Durante il Gamerome, evento gratuito videoludico nella cornice di Parco Leonardo, Tim Willits di Id Software è intervenuto per spiegare la storia dietro Quake e come abbia rivoluzionato il mondo dei video giochi odierni, arrivando fino al nuovo titolo Quake Champions.

Tim Willits è innanzitutto il direttore creativo e l’ex co-proprietario di id Software, infatti la sua carriera inizia nei primi anni 90 con la fondazione dello studio. Quest’ultimo ha, come tutti sappiamo, sfornato moltissimi titoli che sono diventati veri e propri pilastri del genere odierno: Doom, Wolfenstein e Quake.

Ma quali sono gli elementi che Id Software cerca sempre di inserire nei propri giochi? Per Willits sono: innovazione, il coinvolgimento ed infine il loro marchio di fabbrica, l’intensità dell’azione.

La compagnia iniziò nei primi anni 90, quando tutto era semplice e Nintendo dominava il mercato. Con Doom e Wolfenstein attuarono una rivoluzione di cui ad oggi parlano molti libri, dimostrarono che i videogiochi non erano solo un innocente passatempo per bambini, ma anche cruenti e frenetici media per adulti. Questo avvenne soprattutto con Doom,il quale gettò le basi per tutti i lavori successivi dello studio, compreso Quake.

Con questo loro immortale gioco, Id Software si aggiudicò diversi traguardi che ancora oggi segnano l’industria: la parola e la modalità “Deathmatch” ed il supporto per le mod. Quest’ultimo aspetto è quello che ha fatto nascere molti videogiochi moderni attraverso Quake, come Counter Strike, i quali all’inizio non erano altro che semplici mod.

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Quake fu rilasciato nel 1996, ma quali erano (e sono) le caratteristiche di questo nome? La velocità dell’azione sullo schermo, il combattimento in stile arena, le armi situazionali all’interno del gioco e, per finire, personaggi iconici.

Quake inoltre fu il primo gioco a sperimentare diverse cose: un mondo interamente in 3D, la prima architettura client-server tramite IP ed i primi clan/interazioni sociali tra giocatori online. Quest’ultima cosa fece nacquere il Quakecon, ma non per volontà di Id Software ma per quella di alcuni fan accaniti. Infatti, ancora oggi, il Quakecon è principalmente gestito da clienti volontari.

La community ha infatti avuto una parte importante per la storia del franchise, facendo emergere i cosiddetti “Gameplay Emergenti”, ovvero elementi di gameplay che neanche gli sviluppatori avevano pianificato, come il famosissimo Rocket Jumping, dove ci si lanciava in aria utilizzando l’esplosione di un lanciarazzi.

La tecnologia di Quake, negli anni, era così d’avanguardia che fu usata ( e viene usata tuttora ) da diverse compagnie per grandi marchi, come Call of Duty e Half Life.

Quake, ovviamente, continuò ad evolversi nel tempo, aggiungendo elementi ad ogni capitolo fino ad arrivare ai nostri giorni con Quake Champions, il quale in origine era stato pensato come un add-on per Quake Live.

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Questo titolo, il quale entrerà in beta nel prossimo anno, è un FPS arena per PC con diversi eroi giocabili. Essendo un nuovo capitolo, incorpora tutte le caratteristiche del franchise da cui proviene, partendo dalla velocità tipica del marchio fino alle armi nella mappa. Non esistono loadout naturalmente, ogni giocatore sarà allo stesso livello all’inizio del gioco. Quake Champions avrà tuttavia diversi personaggi iconici con un’abilità attiva specifica, che tuttavia lascia enorme spazio alle capacità individuali dei giocatori. Senza dubbio è un elemento innovativo che strizza l’occhio alle ultime tendenze.

Nei prossimi mesi inizieranno sessioni di iscrizione alla beta. Inoltre, i vecchi fan, troveranno sicuramente tanti riferimenti ai vecchi capitoli, proprio come è avvenuto nell’ultimo Doom.