese comparto grafico. Lo slogan PS4 è “Preparati a vedere il futuro” ma il detto gallina vecchia fa buon brodo è ancora valido per PS3, nonostante sia sulla strada del pensionamento o al massimo della mezza età.

Il monolite nero targato Sony ha infatti ancora molto da offrire ai fedeli videogiocatori che in questi anni hanno assistito ad un crescendo delle sue capacità, fino ad oggi con l’attesa di alcuni dei titoli di punta del brand, tra cui God of War: Ascension, Beyond: Two Souls e The Last of Us.

BEYOND

Molti di voi ricorderanno senz’altro la presentazione di The Last of Us alcuni giorni prima dell’evento ufficiale dei VGA 2011 (Video Game Awards). Più che presentazione vera e propria ci fu un’invasione di video virali diffusi in rete, che mostravano diversi live action confusi ma allo stesso tempo sufficientemente esplicativi, tanto da potersi fare un’idea in anticipo del contenuto e della trama del titolo in questione. I video ponevano l’accento su delle rivolte civili tra la popolazione locale e le forze dell’ordine, scaturite da una possibile e dilagante epidemia (a seguito di un disastro nucleare o biologico).

Successivamente alcuni dettagli vennero a galla, come la possibile esclusiva PS3 del gioco, seguito dalla mancanza dell’annuncio del team di sviluppo che guidava le redini del progetto. Dalle prime immagini rilasciate si poteva tranquillamente pensare ad un survival horror in prima persona in stile Penumbra o Amnesia del team Frictional Games; ipotesi scartata esclusivamente per l’interesse dello studio nello sviluppo di titoli PC, Linux e Mac.

L’esperienza insegna che dietro ad ogni grande gioco misterioso c’è spesso alle spalle un grande team di sviluppo e The Last of Us non fu da meno. Abbandonata per un attimo la saga di Uncharted, lo studio Naughty Dog annunciò ufficialmente ai VGA 2011 di essere a capo del progetto esclusivo per PS3. Certamente i team di sviluppo che lavorano su esclusive per PS3 si possono contare sulle dita di una mano ed è stato quindi facile indovinare quale fosse il prescelto; ricordiamo i più affini al genere come: Insomniac (Resistance e Ratchet & Clank) Sucker Punch (Sly e INfamous) e proprio Naughty Dog (Uncharted, Jak & Dexter, Crash Bandicoot).

Discorso diverso se si volesse ricollegare un misterioso video rilasciato da quel fenomeno da baraccone che è Hideo Kojima per Metal Gear Solid, o per il suo presunto “nuovo titolo” The Phantom Pain. Basti pensare a questa esplicativa foto di repertorio del producer che riportiamo di seguito:

Kojima-Mogren

Senza divagare troppo, tornando a The Last of Us, finalmente durante l’evento VGA viene mostrato un nuovo video, non di gameplay ma realizzato comunque con il motore grafico del gioco, dal risultato davvero impressionante. Il video mostra in primis i protagonisti, il superstite Joel e la giovane Ellie, ed infine permette di scorgere alcune delle creature contaminate (una volta umane) che si troveranno ad affrontare lungo l’avventura, collocabile tra il genere platform/action e survival horror.

Siamo entusiasti di poter svelare finalmente The Last Of Us, un progetto per cui il team ha lavorato duramente”, ha detto Evan Wells, co-presidente del Naughty Dog Inc. “Siamo fiduciosi, The Last Of Us farà un balzo in avanti in termini di gioco e narrazione cinematografica, offrendo ai giocatori un’esperienza unica come mai prima.

La trama di gioco, per quanto sostanzialmente già sfruttata più volte, è riassumibile in poche righe che spiegano in maniera molto semplice il contesto in cui si trovano catapultati i due protagonisti (senza però svelare l’informazione cardine su cui verte l’intera trama, vale a dire la natura dell’epidemia e la possibile cura).

The Last Of Us è un’esperienza che combina elementi tipici dei giochi di “sopravvivenza” e di azione per raccontare la storia di un personaggio che si trova ad affrontare una popolazione decimata da una piaga dei tempi moderni. La natura comincia a prendere possesso delle città abbandonate e i pochi superstiti si uccidono a vicenda per ottenere il cibo e le armi residue. Joel, un sopravvissuto spietato, ed Ellie, una coraggiosa adolescente e già matura per la sua età, dovranno lavorare insieme per sopravvivere al loro viaggio attraverso quel che rimane degli Stati Uniti.

Si noti che la storia è riconducibile o ispirata a romanzi come l’Ultimo uomo sulla terra da cui deriva Io Sono Leggenda, e ancora a film catastrofici di successo come Deep Impact, Armageddon – Giudizio finale, The Road (molto simile per degli aspetti) e così via discorrendo. In ambito videoludico, i più famosi che trattano di catastrofi simili sono la serie Fallout e RAGE di Bethesda, I Am Alive, Metro 2033 e S.T.A.L.K.E.R del team ucraino GSC Game World. Quest’ultimo trattando di un argomento realmente accaduto (il disastro di Černobyl’) è quello più verosimile e a cui The Last of Us potrebbe aver tratto spunto per la trama.

Ciò non toglie che S.T.A.L.K.E.R è un classico FPS, così come tutto sommato sono anche Fallout, RAGE e Metro 2033, quindi da questo punto di vista il titolo Naughty Dog reinventa il termine sopravvivenza proponendo un’azione meno schematica, che lascia spazio a diverse variabili, gestibili liberamente dal giocatore (accostandosi ad I Am Alive di Ubisoft).

