Civilization VI  è il nuovo capitolo dell’acclamata serie Civilization, che ha venduto in tutto il mondo più di 35 milioni di copie. Si tratta di un videogioco strategico a turni, creato dal leggendario programmatore Sid Meier. L’obiettivo del gioco è di sviluppare un grande impero partendo dagli albori della civiltà. Iniziando dall’antichità dovremo espandere il nostro impero, fino a raggiungere il presente e il futuro più prossimo. La saga di Civilization è considerata una pietra miliare per i giochi di strategia a turni, ricevendo nel 1996 il titolo “migliore gioco di tutti i tempi per computer”. In questo nuovo capitolo della saga sono presenti tutte le caratteristiche fondamentali della serie, con varie gradite aggiunte. Scopriamo quindi cosa dobbiamo aspettarci dal nuovo Civilization VI con la nostra recensione.

Il CIV più divertente di sempre

Civilization VI è sicuramente il miglior gioco della serie uscito fino ad oggi. Questa non è un’impresa da poco per un franchising così longevo, ma le modifiche e tutte le aggiunte apportate dagli sviluppatori di Firaxis hanno portato alla creazione di un prodotto completo sotto tutti i punti di vista. Profondo, divertente, eccitante e imprevedibile, questi sono gli aggettivi più appropriati per esprimere la nostra esperienza di gioco.

Nonostante i vari cambiamenti, che approfondiremo nel corso della nostra recensione, la base portante della serie non è stata scalfita. Il gioco segue sempre le consolidate meccaniche dello gestionale a turni, in cui potremo scegliere una tra le 20 civiltà proposte, capitanata da un personaggio storico, e farla progredire.

Nella nostra prova abbiamo scelto di iniziare la partita con l’impero Norvegese, capitanato da Harald Hardrada, re di Norvegia dal 1047 al 1066. Ogni personaggio sarà diverso e avrà delle caratteristiche che lo distingueranno dagli altri conferendogli un vero e proprio carattere. Nel nostro caso Harald sarà più propenso alla produzione di navi e guerrieri.

civilization VI

Riuscire ad ottenere la vittoria dipenderà molto dalle caratteristiche del vostro leader scelto, ma anche dalle vostre scelte iniziali. Bisogna infatti prestare molta attenzione alle richieste del nostro capitano, ma anche studiare le  caratteristiche della mappa che andremo a colonizzare. Visto la nostra scelta di inziare con un popolo norreno, scegliere un luogo ricco di acqua dove fondare la prima città si rivelerà fondamentale, permettendoci di usufruire di tutte le grandi abilità vichinghe nella costruzione di navi da guerra. Scegliere invece un territorio troppo nell’entroterra, sicuramente limiterebbe le nostre abilità e rallenterebbe lo sviluppo della nostra popolazione.

Largo alle novità

La principale novità che salta subito all’occhio è l’introduzione dei distretti, che vanno a modificare pesantemente la gestione delle città e degli esagoni che la circondano. Nel passato, soprattutto nelle fasi intermedie e finali delle partite, il continuo processo di acquisizione di nuovi terreni e la successiva costruzione di una caserma, di un teatro o di un laboratorio, diventava monotono.

I distretti prevengono questa espansione a scacchiera, una volta installati essi vanno a specializzare l’esagono in questione verso lo sviluppo scientifico, culturale, militare, religioso o commerciale e, in base alla strada prescelta, solo alcune tipologie di miglioramenti e di nuovi edifici potranno essere insediati nella casella.

Civilization VI

Anche le meraviglie dovranno essere posizionate su di uno specifico terreno. Scordatevi dunque di costruire la torre Eiffel nel bel mezzo di un deserto. Nel caso in cui non abbiate accesso ad un tipo particolare di terreno, non avrete la possibilità di costruire quella meraviglia.

Come oramai noto, la  mappa quadrettata è composta da caselle esagonali, uno standard per il genere, mettendo però il limite di una sola unità militare per spazio schierabile, anche se risulta possibile sovrapporle con altre tipologie di unità, come i lavoratori o i coloni.

