Kerbal Space Program

Sviluppato da Squad, edito nel 2011, Kerbal Space Program è uno di quei titoli in costante evoluzione e che vi farà volare. Non lo dico solo io eh, lo dice anche Newton. Isaac Newton, se ve lo domandaste.

Cosa si fa dunque di bello in questo Kerbal? Beh, già il nome del gioco è abbastanza autoesplicativo direi: si deve approntare un proprio programma spaziale, con un occhio alle spese e alla raccolta di dati scientifici. Detta così sembra quasi noioso, insomma: il solito, vecchio gestionale con una base simulativa.

E invece no! Un gioco davvero addictive e in grado di coinvolgervi, di scagliarvi nell’orbita e, se avete la sfortuna di capitare nel mio savegame, precipitare a circa quindici G verso le più dure e granitiche montagne di Kerbin, il pianeta d’origine dei simpatici (e folli) Kerbals.

It’s nothing else but fantasy… It’s make believe!

Si, ok, ho rubato le parole ai Blind Guardian. Ma qua Fly gira a tutto volume e mi pare anche alquanto azzeccata per guidarvi nello spazio intorno a Kerbin. Quindi tenete il dito sul comando di lancio e preparatevi ad accendere i booster: si decolla!

Tutto il gioco ruota intorno alle tre modalità proposte dai creatori: carriera, sandbox e scientifica.

Nella prima, come mi sembra più che palese o mie dolci carotine, dovremo costruire il nostro personalissimo programma spaziale, completo di contratti e obiettivi da raggiungere per poter avere finanziamenti e di conseguenza i fondi per costruire quel simpatico Saturn V che tanto vorremmo avere parcheggiato in giardino. Ah, ovviamente non potete aspettarvi di avere di base tutti i pezzi (e sono davvero tanti!) disponibili. Li sbloccherete man mano che avanzerete di livello.

Nella partita sandbox, invece, partiremo con tutte le ricerche effettuate e tutti i pezzi per costruire le nostre navicelle già pronte all’uso. Avremo quindi modo di dare libero sfogo alle nostre più perverse idee in tema di razzi. Roba da far impallidire Wehrner Von Braun, fidatevi!

Rimane solo la modalità scientifica, nella quale potremo invece fare i ricercatori a tutto tondo e avremo come solo obiettivo quello di studiare quanto più possibile il sistema solare di Kerbin. E magari, se ci avanza tempo, provare anche a colonizzarlo. Sapete, le solite cose di tutti i giorni…

Now up and down it goes, and round, round and round!

Meglio di così non si può esprimere il feeling col gameplay di questo gioco: per farla breve, appena installato mi sono detto: “ehi, Fluffy, che ne dici di tentare di fare il Neil Armstrong della situazione?”. Niente di peggio che questa decisione, cari miei. Più che al successo dell’Apollo 12 ho assistito alla rovina dell’Apollo 1. Una tragedia che ha scosso tutto Kerbin.

Caratterizzato da una curva d’apprendimento davvero ripida, Kerbal Space Program è uno di quei giochi che non si possono godere se non si ha una solida base di conoscenza delle meccaniche. Non è sicuramente un gioco da un’oretta e via alla domenica pomeriggio.

Fortunatamente la sezione tutorial del gioco comprende tutto quello che ci occorrerà per imparare a destreggiarci tra Delta V, orbite retrograde e prograde, rientri in atmosfera e docking in orbita. Vi sembrano parole aliene? Anche a me, ma armato di vocabolario inglese/italiano (il gioco è del tutto localizzato in inglese, senza se e senza ma. Sappiatelo) ho cominciato a capire come muovermi negli spazi vicino a Kerbin.

Spedire in orbita il nostro primo Kerbal, magari con un razzo costruito da noi da zero, è una soddisfazione grande quasi quanto quella che potreste provare sorseggiando una pinta di Guinness spillata come si deve. Quasi infinita. Personalmente ho trovato molto appagante la libertà che il gameplay del gioco consente, di fatto limitando le possibilità alla nostra fantasia (e alla rudimentale, ma efficace, fisica del gioco).

Purtroppo, non essendo poi una cima in matematica, speravo in una interfaccia un po’ più amichevole nei confronti del giocatore: sbagliavo. In Kerbal Space Program la matematica conta e non poco. Fortunatamente la community di Kerbal ci viene incontro laddove gli sviluppatori hanno mancato, ma di questo vi parlerò più avanti.

