Phil Spencer non poteva scegliere un momento migliore per annunciare l’ovvio, ovvero che il team Xbox è al lavoro su una nuova console, Xbox Scarlet. Gli otto anni della settima generazione di console, salvo qualche miracolo tecnologico, sarà irripetibile ed un ciclo vitale di quattro anni sembra l’approccio più probabile in un mercato che sta vivendo macroscopiche evoluzioni. I servizi sono sempre più il centro dell’esperienza ed il nuovo hardware si adatterà sempre di più a queste esigenza aiutando sia il consumatore che i produttori.
Microsoft non si vuole far trovare impreparata e le prime notizie sulla prossima generazione di console sembrano confermare che il game streaming è e sarà il futuro del mondo video-ludico. Non solo, per tutti quelli che vorranno continuare l’esperienza come la conoscono, puro e semplice hardware da salotto, gli ingegneri Xbox sono al lavoro per portare un nuovo gioiello tecnologico.
Andiamo con ordine.

Onlive e Gaikai

L’idea di videogiochi via streaming non è nata ieri e neanche l’altro ieri. Per trovare le radici di questa particolare tecnologia bisogna andare indietro fino al 2010 data di lancio del servizio Onlive. La società americana, fondata nel 2003, aveva investito un quantitativo spropositato di soldi per introdurre questa nuova esperienza ludica in cui, tramite abbonamento mensile, si potevano giocare n titoli via streaming senza l’ausilio di una console.
Un’altra società, nel tentativo di anticipare i tempi, si era buttata in questa interessante tecnologia: Gaikai sempre americana e fondata nel 2008. La storia ci illustra che due compagnie, ora acquisite da Sony e convogliate nel servizio PlayStation Now, hanno provato ad innovare il mondo video-ludico quasi una decade fa scontrandosi con infrastrutture e, soprattutto, una mentalità del giocatore medio ancora troppo radicata alla semplice console. La tecnologia vive su tre importanti dimensioni: la prima è l’innovazione, quella soluzione che permette di cambiare quello che conosciamo ora, la seconda sono le infrastrutture, pronte ad accogliere la nuova soluzione e la terza, forse la più importante, è l’utenza pronta ad abbracciare quanto di nuovo proposto.
Lo streaming game è l’esempio di un’idea brillante lanciata anticipando di troppo i tempi. I giocatori, soprattutto quelli su console, si erano affacciati da pochi anni alla rivoluzione internet quando Xbox One e PlayStation 4 erano ancora ben lontane. Queste due console sono quelle che di fatto hanno aperto il mondo digitale ai giocatori “da salotto”, cosa invece ben nota ai giocatori da PC. Il PS Now sta tuttora faticando ad imporsi ed altri competitor stanno battendo la strada del Cloud, perché è di questo che si tratta, come il servizio di Nvidia GeForce NOW. Microsoft fino ad oggi è rimasta a guardare, valutando la situazione e conscia che, grazie alla potenza di Azure, un servizio gaming interamente online non rappresenterebbe il problema una volta che internet e gli utenti abbiano raggiunto la giusta espansione e maturazione.

Xbox Scarlet si divide in due

La notizia di una console tradizionale, con CPU/GPU/RAM/HD etc. è ormai confermata come che il team Xbox è al lavoro su una soluzione via stream. La finestra di lancio sarà 2019/20 dando ancora due possibili anni alle infrastrutture internet di raggiungere i requisiti per la nuova tecnologia.Xbox Scarlet versione streaming, che funzionerà solamente connesso, non sarà un semplice box che riceverà un segnale in maniera passiva, come un televisore per intenderci, ma avrà una sua unità di calcolo per alleggerire quanto il Cloud elaborerà. Processo delle immagini, controllo degli input di gioco e gestione delle collisioni saranno gestiti da questa sorta di Thin Client (desktop per macchine virtuali) che permetterà di avere un’esperienza fluida e senza intoppi. Il device molto probabilmente rivoluzionerà anche i servizi consentendo anche ai giocatori abbonanti ad un servizio “Silver” di giocare in multi-player questo perché di fatto i giochi saranno usufruibili solamente connessi come si pensava nel 2013… perché si, Microsoft ci aveva provato già al lancio della One.Senza rivangare ricordi nefasti la Xbox One era la soluzione Microsoft del PS Now, un ibrido console casalinga che avrebbe dovuto sfruttare la potenza del Cloud. L’idea cadde lentamente nel dimenticatoio a causa a di infrastrutture delle utenze non adeguate ed una pessima comunicazione.
Ora, con l’avvento della nona generazione di console, Microsoft si “splitta” in due dando all’utenza due soluzioni altamente preformanti che garantiranno il top in entrambe le soluzioni. Per i tradizionalisti, o chi vive in luoghi dove internet fatica ad arrivare ad una banda accettabile, avremo una console “as is” ovvero come le conosciamo ora. Per chi “naviga” su fiumi di Mbps di banda potrà optare per una soluzione a basso costo perché di fatto priva di HD, Blu-Ray e tutti quegli elementi che aumentano il prezzo delle console e ne limitano le potenzialità.

Confusione o Scalabilità?

In molti vedono un rischio nel proporre una doppia soluzione per la nuova generazione di console. E questo rischio c’è.
Microsoft dovrà essere brave ed intelligente ad introdurre questo nuovo sistema facendo un doppio lavoro per “segmentare” le due console in modo da non creare confusione. Da un lato la società di Redmond avrà la possibilità di dare alle utenze delle soluzioni scalabili, che si adattano alle esigenze, all’altro c’è il rischio di pestarsi i piedi.Questo processo è e sarà totalmente in mano al marketing e ad una scelta intelligente del lancio dei due device. Nella mia visione c’è l’arrivo della Xbox Scarlet a novembre 2020, pronta ad affrontare una folgorante Ps5, per poi a seguire la soluzione streaming con la sua introduzione nel primo trimestre del 2021. Questo permetterebbe agli ingegneri di immettere sul mercato qualcosa di estremamente ottimizzato e dare ancora più tempo alle infrastrutture internet di raggiungere quel minimo sindacale anche a Canicattì… (senza offesa, adoro la Sicilia…).

Un lancio in contemporanea la vedo dura da digerire ad un’utenza che si affaccia per la prima volta ad un sistema interamente online con il marchio Xbox, ma fortunatamente non spetta a me quest’ardua decisione.

Evoluzione necessaria

Per quanto possa sembrare strano il gaming come lo conosciamo oggi sta mutando più velocemente di quando realmente ce ne accorgiamo. Grosse produzioni lasciano spazio a titoli più immediati e gratuiti, i servizi stanno prendendo un ruolo da protagonisti e le console invecchiano troppo velocemente per tener il passo con le nuove tecnologie. Questi tre aspetti stanno spingendo i colossi video-ludici ad aggiornarsi, un aggiornamento necessario per stare al passo coi tempi e le nuove tecnologie.Microsoft, Sony e Nintendo sono e saranno chiamate a rimettersi in gioco perché rimanere ancorati al passato potrebbe risultare deleterio e dannoso. Gli esempi li troviamo nella telefonia con colossi come Nokia, Blackberry o Motorola che un tempo dominavano il settore ma, un mancato allineamento sulle richieste di mercato e scelte poco tempestive, ne hanno quasi cancellato l’esistenza.

See you next time buddies,
X-Boss Out.