Dopo aver preso un anno di pausa ed aver lanciato sul mercato Origins, Ubisoft torna a cadenza annuale con il nuovo capitolo della saga: Assassin’s Creed Odyssey. Abbiamo avuto la possibilità di provarlo in fiera per circa 20 minuti ed ecco le nostre impressioni. Partiamo con il dire che in questo nuovo capitolo il protagonista può essere scelto tra uomo e donna ed ogni scelta avrà le sue conseguenze.

Le meccaniche di gioco

Il tempo a disposizione ci ha permesso di provare alcune meccaniche GDR rinnovate, con tanto di esplorazione, con l’aquila ed a piedi. I movimenti del personaggio e del volatile hanno le stesse impostazioni dello scorso capitolo. Una differenza significativa si può notare nel combattimento, in quanto le mosse del protagonista sono piuttosto diverse rispetto ad Origins. Interessanti anche le mosse finali: durante la prova ne ne abbiamo notate almeno 3 differenti.


Nella prova potevamo seguire missioni principali e secondarie, utilizzando il protagonista maschile, Alexios. L’albero delle abilità è cambiato. I rami dei potenziamenti questa volta sono tre: Cacciatore, Guerriero ed Assassino. Ogni ramo sviluppa delle abilità specifiche per l’apposita categoria.

Il sistema di livellamento è rimasto pressoché invariato. Per accumulare punti esperienza si devono necessariamente affrontare le missioni secondarie. Anche in questo capitolo sono presenti particolari nemici con livello alto che ci daranno la caccia. Per affrontarli è indispensabile salire di livello, altrimenti non si hanno speranze di restare in vita. Sostanzialmente però la base di Assassin’s Creed Odyssey è quella utilizzata in Origins. I difetti visti sui movimenti del cavallo restano.

Upgrade grafico?

La prova è stata piuttosto breve per provare un gran numero di cose. Ciò che però salta all’occhio è sicuramente la resa grafica che restituisce Assassin’s Creed Odyssey. In alcune zone è possibile ammirare statue mastodontiche di antiche divinità greche riprodotte con una cura quasi maniacale. A distanza le cose non sembrano essere male. Gli elementi in lontananza appaiono infatti abbastanza chiari da poter essere riconosciuti.


Rispetto ai precedenti capitoli, i personaggi sembrano realizzati in modo migliore. La cura dei dettagli è molto alta e le movenze sono lineari, almeno nelle scene con dei discorsi. Con l’uscita del gioco scopriremo invece tutto ciò che riguarda la storia e la caratterizzazione dei due protagonisti. L’aspetto delle armi appare molto ben realizzato, a dimostrazione di quanto Ubisoft voglia essere fedele al periodo storico in questione.

Un altro aspetto positivo lo abbiamo trovato nel comparto sonoro. Il doppiaggio (nella prova era in inglese) ci è sembrato essere all’altezza, con toni alti nelle discussioni accese e tranquilli in una classica chiacchierata. Le musiche sono invece perfette per il tipo di titolo, grazie a delle melodie orchestrali che rendono al meglio l’idea dell’antica Grecia.

L’inventario in Odyssey

Nel corso della prova abbiamo avuto modo di dare uno sguardo all’equipaggiamento disponibile per il protagonista. Nella missione a nostra disposizione è stato possibile sbloccare l’arco. Le meccaniche sullo scoccare delle frecce sono sostanzialmente le stesse viste in Origins. Per il momento questa cosa non sembra essere un peso, visto che nel precedente capitolo l’arco non è stato deludente.

Invariato il sistema di crafting delle armi. Ottenere materiali ci è risultato l’univo metodo per creare frecce e quant’altro. Una novità è l’abilità Ultra. Si tratta di un attacco praticamente impossibile da contrastare. Acquisendo punti esperienza è possibile ottenere diverse abilità Ultra così da impostare quella che più ci piace.


In conclusione, possiamo tranquillamente affermare che il tempo a disposizione non ci ha permesso di provare un gran numero di cose. Quello che abbiamo visto però è un Assassin’s Creed Odyssey che sembrerebbe promettere bene. Le meccaniche di movimento non hanno deluso le nostre aspettative, così come il comparto tecnico in generale. Se le premesse sono queste, siamo davanti ad un titolo degno della saga.