Morale della storia, una volta cominciato a capire come funziona la fisica del gioco e aver appreso come progettare una navicella in grado di volare e non di fare solo la pessima imitazione di una gallina che cade da un albero, la mia carriera di Kerbonauta ha preso il via con somma soddisfazione.

I comandi (ho avuto modo di testare la versione 1.2, la release più recente disponibile su Steam) sono tutti impartiti da tastiera e mouse. È possibile giocare Kerbal anche con un pad o, in casi estremi, con il mousepad di un portatile ma l’esperienza che ne verrà fuori sarà di infima fattura: Kerbal va giocato solo ed esclusivamente con mouse e tastiera, chi fa altrimenti è un folle!

Per la navigazione ci si affida ad una interfaccia, chiamata Navball, sulla quale sono presenti icone diverse. Ognuna di queste icone rappresenta una sorta di senso di marcia della nostra navetta, consentendoci di pilotare anche a occhio senza affidarci ad altri strumenti, ma a meno che non siate dei veri astronauti o dei veri esperti di Kerbal non ve lo consiglio. Proprio no.

‘cause i sense from the road the end of fun gets near…

A tutto c’è una fine, anche al divertimento. E purtroppo i difetti tecnici di cui Kerbal patisce al momento riescono a spezzare il nostro senso di estasi per soppiantarlo con una carogna inimmaginabile.

Cali di framerate apocalittici, sonoro che a tratti funziona e a tratti no, una pessima gestione della videocamera sono i peggiori difetti che ho riscontrato.

Per quanto riguarda il sonoro e la gestione della telecamera, ahimè, c’è ben poco da fare: è dalla prima release che Kerbal si porta dietro queste imperfezioni e ad oggi ancora non c’è stata soluzione.

I cali di framerate, invece, sono causati da due fattori che dovrete tenere in considerazione durante ogni sessione di gioco: la gestione della fisica in game e il numero di pezzi con cui costruirete ogni vostra navicella. Il gioco infatti gestisce la fisica di ogni singolo pezzo di ogni nave quindi, come è ovvio, più pezzi avrà la vostra nave più il gioco andrà a scatti. E quando dico a scatti intendo roba da cinque/dieci frame al secondo. Imbarazzante. E spesso foriero di inenarrabili scontri orbitali. Io, per colpa di questo frame rate osceno, ho perso una stazione spaziale costatami ore di fatica, progettazione e sane bestemmie per essere messa in orbita e in funzione.

ksp-4

You better come with me, so soon you’ll see!

Ed eccoci. Vi parlavo della community, giusto? Un po’ più su, se ricordate.

Benissimo, ecco il vero punto di forza di Kerbal Space Program. La community.

Mi sono preso un po’ di tempo per esplorare i vari forum dedicati, da quello ufficiale alla controparte italica, e ho trovato una community attiva e coinvolta nello sviluppo.

Un esempio su tutti? Le mods. Ce ne sono a tonnellate, dalle più assurde che vanno ad aggiungere parti robotiche fino ad alcune che sono nate per semplificare la vita di noi “nabbi”. Tra le più famose e degne di menzione troviamo sicuramente MechJeb, una mod che ci consente di montare una sorta di autopilota su ogni nostra navicella. Certo, toglie un sacco al gioco, di fatto ci si limita a impostare le manovre che vogliamo compiere per poi alzarci dalla poltrona, prepararci un bel caffè e osservare il computer che fa tutto il lavoro.

Ovviamente questo è solo un esempio, ma nel caso di un gioco come questo, dove il supporto della community è importante soprattutto per i giocatori alle prime armi, trovo questa partecipazione un grosso punto a favore del titolo.

Stop! Be quiet now. No irritation. No, not the slightest doubt!

E siamo arrivati alla fine di questa review. Che dire, se vi piacciono i simulatori, i gestionali e una sana dose di humor, ma soprattutto se siete giocatori pazienti, Kerbal fa per voi.

Nonostante i difetti è un gioco che riesce a regalare davvero tanto a chi entra nelle meccaniche del titolo, ed è in grado di tenere inchiodato al PC chiunque. Vero, può risultare frustrante, specialmente agli inizi, ma man mano che la voce dell’esperienza si farà più forte, fidatevi, sentirete il bisogno di alzarvi alle tre del mattino per costruire un nuovo rover per andare ad esplorare i corpi celesti intorno a Kerbin!

Kerbal Space Program è disponibile per PC (Steam), Xbox One e Playstation 4.

No Lo sconsigliamo a tutti!

Recensione Breve