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Focalizzandoci ora sul gameplay vero e proprio (come già confermato dal team di sviluppo), l’unico protagonista giocabile sarà Joel, mentre Ellie sarà controllata da un’avanzata IA. Ellie infatti non sarà per nulla un peso durante l’avventura (saprà dove e come nascondersi) ma offrirà supporto di vario genere, tra cui: sarà indispensabile per risolvere alcuni enigmi, potrà raggiungere zone altrimenti inaccessibili e infine sarà utile anche in combattimento, sfruttando l’ambiente che la circonda in modo da avvantaggiare Joel contro i nemici.

Parlando proprio di nemici, non ci si troverà di fronte ai semplici infetti come in un tradizionale survival horror, ma saranno presenti anche semplici superstiti, divisi tra ostili o potenziali alleati. Anche i nemici saranno dotati di una IA di tutto rispetto chiamata Balance of Power, che consentirà loro di adattarsi alle situazioni, rispondendo in maniera più che veritiera ed in tempo reale alle azioni e alle scelte prese dal giocatore.

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Il gameplay di base può essere etichettato come un’interessante evoluzione delle meccaniche di gioco già sfruttate in Uncharted, da cui The Last of Us trae il meglio ed innova il genere. A differenza del predecessore, ci sarà la possibilità di esplorare maggiormente l’ambiente circostante, non in perfetto stile open world ma comunque eliminando quel senso di costrizione.

Durante l’esplorazione l’obiettivo di vitale importanza sarà quello di non dare nell’occhio, arrivando allo scontro diretto solo se strettamente necessario. Tra le tante novità c’è la decisione da parte del team di eliminare la rigenerazione della vita e di piazzare su schermo la classica barra della salute, che in seguito ai danni subiti potrà essere ripristinata esclusivamente con dei medikit (trasportabili fino ad un massimo di tre).

Come se non bastasse la magnum di Joel non avrà proiettili infiniti e sarà difficile reperirli, se non abbattendo i nemici e frugando tra i cadaveri. Ciò non toglie che la ricerca potrebbe risultare infruttuosa. Bluffare sulle munizioni in canna potrebbe essere un’alternativa ingegnosa per evitare gli scontri (magari anche prendendo in ostaggio i nemici).

La componente stealth è maggiormente sviluppata rispetto ad Uncharted, e consente a Joel di nascondersi e ripararsi dietro ad una molteplicità di oggetti, oltre che attaccare se necessario. L’intensità dei rumori generati da colluttazioni e movimenti troppo rapidi, infatti, potrebbero suscitare l’attenzione e la curiosità dei nemici nei paraggi. Sistema rimodernato anche per i combattimenti in mischia che non si risolvono esclusivamente con semplici pugni ma che potrebbero degenerare in estremi disarmi e violente interazioni ambientali (dai video fin’ora rilasciati, sembrano trattarsi di quick time event ma privi di indicazioni su schermo). Da citare infine l’aggiunta di armi corpo a corpo ed oggetti da lancio.

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Sulla scia dell’ultimo Alone in the Dark (ricorderete il giaccone/inventario delle meraviglie di Carnby) sarà possibile raccogliere oggetti utili e combinarli secondo le evenienze. Una bottiglia di liquore ed una benda potrebbero trasformarsi in una molotov, ma allo stesso tempo quella benda sarebbe stata utile anche per curare le ferite, quindi spetterà al giocatore gestire le proprie risorse con parsimonia.

Tecnicamente parlando, il titolo dovrebbe vantare lo stesso motore grafico di Uncharted ma estremamente riadattato e perfezionato (roba da PS4? ndr.). Infatti dai modelli poligonali, alle semplici texture fino alle illuminazioni dinamiche, sembra che Naughty Dog si sia spinta ancora una volta oltre il limite del possibile, proponendo un comparto grafico ancora più accattivante di quello visto in Uncharted 3 (non male per i creatori di Crash Bandicoot).

Dal lato animazioni si può dire che ogni singola azione o movimento dei vari personaggi sia stata costruita da zero, senza neppure una vaga somiglianza con quelle di Drake e compagni. L’espressività facciale infine è quanto di più simile alla realtà, non solo presente durante i dialoghi ma anche nella normale azione di gioco.

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L’analisi condotta fino a questo punto resta ovviamente molto generale, dato che il gioco è ancora in fase di sviluppo e il materiale rilasciato fino ad ora mostra esclusivamente alcuni degli aspetti più interessanti del titolo, rispetto a quanto l’intera avventura avrà da offrire.

E’ recente la notizia del cambio di data di rilascio al 14 Giugno 2013 ma Neil Druckmann, Creative Director di Naughty Dog, rassicura i fan dichiarando:

The Last of Us è un progetto ambizioso. Per molti versi potrebbe essere il più ambizioso della storia di Naughty Dog. Ha un universo narrativo inedito, un cast tutto nuovo, una nuova tecnologia, un nuovo genere e, come se non bastasse, ha anche la campagna più lunga mai creata da Naughty Dog.

l nostro team si fregia di imporre standard di qualità altissimi per ogni aspetto dei suoi titoli: meccaniche di gioco, trama, direzione artistica, design, tecnologia e non solo. Vogliamo che The Last of Us alzi ulteriormente questo standard. Per noi, ma soprattutto per voi, i nostri fan.

Concludendo, The Last of Us potrebbe rappresentare una delle ultime esclusive PS3 ancora da considerarsi next generation in assoluto, prima dell’arrivo della Playstation 4 che di sicuro rivoluzionerà il concetto di videogioco. L’alto livello qualitativo raggiunto da Naughty Dog con The Last of Us fa ben sperare (anche per PS4). Se bisogna “prepararsi a vedere il futuro”, nell’attesa tanto vale godersi quello che questa generazione ha ancora da offrirci.