Nessuno fino al 2009 era stato in grado di trasportare i mitici eroi dei fumetti in un’opera videoludica maestosa e confezionata con così grande maestria come quella dei ragazzi inglesi di Rockesteady, sicuramente la software house di punta tra quelle di proprietà di WB Interactive. Arkham Asylum ha conquistato tutti, rivelandosi un capolavoro sotto tanti punti di vista, ponendo le basi per una serie dal sicuro avvenire e regalando un enorme sospiro di sollievo alla sciagurata categoria dei tie-in, che mai come in questi ultimi anni aveva bisogno di una “guida” per scacciare quell’ingombrante etichetta di “titoli mediocri” che purtroppo si era creata con esponenti del genere del tutto insufficienti.

Pur non discostandosi molto dallo stile narrativo e dalle meccaniche di gameplay del capitolo precedente, Arkham City è un titolo raffinato, dalle innumerevoli sfaccettature, capace di renderci partecipi delle avventure del miglior Detective del mondo, e permettendoci di indagare a fondo l’animo e la mente delCavaliere Oscuro.

I KNOW WHO YOU ARE…

L’avventura in Arkham City (che come il precedente si svolge nell’arco di una lunga notte d’inverno) riparte subito dopo le vicende avvenute nel manicomio di Arkham: la struttura gestita da Quincy Sharp si è rivelata del tutto inadeguata per contrastare le follie del sempre più cattivo Joker e dell’ingenua Harley Quinn. Dopo che Batman è riuscito a sventarne i piani, Sharp ha fatto suoi tutti i meriti dell’impresa e trascinato dall’entusiasmo della popolazione di Gotham, è riuscito addirittura a farsi eleggere sindaco. Tra i punti salienti della sua campagna elettorale c’è la creazione di un’enorme struttura penitenziaria, che sorge tra la rovine del quartiere più vecchio e malfamato della città, dove rinchiudere le più diaboliche menti criminali di Gotham.

Un strategia che riesce anche grazie all’aiuto di amici “dall’alto” e che lascia presagire piani ben più misteriosi. Tra i principali antagonisti della vicenda possiamo trovare alcuni tra i famosi rivali di Batman: oltre al solito Joker, sono presenti Harvey “Due Facce” Dent, Pinguino, Deadshot, Mr Freeze, Poison Ivy, Bane e tanti altri, ma soprattutto Hugo Strange, un uomo diabolico a capo della neo-nata Arkham City e a conoscenza del segreto della vera identità del nostro eroe. Batman dovrà battersi con tutte le sue forze per sventare un’ enorme catastrofe pensata e ideata in tutti i suoi dettagli dallo stesso Strange: il segretissimo Protocollo 10. Anche in questo capitolo della serie, la penna di Paul Dini riesce a stupire con una sceneggiatura originale e affascinante, mai banale e in grado di tenere incollati al pad per tutta la sua durata con colpi di scena ben congeniati e dialoghi piacevoli e intriganti da seguire.

UNA GRANDE PRIGIONE

E’ chiaro fin dai primi momenti di gioco che l’obiettivo di Rocksteady era quello di creare un action-adventure con una forte componente sandbox. L’area di gioco di Arkham City è infatti molto più grande di quella del capitolo precedente, ed è esplorabile in tutta la sua interezza sin da subito. E’ possibile indagare tra i più bui vicoli della città e combattere a viso aperto contro i criminali di Gotham, oppure adottare un approccio molto più pacato e ragionato grazie al sostanziale miglioramento apportato alle meccaniche stealth. Con il rampino in dotazione, Bruce Wa..ehm..Batman è in grado di aggrapparsi a qualunque sporgenza e, servendosi della tecnologia avanzatissima a sua disposizione, di pianificare ogni dettaglio prima di agire, come analizzare la scia dei proiettili per individuare il punto da cui è partito il colpo, oppure seguire tracce come sangue e impronte per risalire ai propri obiettivi.

Anche i combattimenti hanno subito un’eccellente rifinitura grazie al quasi perfetto il freeflow combat: ora Batman può contrattaccare più avversari simultaneamente, utilizzare molti più gadget durante gli scontri, e sfoderare dozzine di nuovi attacchi e combo. Anche la varietà dei nemici è migliorata: dai soliti scagnozzi dei vari antagonisti si passa a enormi squali (si, squali!), ai detenuti mutati dal Titan o dotati di scudi e bastoni elettrici, fino ad arrivare agli scontri con i boss, sempre vari e divertenti da affrontare.