Anche l’utilizzo delle unità come costruttori, missionari e archeologi è stato profondamente rivisto. Nei precedenti capitoli della saga, bisognava attendere un certo quantitativo di turni prima che un lavoro venisse portato a termine, mentre ora queste fasi passive sono state eliminate completamente, potendo costruirie e migliorare miniere, fattorie, e varie costruzioni, con un semplie click. Il rovescio della medaglia è che queste unità avranno un numero limitato di azioni eseguibili, dopo di che scompariranno. Ad esempio, i costruttori inizialmente avranno a disposizione solo tre azioni, limite che progredendo nel gioco potremo aumentare.

Civilization VI

La costruzione delle strade e dei collegamenti fra le città è stata del tutto cancellata e ora per creare le vie di comunicazione vi basterà impostare delle rotte e instaurare degli scambi commerciali tra fazioni.

Un’altra novità riguarda la concezione di cultura, estremamente diversa rispetto al passato. In questo nuovo capitolo influisce non solo sull’espansione del nostro territorio, ma risulta fondamentale per sbloccare le scoperte culturali. Si tratta di una sorta di percorso parallelo a quello scientifico che ci permetterà di ottenere numerosi progressi.

Anche la gestione del governo è stata rinnovata. Infatti, la scelta di un particolare stile di governo non sarà una scelta definitiva, ma potremo cambiarla a seconda delle necessità. Avremo a disposizione slot per politiche di vario tipo, da riempire con carte che si sbloccano con un albero in tutto e per tutto simile a quello delle tecnologie, ma alimentato dalla cultura.

Le guerre religiose

Dal punto di vista del sistema di combattimento, non ci sono da segnalare particolari cambiamenti in questo nuovo capitolo. La novità invece riguarda la possibilità di creare delle vere e proprie guerre religiose. Due ceti religiosi opposti potranno infatti scontrarsi con truppe diverse cercando quindi di imporre il proprio credo e convertire l’altro. Tuttavia abbiamo assistito spesso a scene piuttosto bizzarre, come il proliferare di profeti normanni, che cercano di convertire chiunque incontrino nei territori vicini.

Civilization VI

L’intelligenza artificiale risulta ancora sotto gli standard, è capitato che imperi amici dichiarassero guerra improvvisamente, senza motivi particolari. Mentre le truppe militari spesso utilizzano movimenti e tattiche che ci hanno convinto poco.

L’assedio alle città invece risulta molto più divertente, sia che attacchiate o difendiate. i difensori possono sparare da alcuni distretti, mentre gli attaccanti hanno a disposizione strumenti di assedio più efficaci. L’esperienza è più interattiva e presenta più scelte in ogni sua fase.

Dal punto di vista tecnico il gioco scorre fluido e senza troppi problemi e, sebbene non richieda particolari caratteristiche hardware, si mostra bene anche sotto il punto di vista del dettaglio grafico, anche se a qualcuno potrebbe dispiacere  la grafica stile cartone animato. Ancora ci sono piccole imprecisioni che verranno sicuramente corrette, ma che non compromettono affatto la fluidità del gioco.

L’audio è semplicemente spettacolare. Gli sviluppatori riusciti ad integrare perfettamente nel gameplay molti brani classici della storia. Le melodie cambiano a seconda del nostro comportamento in gioco e lo stesso brano può avere  variazioni a seconda dell’andamento di una guerra.

Conclusioni

Sicuramente questo è il miglior Civilization dell’era Firaxis. Non essendo un amante di questa tipologia di titoli, mi aspettavo un approccio difficile, ma il gioco si è rivelato accessibile ai neofiti, ma al tempo stesso ricco e complesso per i giocatori più esperti. La grafica stile cartoon rende tutto più bello da vedere, mentre il gameplay crea una vera e propria dipendenza. In Civilization VI hanno preso le parti migliori dei suoi predecessori, modificandone e ampliandone però le caratteristiche, realizzando un titolo pienamente soddisfacente.

No Lo sconsigliamo a tutti!

Recensione Breve