Molto importante è anche l’inventario di Batman che va costantemente migliorato dopo avere accumulato punti esperienza a sufficienza e riserva anche piacevoli sorprese e nuove aggiunte, come alcuni gadget ideati da Mr Freeze e tanti altri ancora da utilizzare per risolvere i più svariati indovinelli del solito Edward Nygma o per affrontare gli innumerevoli a cui andrà incontro il Cavaliere Oscuro. Oltre alla storia principale, che potrà essere riaffrontata in modalità New Game Plus con tutti i gadget sbloccati e con una difficoltà nettamente maggiore, sono presenti anche le divertentissime modalità Sfide ereditate dal capitolo precedente e che arricchiscono ancora di più l’offerta di questo titolo.

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UN’ALTRA GATTA DA PELARE

Una gradevole novità è rappresentata dalla possibilità di affrontare alcune sezioni di gioco nei panni di Catwoman. La gattina è ad Arkham City per curare i suoi affari, ma incrocerà più volte il cammino di Batman e il suo apporto si rivelerà molto utile. Le varianti di gameplay introdotte con Selina Kyle sono molto interessanti, e tra esse spicca la possibilità di arrampicarsi al soffitto e raggiungere punti altrimenti inaccessibili. L’iconica gatta nera di Gotham sa destreggiarsi molto bene in combattimento, grazie alla sua agilità e ai suoi (purtroppo pochi) gadget a disposizione. Anche per Catwoman l’Enigmista ha riservato un gran numero di trofei sparsi per la mappa, e sarà compito del giocatore trovarli e collezionarli tutti.

GOTHAM E’ UNO SPETTACOLO

Il livello artistico raggiunto da Rocksteady è veramente strabiliante: il quartiere in cui sorge la prigione di Arkham City è fantastico. I ragazzi dello studio inglese si sono impegnati per ricreare alla perfezione lo stile dei fumetti donando un’impronta fumettosa-realistica all’intero scenario. Nulla è lasciato al caso: l’insegna della Ace Chemicals con i suoi colori sgargianti; il museo di Mr Cobblepot alias “il Pinguino”; le fabbriche di Roman Sionis; la stazione di polizia (ora laboratorio di Mr Freeze); l’imponente Wonder Tower: tutto è curato nei minimi dettagli e dotato di texture ad alta definizione davvero eccezionali.

La modellazione poligonale dei personaggi è stupefacente e persino i semplici scagnozzi, pur non facendo gridare al miracolo per numero di modelli, sono caratterizzati nei minimi particolari e quasi dispiace picchiarli, tanta è l’accuratezza degli artisti di Rocksteady. La versione dai noi testata è quella PC, dove il gioco da il meglio di se con un frame rate nettamente superiore a quello delle versioni per console, che oscilla tra i 60 e i 100 fps con PC di medio-alta fascia e con effetti di luce e particellari di tutt’altro livello.

Le animazioni di Batman e dei suoi nemici convincono e brillano per varietà e spettacolarità: vedere ilCavaliere Oscuro distruggere una quantità enorme di nemici con le sue stratosferiche combo non stanca mai. Ottimo anche il doppiaggio, completamente in Italiano, e gli effetti sonori. Menzione a parte per la colonna sonora, che racchiude tutte l’epicità a cui questa serie ci ha ormai abituati. Ciò che forse non esalta è l’AI dei nemici, spesso impassibili anche quando gli sgattaioliamo sotto il naso per mettere KO i loro complici, ma nulla che possa inficiare sulle indiscutibili qualità del titolo.

COMMENTO DELL’AUTORE
L’ultimo lavoro dei geniacci di Rocksteady è di quelli che raramente si possono dimenticare. Dotato di una trama affascinante con un finale eccezionale che lascia tanti dubbi e interrogativi, Arkham City si è rivelato come uno dei migliori titoli di questa generazione di console. La grande quantità di cose da fare (più di 40 ore di gameplay tra storia principale e contenuti aggiuntivi) rendono questo action-adventure un punto di riferimento per tutti i titoli di questo genere ed un gioco che difficilmente abbandonerete. La grandiosità del comparto tecnico e sonoro incanta, e solo qualche difetto nell’AI dei nemici ci impedisce di assegnare a questo capolavoro l’eccellenza piena.


No Lo sconsigliamo a tutti!

Recensione Breve